Amedeo Biavati
Amedeo Biavati | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Biavati in nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 172 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 74 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1956 - giocatore 1979 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Amedeo Biavati (Bologna, 4 aprile 1915 – Bologna, 22 aprile 1979) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centrocampista. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1938.
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]«Qualcuno sostiene che già Mumo Orsi eseguiva quel finto passo per raccogliere la palla con la seconda gamba, ma io debbo dire che lo abbozzava appena. Biavati è stato l'attaccante che ha portato il passo doppio alla perfezione. Il pubblico ormai lo aspettava, ad ogni sua fuga sulla linea laterale. E lo aspettava anche l'avversario costretto a fronteggiarlo. Ma non c'era niente da fare. A tutta velocità Medeo eseguiva una specie di saltino per aria, sembrava che volesse passare la palla indietro di tacco. Il difensore rallentava un attimo, Biavati lo saltava toccando la palla col secondo piede e se ne andava.»
Ala destra celeberrima per il suo doppio passo[5], era veloce ed elegante, un gran dribblatore nonostante il problema dei piedi piatti[6]. Le sue incursioni sulla fascia lo portarono anche a segnare parecchi gol, 73 in 249 partite di campionato.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Crebbe nel Bologna, squadra della sua città, con la quale disputò gran parte della sua carriera.
Esordì diciottenne il 21 maggio 1933, schierato mezzala in una gara di campionato contro il Casale finita 7-0; realizzò una doppietta in due minuti e replicò due settimane dopo con altri due gol al Milan. Nonostante le ottime prestazioni di quella prima stagione tornò a svolgere il ruolo di comprimario al ritorno dei titolari Sansone e Maini.
Dopo una stagione in Serie B al Catania (1934-1935), tornò al Bologna dove ancora faticò per trovare posto fra i titolari. Riuscì lentamente a sfondare: in rossoblu conquistò lo scudetto del 1936-1937 per la prima volta con presenze all'attivo e, dopo un'altra stagione di buon livello, esordì in nazionale il 12 giugno 1938 in occasione della gara dei quarti di finale dei mondiali contro la Francia. La buona prestazione convinse Vittorio Pozzo a schierarlo al posto del triestino Piero Pasinati fino alla vittoriosa finale.
Da Campione del Mondo conquistò poi col Bologna il suo terzo scudetto personale nel 1938-39. A Milano, in nazionale, il 13 maggio 1939 realizzò quello che è considerato il suo gol più bello, contro l'Inghilterra: dopo aver dribblato con eleganza il difensore e capitano britannico Hapgood e il portiere Woodley, depositò il pallone nella porta vuota, ottenendo i complimenti degli avversari[7].
A Bologna conquistò anche lo scudetto del 1940-41, mentre la sua carriera azzurra subì un lungo stop a causa del conflitto mondiale. Alla ripresa dei campionati e delle competizioni internazionali Biavati giocò ancora 3 partite in nazionale, per chiudere la carriera in azzurro nel 1947, sostituito ormai dal torinista Romeo Menti. L'ultima partita, disputata a Vienna contro l'Austria il 9 novembre 1947, rappresentò l'unica sconfitta del centrocampista bolognese in nazionale; aveva segnato i suoi ultimi gol in azzurro contro la Svizzera, nel 1945: dal 2-2 portò l'Italia al 4-2, ma gli azzurri furono poi raggiunti sul pareggio 4-4[8].
Chiuse la carriera con il Bologna nel 1948, avendo disputato in rossoblu 258 partite di campionato segnando 70 reti (compreso il campionato di guerra 1943-44 e il girone Alta Italia 1945-46).
Dopo il ritiro
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1948 partecipò, insieme ad altri calciatori, al film 11 uomini e un pallone diretto da Giorgio Simonelli, nella parte di se stesso.
Abbracciò quindi l'avventura di calciatore-allenatore in alcune squadre minori di varie parti d'Italia, come Magenta nella Serie C 1950-1951, Manduria nella Promozione 1951-1952[9][10], Imola, Molfetta in IV Serie,[11][12][13] Città di Castello, e allenò anche in Libia[14]. Al termine della carriera calcistica trovò poco spazio nei quadri tecnici del Bologna, e divenne poi dipendente comunale con l'incarico di supervisore degli impianti sportivi.
Morì nel 1979, a 64 anni. Venne sepolto nel Cimitero monumentale della Certosa di Bologna.[15]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Bologna: 1946
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Bologna: 1937
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Buemi, Fontanelli, Quartarone, Russo, Solarino, p. 62.
- ^ a b Campisi, pp. 167-168.
- ^ Campisi, pp. 167.
- ^ Almanacco Illustrato del calcio 1971, Modena, Panini, p. 262.
- ^ Ultime notizie sportive - La Gazzetta dello Sport
- ^ Pubblicazione del "Carlino" per i 100 anni
- ^ Dizionario bibliografico enciclopedico di un secolo di calcio italiano Archiviato il 24 febbraio 2015 in Internet Archive.
- ^ Dal Museo di Pignaca di Gianfranco Ronchi[collegamento interrotto]
- ^ Edizioni CENIDA, Il calcio italiano - vol. 4, CENIDA Editore, 1974, pag. 671
- ^ Quando indossava la casacca biancoverde un certo Amedeo Biavati manduriaoggi.it
- ^ Amedeo Biavati medaglie d'oro.org - URL consultato il 22 gennaio 2015 -
- ^ Amedeo Biavati nel Molfetta nella stagione 1953-1954 la Molfetta Sportiva: fan page di Facebook - URL consultato il 22 gennaio 2015 -
- ^ Storia: gli anni '40 e '50 Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive. passione biancorossa.wix.com: il sito del tifo molfettese - URL consultato il 22 gennaio 2015 -
- ^ Welcome FortuneCity Customers | Dotster Archiviato il 23 luglio 2001 in Internet Archive.
- ^ Matteo Righini, Amedeo Biavati, l'inventore del doppio passo, su Football Pills, 29 gennaio 2018. URL consultato il 23 dicembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fabio Campisi, Amedeo Biavati. Il mito del Doppio passo, Bologna, Minerva, 2014, ISBN 9788873815853.
- Antonio Buemi; Carlo Fontanelli; Roberto Quartarone; Alessandro Russo; Filippo Solarino, Tutto il Catania minuto per minuto, Empoli, GEO Edizioni, 2010, p. 468, ISBN 9788869990366.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amedeo Biavati
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Biavati, Amedèo, su sapere.it, De Agostini.
- Alberto Polverosi, BIAVATI, Amedeo, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- Amedeo Biavati, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- (EN) Amedeo Biavati, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Amedeo Biavati, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Amedeo Biavati, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Amedeo Biavati, su eu-football.info.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Amedeo Biavati, su FIGC.it, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Amedeo Biavati, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
- Alberto Polverosi, BIAVATI, Amedeo, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
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