Villadossola

Villadossola
comune
Villadossola – Stemma
Villadossola – Bandiera
Villadossola – Veduta
Villadossola – Veduta
Centro storico di Villadossola
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Amministrazione
SindacoBruno Toscani (lista civica) dal 10-6-2018 (2º mandato dal 14-5-2023)
Territorio
Coordinate46°04′25″N 8°16′01″E
Altitudine257 m s.l.m.
Superficie18,73 km²
Abitanti6 195[1] (31-8-2022)
Densità330,75 ab./km²
FrazioniBoschetto, Noga, Piaggio, Villa Sud, Villaggio, Gaggio, Falghera, Tappia
Comuni confinantiBeura-Cardezza, Borgomezzavalle, Domodossola, Montescheno, Pallanzeno
Altre informazioni
Cod. postale28844
Prefisso0324
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT103075
Cod. catastaleL906
TargaVB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 523 GG[3]
Nome abitantivilladossolesi, villesi
PatronoSan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villadossola
Villadossola
Villadossola – Mappa
Villadossola – Mappa
Posizione del comune di Villadossola nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Sito istituzionale

Villadossola (Vila in dialetto ossolano) è un comune italiano di 6 195 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

Da Villadossola, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il lago Verbano, ovvero il lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano).

Già nominata nel Medioevo Uilla o Villa, fu la principale terra del feudo d'Antrona. Dapprima concessa ai vescovi-conti di Novara dall'imperatore Lotario, all'età del Barbarossa (XII secolo) unitamente ad altre plaghe ossolane fu possesso di Guido conte di Biandrate alleato imperiale; dopo la Pace di Costanza divenne pertinenza del comune di Novara.

Nel 1332 entrò nel dominio dei Visconti, nuovi signori di Milano; estintosi quel ramo ducale passò a Francesco Sforza (1450). Dopo il mezzo secolo Sforzesco subentrarono i francesi; prevalsero infine gli imperiali di Carlo V ed ebbe inizio il dominio spagnolo. Ai primi del Settecento il conflitto per la successione spagnola si concluse con il predominio austriaco, sancito a Utrecht nel 1713. Con il Trattato di Worms anche Villadossola fu concessa ai Savoia, che avevano sostenuto i diritti della sovrana. Alla fine del Settecento Pietro Maria Ceretti, fabbro di Intra, onde sfruttare i minerali ferrosi estratti in Valle Antrona, impiantò a Villadossola forni e magli, dando inizio all'insediamento industriale siderurgico in zona. Il breve intermezzo napoleonico favorì il piccolo centro, il cui destino urbanistico fu segnato dalla costruzione della moderna, importante rotabile del Sempione. Dopo la restaurazione decisa a Vienna (1815) Villadossola con tutto l'alto novarese tornò ai Savoia. Tre anni più tardi fu inclusa nella provincia ossolana, successivamente aggregata a quella di Pallanza, infine inserita definitivamente nel novarese. Con delibera del Consiglio comunale del 25 ottobre 1862 venne deciso il cambio del nome di "Villa" a quello di "Villadossola", concesso dal re Vittorio Emanuele II con decreto del 14 dicembre 1862.[4] Nel 1888 fu costruita la Ferrovia Domodossola-Novara e il borgo ottenne la sua stazione. Nel 1859 i Ceretti fecero sorgere in luogo un altoforno per la produzione di ghisa (4 t al giorno); nel 1871 i vetusti magli vennero sostituiti con un laminatoio idraulico; nel 1892 fu fondata una bulloneria, primo nucleo della Metallurgia Ossolana, poi SISMA; anche la Ceretti si potenziò nel 1899 con un nuovo laminatoio azionato elettricamente.

Nel 1928 ha inglobato l'ex comune di Tappia.

L'8 novembre 1943, due mesi dopo l'armistizio ebbe luogo una delle prime insurrezioni contro l'occupazione tedesca e la neonata Repubblica Sociale Italiana. Gli insorti occuparono i punti strategici della cittadina e gli stabilimenti industriali. Dopo alcuni iniziali successi, i nazi-fascisti ebbero il sopravvento. L'episodio venne duramente represso e si ebbero numerose vittime tra i combattenti, i civili colpiti dal bombardamento aereo e i fucilati.

Lo stemma venne scelto nel 1862 in occasione del cambio di denominazione del comune da Villa a Villadossola.[4] Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi ufficialmente con decreto del presidente della Repubblica del 20 gennaio 1964.[5]

«D'azzurro, all'abete al naturale, radicato su campagna e attraversato da un bue di rosso; il tutto sormontato da una stella dello stesso, di sei raggi. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«La fiera popolazione del piccolo centro dell'Ossola insorgeva animosamente contro l'oppressione nazifascista, partecipando con coraggiosa determinazione ed altissima dignità morale alla Resistenza. Oggetto di feroci rappresaglie e barbarie, sorretta da profonda fede negli ideali di libertà, di democrazia e di giustizia sociale, sopportava la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori, dando luminoso esempio di eccezionale abnegazione, di incrollabile fermezza e spirito patriottico. 1943 - 1944 Villadossola (VB)»
— 23 aprile 2007[6]

Nel 1953 l'ANPI conferì a Villadossola la Medaglia d'oro al merito partigiano[7], con la seguente motivazione:

«Mentre ancora incerta era per molti italiani la via da seguire per ridare onore ed indipendenza alla Patria, Villadossola vide nell'insurrezione popolare l'unico mezzo per raggiungere la libertà. Col sangue dei suoi figli migliori, immolatosi in un generoso gesto di rivolta, acquistava il diritto alla riconoscenza ed all'ammirazione del Popolo italiano e della Resistenza Novarese.»

Nel 2009 Villadossola è stata insignita del titolo di città, ottavo comune del Verbano-Cusio-Ossola a ricevere tale titolo. Per l'occasione, all'ingresso della città è stato apposto un nuovo cartello che ricorda anche il gemellaggio con Mercato Saraceno (1º maggio 2010).

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 2009

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Bartolomeo

La chiesa di San Bartolomeo è uno dei monumenti romanici più importanti dell'Ossola. La primitiva struttura del IX secolo, nonostante l'ampliamento seicentesco, è ben riconoscibile nell'edificio attuale a tre navate. Ha struttura a pianta basilicale e abside semicircolare, impreziosita all'esterno da finestre, archetti e lesene. L'interno presenta pregevoli affreschi e intagli in legno. Il campanile, di età romanica, è a sette piani con monofore, bifore e trifore.

Altra interessante chiesa romanica è la chiesa della Beata Vergine Assunta nella frazione di Piaggio.

La vecchia parrocchiale della Noga, dedicata alla Vergine del Rosario, è un elegante edificio seicentesco. Edificata dal 1663, conserva in fondo al presbiterio una tela con Il martirio di san Bartolomeo (1741) e alcuni affreschi in volta e due tondi (Maria Maddalena e Resurrezione di Lazzaro) di Bernardino Peretti (1876).

A sud del centro abitato si trovano i ruderi dell'oratorio di San Maurizio, romanico, risalente all'XI secolo. Il campaniletto, staccato, è di poco posteriore alla primitiva costruzione e molto deteriorato. aveva aula rettangolare e abside semicircolare (poi squadrata in una ristrutturazione dopo la pestilenza del 1630).

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Il lago Antrona formato dal torrente Ovesca

In passato importante centro industriale, specie nella siderurgia (con la SISMA) e nell'industria chimica (dapprima con la Società elettrochimica del Toce e poi con la Rhodiatoce), ha risentito della generale crisi industriale del territorio ossolano e molte fabbriche sono state adibite a uso diverso, come nel caso del teatro cittadino, denominato "La Fabbrica" e ritenuto per grandezza e qualità degli spettacoli il maggior teatro provinciale, o hanno smesso la loro attività.

L'impronta industriale della cittadina è dimostrata dalla presenza, nella zona settentrionale del comune, di un intero quartiere, il "Villaggio SISMA", una volta riservato alle famiglie degli operai impiegati nell'industria. Oggi Villadossola è un centro la cui economia si basa sul terziario e solo in minor maniera sull'industria. Dalla cittadina si incunea tra le montagne la pittoresca valle Antrona, attraversata dal torrente Ovesca.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Franco Ravandoni centro-sinistra Sindaco [9]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Franco Ravandoni lista civica Sindaco [9]
14 giugno 2004 16 febbraio 2008 Liliana Sarazzi lista civica Sindaco [9]
15 aprile 2008 27 maggio 2013 Marzio Bartolucci Partito Democratico Sindaco [9]
27 maggio 2013 10 giugno 2018 Marzio Bartolucci lista civica Viviamo Villa Sindaco [9]
10 giugno 2018 in carica Bruno Toscani lista civica Vill@ 2.0 Sindaco [9]

Altre informazioni amministrative

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Fa parte dell'unione di comuni montana delle Valli dell'Ossola.

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Virtus Villadossola che milita nel girone A piemontese-valdostano di Prima Categoria.

Da svariati anni è attiva la società sportiva Auxilium Villadossola. Sia il settore giovanile sia la prima squadra femminile partecipa ai campionati provinciali e regionali del Centro Sportivo Italiano.

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2022 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Città di Valdossola, La Storia di Villadossola | Stemma, su comune.villadossola.vb.it. URL consultato il 10 novembre 2022.
  5. ^ Scheda del comune, su Città di Villadossola. URL consultato il 10 novembre 2022.
  6. ^ Comune di Villadossola, Medaglia d'argento al merito civile, su quirinale.it.
  7. ^ Nuova Resistenza Unita, n. 5/2005[collegamento interrotto]
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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