Tabal

Tabal
Dati amministrativi
Lingue parlate	Lingua luvia
Capitale	Tabal
Politica
Forma di governo	Monarchia
Fine	713 a.C.
Causa	Conquista da parte dei Medi.
Territorio e popolazione
Bacino geografico	Anatolia
Mappa storica degli stati neo-ittiti attorno all'800 a.C., con mostrata la posizione di Tabal in turchese, in alto a sinistra
Evoluzione storica
Preceduto da	Impero ittita
Succeduto da	Impero neo-assiro Impero medo
Ora parte di	Turchia
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Tabal fu un regno neo-ittita di lingua luvia situato nell'Anatolia centro-meridionale.

In seguito al collasso dell'Impero ittita, il regno di Tabal fu una delle formazioni politiche più importanti a sorgere su quella che era stato il territorio di Kizzuwatna.^[1] Nell'837 a.C. l'imperatore assiro Salmanassar III attraversò l'Eufrate con il suo XX palu ottenendo la sottomissione Tuwattīs I, Gran Re di Tabal, e di suo figlio Kikki, nonché la riscossione di un tributo dei 24 principi minori (nelle fonti detti "re"). Nell'VIII secolo a.C. Argishtis I di Urartu rese Tabal suo tributario, ma nella seconda metà del secolo l'egemonia urartea venne scalzata da quella assira, poiché l'imperatore Tiglat-Pileser III rese a sua volta Tabal suo tributario. Oltre al Gran Re Wasusarmas di Tabal, le fonti menzionano come re di Tabal anche Usitti di Atuna, Urbala'a di Tuhana, Tuhamme di Istundi e Wirime di Ḫubuškia. Intorno al 732 a.C. Tabal si ribellò al dominio assiro, ma fu conquistata da un generale assiro che insediò Wasusarmas (o Sharumas), figlio di Tuwattīs, come nuovo re vassallo. Nel 718 a.C. Sargon II represse una rivolta a cui il re di Tabal partecipò insieme a Kiakki di Šinuhtu, Pisiri di Karkemish e Mitā re dei Muški. Al fine di prevenire nuove rivolte, Sargon insediò a Tabal un nuovo re a cui diede in moglie una delle sue figlie. Probabilmente grazie all'influenza di Urartu (essendo citato un messaggero di Ur-sa-as) e dei Muški, nel 713 a.C. Tabal si ribellò nuovamente al dominio assiro, ma l'insurrezione venne repressa dai governatori delle province occidentali, che resero Tabal una provincia assira. Tuttavia, il conflitto non si risolse, poiché nel 705 a.C. è documentata contro Tabal, Urartu e i Muški un'altra campagna di Sargon II, che perì sul campo di battaglia contro i Cimmeri. Nel 681 a.C., dopo la morte di Sennacherib, Tabal si liberò del gioco assiro e nel 676 a.C. strinse un'alleanza con Meliddu, governata dal re Mugallu. Tuttavia, la crescente potenza dei Muški spinse Mugallu, re di Tabal, a inviare intorno al 660 a.C. un'ambasceria per chiedere protezione all'imperatore Assurbanipal, offrendo in cambio la sottomissione sua e del re di Arwad, la propria figlia prediletta come concubina per il re assiro, nonché un tributo annuale di "grandi cavalli".^[2] Nel 612 a.C., con il crollo dell'Impero assiro, la regione dell'Anatolia a est del fiume Halys venne annessa all'Impero medo.

Gli ultimi re conosciuti di Tabal furono:^[3]

• Tuwattīs I (fl. 837 a.C.)
• Kikki (fl. 837 a.C.)
• Tuwattīs II (fl. metà VIII secolo a.C.)
• Wasusarmas (ca. 740 a.C. – 730 a.C.)
• Ḫulliyas (ca. 730 a.C. –  721 a.C.)
• Ambaris (721 a.C. – 713 a.C.)
• Hidi (fl. 690)
• Mugallu (fl. 670)
• x-ussi (fl. 650)

La memoria orale di etnonimi come Tabal e i Muški sopravvisse alla parabola dell'Impero assiro e permase per il resto dell'età classica, entrando sia nella tradizione etnografica greca che in quella giudaico-biblica.^[4]

Autori classici quali Scilace, Erodoto, Ecateo, Senofonte, Diodoro Siculo, Strabone, Pomponio Mela e Plinio il Vecchio riportano che le lungo la costa sudorientale del Mar Nero abitavano Macroni e i Tibareni (in greco antico: Τιβαρηνοί^?, Tibarenoi), che insieme a Calibi e Mossineci, indicati come abitanti della Cappadocia, erano considerati gli inventori della metallurgia.^{[5][6][7][8][9][10][11]} Queste genti venivano descritte come un popolo montano tendenzialmente pacifico, dotato di un equipaggiamento bellico costituito da elmi di legno, piccoli scudi e lance corte con punte lunghe, mentre la loro città principale era Cotyura.^[12] Menzioni si trovano anche ne Le Argonautiche di Apollonio di Rodi^[13] e, in età tardoantica, nelle opere di Stefano di Bisanzio.^[14]

Nonostante gli antichi ritenessero i Tibareni fossero di origine scitica, essendo spesso elencati al fianco di altre tribù abitanti la vicina Colchide, studiosi contemporanei hanno avanzato l'ipotesi che fossero gruppi etnici parlanti una lingua non-indoeuropea, in particolare una lingua cartvelica.^[15][16][17] Tuttavia, questa ipotesi rimarrebbe puramente speculativa, poiché non sostenuta da nessuna prova concreta.

Lo stesso argomento in dettaglio: Tubal e Tavola delle Nazioni.

Nella Bibbia, in Genesi e nel I libro delle Cronache sono elencati in successione Gomer, Madai, Javan, Tubal, Meshech e Tiras come figli di Jafet ed eponimi dei rispettivi popoli.^[18][19] Nel libro di Ezechiele Gog nella terra di Magog è menzionato come sovrano di Tubal e Meshech, i quali sono menzionati sempre in coppia, forse in quanto alleati, mentre nell'invettiva contro Tiro, tra i popoli che portavano schiavi e minerale in città sono menzionati insieme ai discendenti di Javan, riferendosi forse ai residenti degli emporia della Cilicia.^[20] Nel libro di Isaia, invece, Tubal e Javan sono enumerati tra i lontani popoli pagani a nord e a ovest che un giorno si sarebbero convertiti al giudaismo.^[21]

La tradizione etnografica biblica venne recepita dallo storiografo giudeo ellenizzato Flavio Giuseppe, che menziona questa popolazione come Thobeles, armonizzando il sapere tradizionale ebraico con la cultura ellenistica.^[22] In età tardoantica, Tubal viene menzionato anche da Gerolamo.^[23]

• (EN) Selim Ferruh Adalı, Cimmerians and the Scythians: the Impact of Nomadic Powers on the Assyrian Empire and the Ancient Near East, in Hyun Jin Kim, Frederik Juliaan Vervaet e Selim Ferruh Adalı (a cura di), Eurasian Empires in Antiquity and the Early Middle Ages Contact and Exchange between the Graeco- Roman World, Inner Asia and China, Cambridge, Cambridge University Press, 2017, pp. 60–82, ISBN 978-1-107-19041-2.
• (DE) S. Aro, Tabal, in Michael P. Streck, Gabriella Frantz-Szabó, Manfred Krebernik, D. Morandi Bonacossi, J. N. Postgate, Ursula Seidl, M. Stol e Wilhelm (a cura di), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie, vol. 13, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 2013, ISBN 978-3-110-30715-3.
• (DE) S. Aro, Uassurme, in Michael P. Streck, Gabriella Frantz-Szabó, Manfred Krebernik, D. Morandi Bonacossi, J. N. Postgate, Ursula Seidl, M. Stol e Wilhelm (a cura di), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie, vol. 14, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 2014, p. 257, ISBN 978-3-110-41761-6.
• (EN) Sanna Aro, Vanishing kingdoms: Tabal and Tuwana during the seventh century BC, in Catherine M. Draycott, Scott Branting, Joseph W. Lehner e Yasemin Özarslan (a cura di), From Midas to Cyrus and Other Stories: Papers on Iron Age Anatolia in Honour of Geoffrey and Françoise Summers, BIAA Monograph Series, Londra, British Institute at Ankara, 2023, pp. 113-135, ISBN 978-1-912-09011-2.
• (EN) Heather D. Baker, The Assyrian Empire: A View from Within, in Karen Radner, Nadine Moeller e Daniel T. Potts (a cura di), The Age of Assyria, The Oxford History of the Ancient Near East, vol. 4, New York, Oxford University Press, 2023, pp. 257-351, ISBN 978-0-190-68763-2.
• (EN) Trevor Bryce, The Routledge Handbook of the Peoples and Places of Ancient Western Asia: From the Early Bronze Age to the Fall of the Persian Empire, London, United Kingdom, Routledge, 2009, ISBN 978-0-415-39485-7.
• (EN) Trevor Bryce, The World of The Neo-Hittite Kingdoms: A Political and Military History, Oxford, Oxford University Press, 2012, ISBN 978-0-199-21872-1.
• (EN) Lorenzo D'Alfonso, Tabal, an 'out-group' definition in the first Millennium BCE, in Giovanni B. Lanfranchi, Daniele Morandi Bonacossi, Cinzia Pappi e Simonetta Ponchia (a cura di), Leggo! Studies Presented to Frederick Mario Fales on the Occasion of His 65ᵗʰ Birthday, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2012, pp. 173-194, ISBN 978-3-447-06659-4.
• (EN) Lorenzo D'Alfonso, War in Anatolia in the post-Hittite period: the Anatolian Hieroglyphic inscription of TOPADA revised, in Journal of Cuneiform Studies, vol. 71, University of Chicago Press for the American Schools of Oriental Research, 2019, pp. 133-152, DOI:10.1086/703857. URL consultato il 22 marzo 2024.
• (EN) Lorenzo D'Alfonso e Matteo Pedrinazzi, Forgetting an Empire, Creating a New Order: Trajectories of Rock-cut Monuments from Hittite into Post-Hittite Anatolia, and the Afterlife of the “Throne” of Kızıldağ, in Jonathan Ben-Dov e Felipe Rojas (a cura di), Afterlives of Ancient Rock-cut Monuments in the Near East: Carvings in and out of Time, Culture and History of the Ancient Near East, vol. 123, Leiden, Netherlands, BRILL, 2021, pp. 114–160, ISBN 978-9-004-46208-3.
• (DE) E. Ebeling, Ambaris, in Erich Ebeling e Bruno Meissner (a cura di), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie, vol. 1, Berlino, Lipsia, Walter de Gruyter, 1932, p. 93-94, ISBN 978-3-112-35785-9.
• (EN) Federico Giusfredi, Valerio Pisaniello e Alfredo Rizza, On the origin and meaning of the Assyrian toponym Tabal, in Aramazd. Armenian Journal of Near Eastern Studies, vol. 15, n. 1-2, 2021, pp. 128-140, DOI:10.32028/ajnes.v15i1-2.1301. URL consultato il 6 marzo 2024.
• (EN) Petra Goedegebuure, Theo van den Hout, James Osborne, Michele Massa, Christoph Bachhuber e Fatma Şahin, TÜRKMEN-KARAHÖYÜK 1: a new Hieroglyphic Luwian inscription from Great King Hartapu, son of Mursili, conqueror of Phrygia, in Anatolian Studies: Journal of the British Institute at Ankara, vol. 70, Cambridge University Press on behalf of the British Institute at Ankara, 2020, pp. 29-43, DOI:10.1017/S0066154620000022. URL consultato l'11 aprile 2024.
• (EN) René Grousset, The Empire of the Steppes: A History of Central Asia, traduzione di Naomi Walford, New Brunswick, Stati Uniti d'America, Rutgers University Press, 1970, ISBN 978-0-813-51304-1.
• (EN) J. D. Hawkins, Ḫulli, in Dietz-Otto Edzard, P. Calmeyer, A. Moortgat, H. Otten, Wolfgang Röllig, W. v. Soden e D. J. Wiseman (a cura di), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie, vol. 4, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1975, p. 490-491, ISBN 978-3-110-06772-9.
• (EN) John David Hawkins, Inscriptions of the Iron Age, Part 2: Text: Amuq, Aleppo, Hama, Tabal, Assur Letters, Miscellaneous, Seals, Indices, Corpus of Hieroglyphic Luwian Inscriptions, vol. 1, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 2000b, ISBN 978-3-110-10864-4.
• (EN) John David Hawkins, Inscriptions of the Iron Age, Part 3: Plates, Corpus of Hieroglyphic Luwian Inscriptions, vol. 1, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 2000c, ISBN 978-3-110-10864-4.
• (DE) J. D. Hawkins, Urballa, in Michael P. Streck, Gabriella Frantz-Szabó, Manfred Krebernik, D. Morandi Bonacossi, J. N. Postgate, Ursula Seidl, M. Stol e Wilhelm (a cura di), Reallexikon der Assyriologie und Vorderasiatischen Archäologie, vol. 14, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 2014, ISBN 978-3-110-41761-6.
• (FR) Askold Ivantchik, Les Cimmériens au Proche-Orient [The Cimmerians in the Near East] (PDF), Friburgo, Göttingen, Editions Universitaires (Switzerland); Vandenhoeck & Ruprecht, 1993a, ISBN 978-3-727-80876-0.
• (EN) Jamie Novotny, The Assyrian Empire in Contact with the World, in Karen Radner, Nadine Moeller e Daniel T. Potts (a cura di), The Age of Assyria, The Oxford History of the Ancient Near East, vol. 4, New York, Stati Uniti d'America, Oxford University Press, 2023, pp. 352-423, ISBN 978-0-190-68763-2.
• (EN) Marek Jan Olbrycht, The Cimmerian Problem Re-Examined: the Evidence of the Classical Sources, in Jadwiga Pstrusińska e Andrew Fear (a cura di), Collectanea Celto-Asiatica Cracoviensia, Kraków, Księgarnia Akademicka, 2000a, pp. 71–100, ISBN 978-8-371-88337-8.
• (EN) Annick Payne, The Kingdom of Phrygia, in Karen Radner, Nadine Moeller e Daniel T. Potts (a cura di), The Age of Assyria, The Oxford History of the Ancient Near East, vol. 4, New York, Stati Uniti d'America, Oxford University Press, 2023, pp. 865-911, ISBN 978-0-190-68763-2.
• (EN) E. D. Phillips, The Scythian Domination in Western Asia: Its Record in History, Scripture and Archaeology, in World Archaeology, vol. 4, n. 2, 1972, pp. 129–138, DOI:10.1080/00438243.1972.9979527, JSTOR 123971. URL consultato il 5 novembre 2021.
• (EN) Zsolt Simon, Where is the Land of Sura of the Hieroglyphic Luwian Inscription KARKAMIŠ A4b and Why Were Cappadocians Called Syrians by Greeks?, in Altorientalische Forschungen, vol. 39, n. 1, Walter de Gruyter, 2013, pp. 167-180, DOI:10.1524/aofo.2012.0011. URL consultato il 6 marzo 2024.
• (EN) Zsolt Simon, The Northern Border of Tabal, in L'hittitologie aujourd'hui : Études sur l’Anatolie hittite et néo-hittite à l’occasion du centenaire de la naissance d’Emmanuel Laroche [Hittitology today: Studies on Hittite and Neo-Hittite Anatolia in Honor of Emmanuel Laroche’s 100th Birthday], Institut français d'études anatoliennes, 2017, pp. 201-211, ISBN 978-2-362-45083-9.
• (EN) Tadeusz Sulimirski e T. F. Taylor, The Scythians, in John Boardman, I. E. S. Edwards, N. G. L. Hammond, E. Sollberger e C. B. F. Walker (a cura di), The Assyrian and Babylonian Empires and other States of the Near East, from the Eighth to the Sixth Centuries B.C., The Cambridge Ancient History, vol. 3, n. 2, Cambridge, United Kingdom, Cambridge University Press, 1991, pp. 547–590, ISBN 978-1-139-05429-4.
• (EN) Sergei R. Tokhtas’ev, Cimmerians, in Encyclopædia Iranica, New York, Stati Uniti d'America, Encyclopædia Iranica Foundation; Brill Publishers, 1991.
• (EN) Mark Weeden, Tuwati and Wasusarma: Imitating the Behaviour of Assyria, in Iraq, vol. 72, British Institute for the Study of Iraq, 2010, pp. 39-61, DOI:10.1017/S0021088900000589. URL consultato il 7 aprile 2024.
• (EN) Mark Weeden, Tabal and the Limits of Assyrian Imperialism, in Yağmur Heffron, Adam Stone e Martin Worthington (a cura di), At the Dawn of History: Ancient Near Eastern Studies in Honour of J. N. Postgate, vol. 2, Winona, Stati Uniti d'America, Eisenbrauns, 2017, p. 721-736, ISBN 978-1-57506-471-0.
• (EN) Mark Weeden, The Iron Age States of Central Anatolia and Northern Syria, in Karen Radner, Nadine Moeller e Daniel T. Potts (a cura di), The Age of Assyria, The Oxford History of the Ancient Near East, vol. 4, New York, Stati Uniti d'America, Oxford University Press, 2023, pp. 912-1026, ISBN 978-0-190-68763-2.
• (EN) K. Lawson Jr. Younger, Two Epigraphic Notes on the New Katumuwa Inscription from Zincirli, in MAARAV, A Journal for the Study of the Northwest Semitic Languages and Literatures, vol. 16, n. 2, Western Academic Press, 2009, pp. 159-179, DOI:10.1086/MAR200916202. URL consultato il 21 marzo 2024.

• Tabal, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
• (EN) Tabal, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

Portale Archeologia

Portale Storia

Portale Vicino Oriente antico