Furono previsti cinque test match (due contro la Francia e uno ciascuno contro Italia, Inghilterra e Scozia) e due incontri senza valenza di test, contro i Barbarian francesi e la Francia A; il Sudafrica vinse tutti i test match e perse gli altri due incontri non ufficiali.
A Bologna gli Springbok si imposero sull'Italia 62-31; gli italiani, appena ammessi nel Sei Nazioni, realizzarono tre mete nel primo tempo, chiuso in vantaggio per 22-20, ma subìrono il ritorno dei sudafricani nella ripresa[1].
I due test match con la Francia si tennero a Lione e a Parigi; nel primo gli Springbok, grazie a una seconda frazione energica, vinsero 36-15[2]; dopo un intermezzo - perso - contro i Barbarian francesi a Biarritz, il Sudafrica salì al Parco dei Principi, teatro del suo ultimo test match prima del passaggio allo Stade de France[3], e inflisse un duro 52-10 ai transalpini (sette mete contro una)[4]; tre giorni dopo un XV del Sudafrica fu sconfitto dalla selezione A francese.
Il tour proseguì nel Regno Unito, dapprima a Twickenham dove gli Springbok passarono per 4 mete a una e 29-11 di punteggio definitivo sull'Inghilterra[5], per poi chiudere a Murrayfield, dove la Scozia fu letteralmente sepolta per 68-10 (dieci mete Springbok), tanto che la stampa britannica parlò di «rugby dell'altro mondo»[6].