Terremoto di Norcia del 1328

Terremoto di Norcia del 1328
Data4 dicembre 1328
Ora06:15
Magnitudo momento6.4[1]
EpicentroRoccanolfi
42°51′18″N 13°01′19.2″E
Stati colpiti Stato della Chiesa
Intensità MercalliX
Vittime2 000≈5 000
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto di Norcia del 1328
Posizione dell'epicentro

Il terremoto di Norcia del 1328 è stato un evento sismico verificatosi nel 1328 a Norcia e nella Valnerina, all'epoca facente parte dello Stato della Chiesa.

«In quisto millesemo, del mese de novembre e di deciembre, fuoro molte taramuotogle per le contrade. Ennabisòse Norscie e molte altre castelgle e molte montangne; e sì se disse che cie moriero più de doi milia persone. E molte citade e castella usciero a canpo per paura del ditte taramuotogle.»

Il sisma si verificò all'alba, ossia intorno alle 06:15, del 4 dicembre, con epicentro nei pressi di Roccanolfi, circa 9 km a nord di Norcia, in Valnerina, sul versante occidentale dei monti Sibillini.[1] L'area interessata era situata lungo il confine tra la provincia Ducatus Spoletani e la provincia Marchiæ Anconæ, nello Stato della Chiesa.[3] L'evento fece registrare una magnitudo momento di 6.4 ed un'intensità pari al X grado della scala Mercalli.[1]

A Norcia si verificò il crollo di numerosi palazzi, chiese, torri oltre che parte delle mura urbiche. Danni ancor più gravi si registrarono a Montesanto e, soprattutto, Preci dove i crolli causarono la morte di tutti gli abitanti della cittadina. Risultarono danneggiati gravemente Castel San Giovanni, nei pressi di Cascia, Cerreto di Spoleto, Monte San Martino e Visso. Crolli gravi nelle abitazioni si registrarono anche a Spoleto.[3] Il terremoto fu avvertito anche a Foligno e Roma.[3]

Le notizie sul sisma sono giunte a noi mediante una testimonianza diretta dell'epoca, ad opera del notaio Bonaventura di Benvenuto e ricompresa nella sua Cronaca di Foligno, ed un memoriale redatto dalla comunità ebrea di Ripatransone, nell'ascolano; dette fonti hanno permesso di correggere l'esatta datazione del terremoto.[3] L'evento è anche citato negli Annales Arretinorum Minores di Giovanni Villani e nella Chronicon Mutinense di Giovanni da Bazzano, oltre che negli Annali e cronaca di Perugia in volgare dal 1191 al 1336 di Mariano del Moro e nella cronaca perugina nota con il nome di «Diario del Graziani».[3]

Le singole fonti differiscono sulla stima delle vittime, che varia dalle 2 000 alle 5 000 unità.[3]

La memoria del sisma sopravvisse a lungo tra gli abitanti della Valnerina; in una memoria del 1599 si riferisce come la popolazione di Norcia celebrasse la festa di santa Barbara commemorando le vittime dell'evento sismico avvenuto quasi tre secoli prima.[3]

  1. ^ a b c Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G., Sgattoni G. e Valensise G., CFTI5Med, Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Mediterranea (760 a.C.-1500): terremoto di Norcia del 1328, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 2018.
  2. ^ Ugolini F.A., Annali e cronaca di Perugia in volgare dal 1191 al 1336 (PDF), in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia. Università degli Studi di Perugia, I, Perugia, 1963-1964, pp. 141-239.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Guidoboni E. e Comastri A., 1328 December 4 Valnerina [central Italy] (PDF), in Catalogue of earthquakes and tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century, Roma-Bologna, 2005.

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