Acer saccharum

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Acero zuccherino
Portamento
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Malvidi
OrdineSapindales
FamigliaSapindaceae
SottofamigliaHippocastanoideae
TribùAcereae
GenereAcer
SpecieA. saccharum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineSapindales
FamigliaAceraceae
GenereAcer
SpecieA. saccharum
Nomenclatura binomiale
Acer saccharum
Marshall, 1785
Nomi comuni

Acero zuccherino
Acero da zucchero
Acero del Canada

Sottospecie
Areale

L'acero zuccherino, acero da zucchero o acero del Canada (Acer saccharum Marshall, 1785) è una specie appartenente alla famiglia Sapindaceae, diffusa in Nord America[1]. L'albero, a rapido accrescimento, non ha dato apprezzabili risultati di acclimatazione in Europa, mentre è diffuso nei grandi parchi pubblici e privati americani. Per la sua importanza, la foglia di quest'acero compare sulla bandiera del Canada.

L'albero ha una crescita iniziale piuttosto lenta: nel corso dei primi 10 anni forma un albero alto 10–15 m al massimo, ramificato fin dal basso[2]. Nei boschi raggiunge 30–35 m[3], ma può arrivare fino a 40 m, con portamento tipicamente espanso[4]. I rametti sono fragili e glabri[3].

Dettaglio delle foglie.

Ha foglie opposte caduche, con nervature profonde[5], da tri- a pentalobate[4] e lunghe fino a 13 cm[5]; i lobi, poco incisi[5], sono separati da angoli ottusi[3]. Di colore verde scuro[5], d'autunno assumono sfumature di gradazioni brillanti dal giallo oro all'arancione, fino al cremisi e allo scarlatto[4]; la muta più spettacolare avviene nella zona settentrionale dell'areale, dove c'è la giusta alternanza di giornate soleggiate e notti fredde[3]. Il picciolo è di colore opaco e privo di lattice[3].

I fiori sono piccoli, di colore giallo-verde e sono riuniti in corimbi[3] sessili, lunghi fino a 5 mm, appesi a rami lunghi, che nascono insieme o poco prima delle foglie[5]. La pianta può essere monoica o dioica[5].

I frutti sono a samara doppia (disamara), lunghi 2,5 cm, con ali leggermente divergenti[3] che diventano bruni in autunno.

La corteccia è grigia o grigio-bruna[5], liscia o solcata da leggere linee verticali distinte[3]; con l'età scurisce e si fessura[5].

Distribuzione e habitat

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Il suo areale comprende la zona sudorientale del Canada e quella nordorientale degli Stati Uniti[3], da Terranova e Manitoba a nord fino alla Florida a sud e allo Utah a ovest[2].

Sono note le seguenti sottospecie[1]:

La pianta richiede terreni fertili, profondi e freschi; cresce bene in climi freddi continentali, con una marcata differenza termica tra estate e inverno[3]. La rusticità è calcolata nelle zone da 4 a 9 della classificazione USDA[2].

Importante è la cultivar 'Temple's Upright' o 'Monumentale', che assume un portamento colonnare ampio, e assume sfumature arancioni in autunno[4]. Altre cultivar decorative sono 'Globosum', 'Green mountain' e 'Legacy'[2].

La linfa zuccherina che contiene dall'1 al 4% di saccarosio[3] è la fonte dello sciroppo d'acero[4]. Viene raccolta praticando fori nella corteccia; un tempo si faceva gocciolare la linfa con apposite cannucce dentro secchi messi nelle cavità poste alla base degli alberi, dove veniva fatta evaporare; oggi si usa un sistema centralizzato di tubazioni[5]. Dalla linfa si ottiene lo zucchero d'acero[3] e da questa lo sciroppo. Occorrono più di 40 litri di linfa per ottenere un litro di sciroppo[5]. Il legno di acero canadese viene usato anche per la costruzione di tavole da skateboard, sotto forma di multistrato da 7 o 9 mm.

Anche il legname è durevole ed è usato a scopi commerciali[2].

  1. ^ a b (EN) Acer saccharum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  2. ^ a b c d e Maria Teresa Della Beffa (a cura di), Botanica, Savigliano, Gribaudo-Könemann, 2006 [2003].
  3. ^ a b c d e f g h i j k l Paola Lanzara e Mariella Pezzetti, Alberi, Milano, Mondadori, 1977.
  4. ^ a b c d e Alan Toogood, Guida agli alberi ornamentali, Bologna, Zanichelli, 1992.
  5. ^ a b c d e f g h i j Colin Risdale, John White e Carol Usher, Alberi, Milano, Mondadori, 2007 [2005].

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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