Superammasso di galassie
I Superammassi sono grandi agglomerati di ammassi e gruppi di galassie, tra le più grandi strutture conosciute dell'Universo. La Via Lattea è situata nel Gruppo Locale e, insieme ad altri gruppi ed ammassi, costituisce il Superammasso della Vergine[1]. Quest'ultimo, con altri superammassi, confluisce a formare il Superammasso Laniakea[2], una superstruttura che si estende per oltre 500 milioni di anni luce (in confronto il Gruppo Locale ha un'ampiezza di soli 10 milioni di anni luce). Il Superammasso Laniakea è a sua volta compreso in una struttura ancor più grande chiamata Complesso di Superammassi dei Pesci-Balena, una delle più grandi strutture conosciute dell'universo osservabile.
Definizione di Gayoung Chon
[modifica | modifica wikitesto]Nella definizione di Gayoung Chon un superammasso è descritto con criteri di rapporto di densità (R = ρov/ρm di cui ρov è la sovradensità e ρm la densità di sfondo) o in alternativa, come velocità di caduta (rv)[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Quindi le galassie sono raggruppate in strutture che seguono un ordine gerarchico: gruppi, ammassi, superammassi invece di essere dispersi in modo casuale. Ammassi di galassie sono raggruppati insieme per formare superammassi, talora possono essere formati da gruppi di ammassi chiamate nubi di galassie: I superammassi mediamente sono raccolti in uno spazio del diametro di circa 150 milioni di anni luce. A differenza degli ammassi, i superammassi non sono tenuti insieme dalla forza di gravità ma si muovono a causa del flusso di Hubble.
La nostra galassia fa parte del Gruppo Locale, che è un ammasso modesto ed irregolare. Cluster poveri possono contenere solo poche decine di galassie rispetto ai cluster ricchi che possono contenerne centinaia o addirittura migliaia. Il Gruppo Locale si trova vicino al Superammasso della Vergine, che ha un diametro di 100 milioni di anni luce. Il Superammasso Locale contiene un totale di circa 1015 masse solari.
Il più grande ammasso dell'Universo locale è chiamato il Grande Attrattore la cui gravità è così forte che il Superammasso locale, tra cui la Via Lattea, si sta muovendo nella sua direzione alla velocità di diverse centinaia di chilometri al secondo. Tra le grandi strutture oltre il nostro universo locale è il Filamento di Perseo-Pegaso, che contiene il Superammasso di Perseo-Pesci e si estende per circa un miliardo di anni luce. Il Filamento di Perseo-Pegaso è stato scoperto da David Batuski e Jack Burns della New Mexico State University[4].
Da tempo si indaga sul come siano disposti i superammassi nello spazio, approntando mappe accurate, anche tridimensionali, delle posizioni di milioni di galassie, calcolandone per ognuna la posizione ed il redshift. Le mappe hanno fatto comprendere come le galassie non seguano una distribuzione uniforme né casuale, ma si dispongono lungo strutture allungate, i filamenti galattici, che circoscrivono enormi vuoti, strutture spesso sferiche dove sono presenti pochissime tenui galassie o nubi d'idrogeno, mentre la maggior parte delle galassie si trovano nei filamenti intorno ai vuoti. In complesso l'aspetto è quello di una spugna, ove le cavità sono i vuoti e la struttura della spugna i filamenti e superammassi. I diametri dei superammassi variano tra i 100 e i 400 milioni di anni luce. L'esistenza dei superammassi fu postulata da George Abell nel suo Catalogo Abell degli ammassi di galassie compilato nel 1958[5].
I superammassi formano strutture più grandi e complesse che comprendono i filamenti, i complessi di superammassi, i muri e i piani, che possono estendersi da diverse centinaia di milioni a 10 miliardi di anni luce, coprendo oltre il 5% dell'Universo osservabile. Lo studio dei superammassi dà indicazioni sugli eventi iniziali dell'universo, quando sono state gettate le basi per la loro formazione. L'osservazione delle direzioni degli assi di rotazione delle galassie all'interno dei superammassi può anche farci comprendere i processi di formazione delle galassie nelle fasi precoci della storia dell'universo[6].
Superammassi di galassie vicini
[modifica | modifica wikitesto]Superammasso di galassie | Numero | R.A.[7] | DEC[7] | Distanza Milioni pc (Milioni a.l.) | Redshift (z) | Ammassi membri dal Catalogo Abell[8] | Altri dati | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Laniakea | Lunghezza 153 Mpc (500 milioni di anni luce) | Laniakea è il superammasso che contiene l'Ammasso della Vergine che contiene il Gruppo Locale e quindi la Via Lattea[2] | ||||||
Superammasso Locale | 12h 31m 00.0s | +12° 24′ 00″ | Lunghezza 33 Mpc (110 milioni di anni luce) | Talvolta chiamato Superammasso della Vergine. Contiene il Gruppo Locale con la Via Lattea. Vicino al suo centro contiene l'Ammasso della Vergine[1]. Si calcola che sia composto da oltre 47.000 galassie. Con la scoperta nel 2014 di Laniakea il Superammasso della Vergine è considerato ora una sua parte[2]. | ||||
Superammasso del Leone | SCl 093 | 11h 03m 27.7s | +19° 37′ 50″ | 95 | 0,037 | A999, A1016, A1139, A1142, A1177, A1185, A1228, A1257, A1267, A1314 | [9] | |
Superammasso del Pavo-Indo | 21h 53m 24.0s[10] | -05° 40′ 00″[10] | 89 (290) | 0,015 | A3627, A3656, A3698, A3742, A3627, A4038 | Dopo la scoperta di Laniakea anche il Superammasso Pavo-Indo va considerato una sua sottostruttura[2]. Talora è descritto che una struttura divisa artificiosamente in due parti, a causa della Zona di evitamento, in Superammasso del Telescopio e Superammasso del Pavo-Indo[11]; talora è considerato un'unica struttura come Superammasso del Pavo-Indo-Telescopio[12]. | ||
Superammasso della Chioma | SCl 117 | 12h 24m 06.8s | +23° 55′ 23″ | 92 (300) | 0,023 | A1367, A1656 | Costituisce la maggior parte del CfA Homunculus[13][14], il centro della Grande Muraglia o Grande Muraglia CfA2 | |
Superammasso della Colomba | 06h 00m 00s | 34° 00′ 00″ | 143 (466) | 0,034 | A3381, A3390 | |||
Superammasso della Fenice | SCl 018 | 00h 55m 04.6s | -47° 31′ 45″ | 82 (267) | A2731, A2806, A2836, A2870, A2877, A2896 | |||
Superammasso della Lepre | SCl 067 | 05h 54m 22.1s | -28° 05′ 31″ | 114 (372) | A548, A3341, A3367, A3374, A3376, A3381, A3390, A3392 | |||
Superammasso dell'Idra-Centauro | SCl 128 | 13h 13m 35.3s | -33° 21′ 53″ | ~ 54 (176) | 0,016 | A1060, A3526, A3537, A3565, A3574, A3581 | È formato da due parti, indicate come Superammasso dell'Idra e Superammasso del Centauro. A seguito della scoperta di Laniakea, il Superammasso dell'Idra-Centauro ne è ora considerato una parte[2]. | |
Superammasso di Ercole | SCl 160 | 15h 47m 03.2s | +18° 20′ 47″ | 138 (441) | 0,033356 | A2040, A2052, A2055, A2063, A2107, A2147, A2148, A2151, A2152, A2162, A2197, A2199 | ||
Superammasso di Ofiuco | 17h 10m 00.0s | -22° 00′ 00″ | 116 (379) | 0,028 | Al centro del superammasso domina l'omonimo Ammasso di Ofiuco (cD cluster); fanno parte del superammasso almeno altri due ammassi di galassie, quattro gruppi di galassie e svariate galassie di campo (galassie gravitazionalmente isolate)[15]. Prende contatto con il Vuoto di Ofiuco di cui costituisce il confine più distante e si connette mediante filamenti di galassie con altre grandi strutture, il Superammasso del Pavo-Indo-Telescopio e il Superammasso di Ercole. | |||
Superammasso di Perseo-Pegaso A | SCl 211 | 23h 20m 19.2s | +15° 34′ 32″ | 120 (391) | A2572, A2589, A2593, A2657 | |||
Superammasso di Perseo-Pegaso B | SCl 215 | 23h 45m 43.4s | +27° 52′ 40″ | 121 (396) | 0,0288 | A2634, A2666 | ||
Superammasso di Perseo-Pesci | SCl 040 | 02h 33m 10.1s | +41° 37′ 11″ | 76,7 (250) | 0,017 | A262, A347, A426 | [16] | |
Superammasso di Shapley | SCl 124 | 13h 05m 57.8s | -33° 04′ 03″ | 179 (571) | 0,043 | A1631, A1644, A1709, A1736, A3528, A3530, A3532, A3542, A3548, A3552, A3553, A3554, A3555, A3556, A3558, A3559, A3560, A3561, A3562, A3563, A3564, A3566, A3570, A3571, A3572, A3575, A3577, A3578 | Si trova al confine con il Vuoto del Bootes[17]. Il Complesso A3558 rappresenta il nucleo centrale del Superammasso di Shapley[18][19]. |
Superammassi di galassie distanti
[modifica | modifica wikitesto]Superammasso di galassie | Numero | R.A.[7] | DEC[7] | Distanza Milioni pc (Milioni a.l.) | Redshift (z) | Ammassi membri dal Catalogo Abell[8] | Altri dati | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Superammasso dei Pesci | SCl 024 | 01h 10m 36.4s | +07° 51′ 57″ | 239 (758) | 0,060 | A76, A119, A147, A160, A168, A193, A195 | ||
Superammasso dei Pesci-Ariete | SCl 030 | 01h 34m 42.1s | +17° 45′ 20″ | 190 (629) | A150, A154, A158, A171, A225, A257, A292, A311 | |||
Superammasso dei Pesci-Balena | SCl 010 | 00h 36m 53.9s | -20° 25′ 30″ | 175 | 0,063 | A14, A27, A74, A85, A86, A93, A114, A117, A133, A151, A2660, A2686, A2716, A2734, A2800, A2816, A2824, A4053 | Il Superammasso dei Pesci-Balena, la Catena Perseo-Pegaso, la Catena Pegaso-Pesci, la Regione dello Scultore e il Superammasso della Vergine-Idra-Centauro costituiscono il Complesso di superammassi dei Pesci-Balena, una superstruttura dalle dimensioni inferiori solo allo Huge-LQG e allo Sloan Great Wall[17]. | |
Superammasso del Boote | SCl 138 | 14h 01m 29.9s | +25° 09′ 33″ | 286 (903) | 0,07 | A1775, A1781, A1795, A1800, A1825, A1827, A1828, A1831, A1861, A1873, A1898, A1927 | [17] | |
Superammasso del Boote A | SCl 150 | 14h 56m 40.0s | +20° 53′ 58″ | 324 (1.056) | A1972, A1976, A1980, A1986, A1988, A1997, A2001, A2006, A2017, A2036 | |||
Superammasso del Bulino | SCl 059 | 04h 44m 39.8s | -33° 30′ 32″ | 298 (972) | A3253, A3265, A3268, A3273, A3275, A3285, A3289, A3269, A3295, A3297, A3307, A3325 | |||
Superammasso del Dragone | SCl 114 | 12h 10m 04.4s | +64° 01′ 19″ | 310 | A1289, A1302, A1322, A1366, A1402, A1406, A1421, A1432, A1446, A1477, A1518, A1559, A1566, A1621, A1646, A1674 | |||
Superammasso del Dragone-Orsa Maggiore | SCl 257 | 10h 49m 53.4s | +75° 20′ 07″ | 337 | A718, A786, A809, A818, A848, A948, A1029, A1123, A1150, A1297, A1301, A1381, A1484, A1536 | |||
Superammasso del Leone A | SCl 100 | 11h 37m 21.4s | -02° 46′ 37″ | 286 (933) | A1189, A1200, A1248, A1296, A1364, A1376, A1386, A1389, A1399, A1404 | |||
Superammasso del Leone-Sestante(*) | SCl 091 | 10h 52m 58.7s | +02° 44′ 02″ | 209 | A1024, A1032, A1066, A1078, A1080, A1149, A1171, A1205, A1238 | (*) alternativamente denomitato Superammasso della Vela.[20][21] | ||
Superammasso del Leone-Vergine | SCl 107 | 11h 46m 10.5s | +09° 43′ 20″ | 316 (1.030) | A1341, A1342, A1345, A1354, A1356, A1372, A1379, A1435 | |||
Superammasso del Microscopio | SCl 174 | 20h 35m 58.2s | -34° 49′ 35″ | 259 | 0,09 | A3677, A3681, A3682, A3690, A3691, A3693, A3694, A3695, A3696, A3705 | ||
Superammasso del Pesce Australe | SCl 208 | 23h 15m 33.6s | -41° 43′ 37″ | 257 (838) | A3910, A3963, A3984, A3987, A3998, A4010 | |||
Superammasso del Sestante | SCl 088 | 10h 20m 05.8s | -07° 57′ 06″ | 365 (1.190) | A970, A978, A979, A993 | |||
Superammasso della Balena A | SCl 034 | 01h 53m 20.8s | -01° 39′ 15″ | 386 (1.259) | A256, A266, A267, A268, A271, A277 | |||
Superammasso della Corona Boreale | SCl 158 | 15h 25m 16.2s | +29° 31′ 30″ | 208 | 0,07[22] | A2019, A2061, A2065, A2067, A2079, A2089, A2092, A2124 | [17] | |
Superammasso della Fornace-Eridano | SCl 053 | 03h 43m 59.8s | -32° 14′ 36″ | 290 (946) | A3118, A3146, A3148, A3152, A3153, A3159, A3166, A3171, A3173, A3182, A3183, A3194 | |||
Superammasso della Gru | SCl 197 | 22h 28m 42.5s | -51° 02′ 39″ | 279 (910) | A3796, A3836, A3850, A3864, A3877, A3883, A3911, A3915, A3922 | |||
Superammasso della Gru-Indiano | SCl 192 | 22h 02m 33.7s | -55° 09′ 30″ | 307 (1.001) | A3771, A3785, A3806, A3822, A3825, A3849, A3867, A3886 | |||
Superammasso della Vela | SCl 019 | 10h 52m 58.7s | +02° 44′ 02″ | 212 (691) | A1024, A1032, A1066, A1078, A1080, A1149, A1171, A1205, A1238 | |||
Superammasso della Vergine-Chioma | SCl 111 | 12h 06m 57.4s | +09° 49′ 18″ | 230 (759) | A1262, A1307, A1337, A1358, A1385, A1390, A1424, A1459, A1474, A1516, A1526, A1541, A1552, A1564 | [23] | ||
Superammasso dello Scultore | SCl 009 | 00h 31m 40.6s | -29° 49′ 26″ | 418 (1.298) | 0,105 | A42, A88, A118, A122, A2726, A2751, A2755, A2759, A2778, A2780, A2798, A2801, A2804, A2811, A2814, A2829, A2844, A2878, A3984, A3988, A4010, A4021, A4029, A4058, A4074 | Si estende nelle regioni dello Scultore e della Fenice formando una struttura di migliaia di gruppi di galassie, per un'estensione di 1 miliardo di anni luce.[17][24][25] | |
Superammasso dell'Aquario (SCl 205) (*) | SCl 205 | 23h 07m 03.5s | -20° 01′ 46″ | 237 (773) | 0,056898 | A2456, A2459, A2462, A2480, A2492, A2500, A2502, A2523, A2528, A2538, A2539, A2541, A2556, A2566, A2596, A2599, A2600, A2605, A3985 | Anche denominato come Superammasso dell'Aquario A[8][17][21]. | |
Superammasso dell'Aquario (*) | SCl 004 | 00h 10m 08.9s | -18° 01′ 18″ | 366 (1.193) | A13, A2682, A2710, A2719, A2756 | (*) stessa denominazione di SCl 205; così è riportata in catalogo[8][21]. | ||
Superammasso dell'Aquario A | SCl 210 | 22h 24m 11.8s | -10° 25′ 31″ | 323 (1.053) | A2511, A2525, A2569, A2597, A2638, A2670 | [8] | ||
Superammasso dell'Aquario B | SCl 193 | 22h 04m 39.4s | -09° 35′ 25″ | 366 (1.098) | 0,082866 | A2376, A2377, A2400, A2402, A2410, A2420, A2428, A2448 | [8] | |
Superammasso dell'Aquario-Balena | SCl 188 | 21h 53m 06.1s | -13° 09′ 51″ | 235 (766) | A2361, A2362, A2366, A2372, A2382, A2399, A2401, A2405, A2415 | [26] | ||
Superammasso dell'Aquario-Capricorno | SCl 189 | 21h 54m 22.3s | -19° 27′ 48″ | 342 (1.115) | A2370, A2378, A2394, A2412 | |||
Superammasso dell'Orologio-Reticolo | SCl 048 | 03h 15m 59.5s | -49° 07′ 00″ | 290 (900) | 0,016 | A3004, A3009, A3045, A3074, A3077, A3078, A3089, A3093, A3098, A3100, A3104, A3106, A3108, A3109, A3110, A3111, A3112, A3116, A3120, A3122, A3123, A3125, A3128, A3133, A3135, A3142, A3145, A3154, A3158, A3161, A3164, A3195, A3202, A3225, A3266 | dimensioni di 550 milioni di anni luce | [17] |
Superammasso dell'Orsa Maggiore | SCl 109 | 11h 49m 50.5s | +54° 37′ 19″ | 173 (564) | A1270, A1291, A1318, A1377, A1383, A1436, A1452, A1507 | [17] | ||
Superammasso di Pegaso-Pesci | SCl 003 | 00h 08m 10.0s | +06° 16′ 42″ | 368 (1.334) | A3, A16, A17, A2691, A2694, A2696, A2698, A2700, A2706 | anche denominato come Superammasso Pegaso-Pesci A[27] | ||
Superammasso di Pegaso-Pesci B | SCl 213 | 23h 36m 54.9s | +22° 10′ 36″ | 188 (613) | A2618, A2622, A2625, A2626, A2630, A2637 | [17] |
Superammassi di galassie molto distanti
[modifica | modifica wikitesto]Superammasso di galassie | Numero | R.A. | DEC | Distanza Milioni pc (Milioni a.l.) | Redshift (z) | Ammassi membri dal Catalogo Abell | Altri dati | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
A901/902 | 09h 56m 00.0s | -10° 00′ 00″ | - (2.013) | 0,16 | A901 (A901a + A901b), A902 | Estensione 3 Mpc[28] | Formato da 4 ammassi di galassie A901 (suddiviso in A901a e A901b), A902 e SW Group[29]. | |
Super-CLASS | 10h 26m 00.0s | +67° 33′ 00″ | - (2.500) | 0,20 | A968, A981, A998, A1005, A1006 | Formato da 5 ammassi di galassie Abell (A968, A981, A998, A1005, A1006)[30]. | ||
SC0028-0005 | 00h 28m 00s | -00° 05′ 00″ | - (2.661) | 0,22 | Questo superammasso è costituito da 6 sottostrutture di dimensioni che non eccedono le 5 x 1013 M☉[31]. | |||
Superammasso Saraswati | 23h 37m 40s | 00° 16′ 36″ | - (4.000) | 0,28 | A2631 | Lunghezza 200 Mpc | Formato da 43 Ammassi e gruppi di galassie centrati sull'ammasso Abell 2631[32]. | |
MS 0302+17 | 03h 02m 26.0s | +17° 17′ 54″ | 0,42 | Lunghezza 6 Mpc | Questo superammasso è costituito da 3 grandi ammassi; a est CL 0303+1706, a sud MS 0302+1659 e a nord MS 0302+1717.[33] | |||
XLSSC-e | 02h 13m 04.2s | -06° 19′ 36″ | - (4.500) | 0,43 | Questo superammasso è costituito da 6 ammassi di galassie compatti: XLSSC 081, XLSSC 082, XLSSC 083, XLSSC 084, XLSSC 085, XLSSC 086[34]. | |||
SCL 2243-0935 | 22h 43m 00.0s | -09° 35′ 00″ | - (4.697) | 0,447 | Lunghezza 50 Mpc | Uno dei più grandi superammassi con reshift intermedio[28]. | ||
Superammasso CL0016 | 00h 18m 00.0s | +16° 00′ 00″ | - (5.375) | 0,54 | Questo superammasso si trova attorno alla radiogalassia 54W084C (z=0,544). È formato da 3 grandi ammassi: CL 0016+16 (z=0,5455), RX J0018.3+1618 (z=0,5506), RX J0018.8+1602 (z=0,5406).[35] | |||
Superammasso Cl J021734-0513 | 02h 10m 34.5s | -05° 13′ 18″ | 1865 (6.080) | 0,65 | Esteso per ~ 10 Mpc | Costituito da una ventina tra gruppi di galassie e ammassi di galassie (questi ultimi risultano essere 4)[36] | ||
Superammasso J1000+0231 | 10h 00m 12.0s | +02° 31′ 12″ | - (6.542) | 0,73 | Lunghezza 400 Mpc[28] | [37] | ||
Superammasso DXS1/DXS5 | 16h 10m 00.0s | +54° 50′ 00″ | - (7.344) | 0,89 | Lunghezza ~ 30 Mpc[28] | Formato da cinque ammassi con redshift molto ravvicinato: DXS1 (z=0,88), DXS2 (z=0,896), DXS3 (z=0,897), DXS4a (z=0,88) e DXS4b (z=1,0918), DXS5 (z=0,892)[38]. | ||
RCS J2319+00 | 23h 19m 34.0s | +00° 34′ 10″ | 2.176 (7.098) | 0,90 | Formato da tre ammassi massicci RCS231953+0038.0, RCS231948+0030.1 e RCS232002+0033.4[39][40] | |||
KIL2016 CL2213 | 22h 13m 08s | +00° 40′ 24″ | - (7.400) | ~ 0,91 | Superammasso situato nella regione SSA-22 in direzione della costellazione dell'Aquario. È formato da tre ammassi di galassie: IMSCl J2212+0045, IMSCl J2213+0052, IMSCl J2213+0048 con redshift z ~ 0,908-0,920 e separati da ~ 15 Mpc[41]. | |||
Superammasso CL J1604 | 16h 04m 25.7s | +43° 14′ 44″ | - (7.389) | 0,91 | Formato da due ricchi ammassi: Cl 1604+4304 (z=0,897) e Cl 1604+4321 (z=0,924)[42]. | |||
Superammasso ClG 1335.8+2834 | 13h 37m 00.0s | +28° 18′ 00″ | 1,1 | Lunghezza 70 Mpc | Nel 2001 è stato scoperto intorno ad un'insolita concentrazione di 23 QSO (Quasi-Stellar Objects). Per dimensioni si avvicina a quelle della Grande muraglia CfA2, quindi più a quelle di un muro di galassie che a un superammasso.[43] | |||
Superammasso della Lince | 08h 48m 00.0s | +44° 53′ 00″ | 1,27 | Scoperto nel 1999.[44] Formato da due parti: RXJ 0848.9+4452 (Lynx E) (z=1,26) e RXJ 0848.6+4453 (Lynx W) (z=1,27).[45] | ||||
Proto-superammasso Hyperion | 10h 01m 00.0s | 02° 18′ 00″ | 2,45 | Lunghezza 150 Mpc | Alla data della scoperta, nel 2018, risultava il più grande, e precoce nella storia dell'Universo, proto-superammasso conosciuto[46][47]. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) R. B. Tully, The Local Supercluster, in The Astrophysical Journal, vol. 257, 1º giugno 1982, DOI:10.1086/159999. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ a b c d e R. Brent Tully, Hélène Courtois e Yehuda Hoffman, The Laniakea supercluster of galaxies, in Nature, vol. 513, n. 7516, pp. 71-73, DOI:10.1038/nature13674.
- ^ (EN) On the definition of superclusters, in aanda.org. URL consultato il 2 gennaio 2021.
- ^ (EN) D. J. Batuski e J. O. Burns, A possible 300 megaparsec filament of clusters of galaxies in Perseus-Pegasus, in The Astrophysical Journal, vol. 299, 1º dicembre 1985, DOI:10.1086/163677. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ (EN) George O. Abell, The Distribution of Rich Clusters of Galaxies., in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 3, 1º maggio 1958, DOI:10.1086/190036. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ (EN) F. X. Hu, G. X. Wu e G. X. Song, Orientation of Galaxies in the Local Supercluster: A Review, in Astrophysics and Space Science, vol. 302, n. 1-4, 29 aprile 2006, pp. 43-59, DOI:10.1007/s10509-005-9006-7. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ a b c d NASA/IPAC Extragalactic Database - NED, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ a b c d e f (EN) M. Einasto, J. Einasto e E. Tago, Optical and X-Ray Clusters as Tracers of the Supercluster-Void Network. I. Superclusters of Abell and X-Ray Clusters, in The Astronomical Journal, vol. 122, n. 5, 1º novembre 2001, pp. 2222-2242, DOI:10.1086/323707. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ (EN) F. G. Kopylova e A. I. Kopylov, Analysis of the properties of galaxy clusters in the Leo supercluster region, in Astronomy Letters, vol. 37, n. 4, 16 aprile 2011, pp. 219-232, DOI:10.1134/S1063773711030029. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ a b PAV-IND SUPERCL, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Michael A. Strauss, Recent Advances in Redshift Surveys of the Local Universe, in arXiv:astro-ph/9610033, 4 ottobre 1996. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ The Density and Peculiar Velocity Fields of Nearby Galaxies - M.A. Strauss & J.A. Willick, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ Large-Scale Structure at the Turn of the Millennium - L. Guzzo, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ (EN) V. de Lapparent, M. J. Geller e J. P. Huchra, A slice of the universe, in The Astrophysical Journal, vol. 302, 1º marzo 1986, DOI:10.1086/184625. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ (EN) Takashi Hasegawa, Ken-ichi Wakamatsu e Matthew Malkan, Large-scale structure of galaxies in the Ophiuchus region, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 316, n. 2, 1º agosto 2000, pp. 326-344, DOI:10.1046/j.1365-8711.2000.03531.x. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ M. Ramatsoku, R. C. Kraan-Korteweg e A. C. Schröder, Extragalactic large-scale structures in the northern Zone of Avoidance, in arXiv:1412.5324 [astro-ph], 17 dicembre 2014. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ a b c d e f g h i (EN) M. Chow-Martínez, H. Andernach e C. A. Caretta, Two new catalogues of superclusters of Abell/ACO galaxy clusters out to redshift 0.15, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 445, n. 4, 21 dicembre 2014, pp. 4073-4085, DOI:10.1093/mnras/stu1961. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ S. Bardelli, E. Zucca e G. Zamorani, A study of the core of the Shapley Concentration — III. Properties of the clusters in the A3558 complex, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 296, n. 3, 21 maggio 1998, pp. 599-613, DOI:10.1046/j.1365-8711.1998.01370.x. URL consultato il 2 ottobre 2017.
- ^ S. Bardelli, A. Pisani e M. Ramella, A substructure analysis of the A3558 cluster complex, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 300, n. 2, 21 ottobre 1998, pp. 589-598, DOI:10.1046/j.1365-8711.1998.01930.x. URL consultato il 2 ottobre 2017.
- ^ scl 091, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ a b c M. Einasto, E. Tago e J. Jaaniste, The supercluster?void network, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119-133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ Postman, M., Geller, M. J. e Huchra, J. P., The dynamics of the Corona Borealis supercluster, in Astronomical Journal, vol. 95, 1988, pp. 267-83, Bibcode:1988AJ.....95..267P, DOI:10.1086/114635.
- ^ (EN) M. Einasto, L. J. Liivamägi e E. Tempel, THE SLOAN GREAT WALL. MORPHOLOGY AND GALAXY CONTENT, in The Astrophysical Journal, vol. 736, n. 1, 20 luglio 2011, DOI:10.1088/0004-637x/736/1/51. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ Peter Schuecker, The Muenster Redshift Project: improved methods for automated galaxy redshift measurement from very low-dispersion objective-prism spectra, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 279, 1º aprile 1996, pp. 1057-1070. URL consultato il 10 ottobre 2015.
- ^ H. Obayashi, K. Makishima e T. Tamura, ASCA observations of the Sculptor supercluster, in Advances in Space Research, vol. 25, 3–4, 1º gennaio 2000, pp. 625-628, DOI:10.1016/S0273-1177(99)00814-5. URL consultato il 10 ottobre 2015.
- ^ (EN) D. J. Batuski, C. J. Miller e K. A. Slinglend, Discovery of Extreme Examples of Superclustering in Aquarius, in The Astrophysical Journal, vol. 520, n. 2, 1º agosto 1999, pp. 491-506, DOI:10.1086/307484. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ (EN) Maret Einasto, Jaan Einasto e Erik Tago, The structure of the Universe traced by rich clusters of galaxies, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 269, n. 2, 15 luglio 1994, pp. 301-322, DOI:10.1093/mnras/269.2.301. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ a b c d Mischa Schirmer, Hendrik Hildebrandt e Konrad Kuijken, Mass, Light and Colour of the Cosmic Web in the Supercluster SCL2243-0935 (z=0.447), in Astronomy & Astrophysics, vol. 532, pp. A57, DOI:10.1051/0004-6361/201016348. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ Catherine Heymans, Meghan E. Gray e Chien Y. Peng, The dark matter environment of the Abell 901/902 supercluster: a weak lensing analysis of the HST STAGES survey, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 385, n. 3, pp. 1431-1442, DOI:10.1111/j.1365-2966.2008.12919.x. URL consultato il 12 febbraio 2016.
- ^ (EN) C. J. Riseley, A. M. M. Scaife e C. A. Hales, Deep observations of the Super-CLASS supercluster at 325 MHz with the GMRT: the low-frequency source catalogue, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 462, n. 1, 11 ottobre 2016, pp. 917-940, DOI:10.1093/mnras/stw1734. URL consultato il 26 novembre 2016.
- ^ Ana Laura O'Mill, Dominique Proust e Hugo V. C. apelato, Structure and dynamics of the supercluster of galaxies SC0028-0005, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 453, n. 1, 11 ottobre 2015, pp. 868-878, DOI:10.1093/mnras/stv1650. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- ^ Joydeep Bagchi, Shishir Sankhyayan e Prakash Sarkar, Saraswati: An Extremely Massive ∼200 Megaparsec Scale Supercluster, in The Astrophysical Journal, vol. 844, n. 1, DOI:10.3847/1538-4357/aa7949.
- ^ University of Hawaii, "The MS0302+17 Supercluster" Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., Nick Kaiser. Retrieved 15 September 2009.
- ^ E. Pompei, C. Adami e D. Eckert, The XXL Survey VII: A supercluster of galaxies at z=0.43, in arXiv:1512.04359 [astro-ph], 14 dicembre 2015. URL consultato il 7 febbraio 2016.
- ^ Connolly, A. J., Superclustering at Redshift [CLC][ITAL]z[/ITAL] = 0.54[/CLC], in The Astrophysical Journal Letters, vol. 473, n. 2, 1996, pp. L67–L70, Bibcode:1996ApJ...473L..67C, DOI:10.1086/310395, arXiv:astro-ph/9610047.
- ^ (EN) Audrey Galametz, Laura Pentericci e Marco Castellano, Growing up in a megalopolis: Environmental effects on galaxy evolution in a supercluster at z ∼ 0.65 in UKIDSS UDS, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, DOI:10.1093/mnras/sty095. URL consultato il 30 gennaio 2018.
- ^ (EN) L. Guzzo, P. Cassata e A. Finoguenov, The Cosmic Evolution Survey (COSMOS): A Large-Scale Structure at z = 0.73 and the Relation of Galaxy Morphologies to Local Environment, in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 172, n. 1, 1º gennaio 2007, p. 254, DOI:10.1086/516588. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ A. M. Swinbank, A. Edge e I. Smail, The discovery of a massive supercluster at z=0.9 in the UKIDSS DXS, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 379, n. 4, 21 agosto 2007, pp. 1343-1351, DOI:10.1111/j.1365-2966.2007.12037.x. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ (EN) David G. Gilbank, H. K. C. Yee e E. Ellingson, A z = 0.9 Supercluster of X-Ray Luminous, Optically Selected, Massive Galaxy Clusters, in The Astrophysical Journal, vol. 677, n. 2, 20 aprile 2008, pp. L89-L92, DOI:10.1086/588138. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ (EN) K. E. K. Coppin, J. E. Geach e T. M. A. Webb, THE HERSCHEL FILAMENT: A SIGNATURE OF THE ENVIRONMENTAL DRIVERS OF GALAXY EVOLUTION DURING THE ASSEMBLY OF MASSIVE CLUSTERS AT z = 0.9, in The Astrophysical Journal, vol. 749, n. 2, 20 aprile 2012, DOI:10.1088/2041-8205/749/2/l43. URL consultato l'8 ottobre 2015.
- ^ J.-W. Kim, M. Im e S.-K. Lee, Discovery of a Supercluster at z ∼ 0.91 and Testing the ΛCDM Cosmological Model, in The Astrophysical Journal, vol. 821, n. 1, 11 aprile 2016, pp. L10, DOI:10.3847/2041-8205/821/1/L10. URL consultato il 2 giugno 2016.
- ^ (EN) Lori M. Lubin, Robert Brunner e Mark R. Metzger, A Definitive Optical Detection of a Supercluster at z ≈ 0.91, in The Astrophysical Journal, vol. 531, n. 1, 1º marzo 2000, pp. L5-L8, DOI:10.1086/312518. URL consultato il 9 ottobre 2015.
- ^ Tanaka, I., Yamada, T., Turner, E. L. e Suto, Y., Superclustering of Faint Galaxies in the Field of a QSO Concentration at z ~ 1.1, in The Astrophysical Journal, vol. 547, n. 2, 2001, pp. 521-530, Bibcode:2001ApJ...547..521T, DOI:10.1086/318430, arXiv:astro-ph/0009229.
- ^ (EN) Piero Rosati, S. A. Stanford e Peter R. Eisenhardt, An X-Ray-Selected Galaxy Cluster at z = 1.26, in The Astronomical Journal, vol. 118, n. 1, 1º luglio 1999, p. 76, DOI:10.1086/300934. URL consultato l'8 luglio 2015.
- ^ (EN) Kouji Ohta, Masayuki Akiyama e Yoshihiro Ueda, Optical Identification of the ASCA Lynx Deep Survey: An Association of Quasi-Stellar Objects and a Supercluster at z=1.3?, in The Astrophysical Journal, vol. 598, n. 1, 20 novembre 2003, p. 210, DOI:10.1086/378690. URL consultato l'8 luglio 2015.
- ^ O. Cucciati, B. C. Lemaux e G. Zamorani, The progeny of a cosmic titan: a massive multi-component proto-supercluster in formation at z = 2.45 in VUDS, in Astronomy & Astrophysics, vol. 619, 2018-11, pp. A49, DOI:10.1051/0004-6361/201833655. URL consultato il 16 marzo 2021.
- ^ Redazione Media Inaf, Ecco Hyperion, l’antico titano cosmico, su MEDIA INAF, 17 ottobre 2018. URL consultato il 16 marzo 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Struttura a grande scala dell'universo
- Catalogo Abell
- Filamento (astronomia)
- Gruppi e ammassi di galassie
- Vuoto (astronomia)
- eRosita - telescopio spaziale per osservazioni su scala cosmologica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su superammasso di galassie
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Universe family tree: Supercluster, su aa.quae.nl.
- (EN) The Universe within 1 billion Light Years - The Neighbouring Superclusters, su atlasoftheuniverse.com.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh88005218 · GND (DE) 4268735-4 · J9U (EN, HE) 987007529947205171 |
---|