Legge sulla tassazione delle colonie (1778)
Taxation of Colonies Act 18 Geo. 3. c. 12 | |
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Titolo esteso | Legge per rimuovere tutti i Dubbi e le Preoccupazioni riguardanti la Tassazione da parte del Parlamento della Gran Bretagna in qualsiasi Colonia, Provincia e Piantagione del Nord America e delle Indie Occidentali; e per abrogare quella parte di una Legge emanata nel Settimo Anno del Regno di Sua Maestà Defunta che impone un Dazio sul Tè importato dalla Gran Bretagna in qualsiasi Colonia o Piantagione d'America ad essa relativa.[1] |
Stato | Regno di Gran Bretagna |
Tipo legge | Legge |
Promulgazione | 1778 |
Abrogazione | 1973 |
La legge sulla tassazione delle colonie del 1778 (in inglese Taxation of Colonies Act 1778) fu una legge del Parlamento della Gran Bretagna sotto Re Giorgio III, che dichiarò che il Parlamento non avrebbe imposto alcun diritto, tassa o accertamento tributario per raccogliere denaro in qualsiasi colonia dellꞌAmerica britannica o delle Indie occidentali britanniche. La legge fu approvata durante la Guerra d'indipendenza americana e fu un tentativo del Parlamento di porre fine alla guerra concedendo uno dei primi punti della disputa.[2]
Gli sforzi del Parlamento di tassare le colonie senza il consenso dei coloni, specialmente come promulgato nelle Leggi Townshend del 1767 e nella Tassa sul tè del 1773, erano stati la causa principale della Guerra d'indipendenza americana. Questa legge notava che queste tasse
«had been found by experience to occasion great uneasiness and disorders»
«erano state trovate per esperienza lꞌoccasione di grande inquietudine e disordini.»
e che sua Maestà desiderava riportare la pace e il benessere in tutti i dominii di Sua Maestà.
La legge affermava che il Parlamento non avrebbe imposto alcun diritto, tassa o accertamento tributario per raccogliere denaro in alcuna delle colonie. Il Parlamento avrebbe solo imposto tali balzelli come espediente per regolare i commerci e lꞌintroito netto di queste imposte sarebbe stato assegnato alle colonie. Nel fare questa concessione, il Parlamento stava prendendo la posizione che i coloni americani avevano avocato un decennio prima, in particolare John Dickinson nelle sue Lettere da un fattore in Pennsylvania del 1767 e 1768.[2]
Al tempo in cui la legge fu promulgata, era troppo tardi per avere qualsiasi effetto sulla guerra: la disputa non riguardava più specificatamente lꞌimposizione fiscale e le colonie avevano già dichiarato la loro indipendenza. Inoltre, secondo lo storico giuridico John Phillip Reid, "In materia di legge costituzionale lo statuto era privo di significato", poiché i futuri Parlamenti non si sarebbero ritenuti obbligati dallꞌimpegno dellꞌattuale Parlamento di non imporre tasse.
La legge fu infine abolita come obsoleta dalla Legge di revisione del 1973.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ An Act for removing all Doubts and Apprehensions concerning Taxation by the Parliament of Great Britain in any of the Colonies, Provinces, and Plantations in North America and the West Indies; and for repealing so much of an Act made in the Seventh Year of the Reign of His late Majesty as imposes a Duty on Tea imported from Great Britain into any Colony or Plantation in America as relates to there.
- ^ a b Reid, Authority to Tax, 51.