Cerimonia di chiusura dei Giochi della XXXIII Olimpiade

Lo Stade de France, il luogo della cerimonia di chiusura.

La cerimonia di chiusura dei Giochi della XXXIII Olimpiade si è svolta a Saint-Denis l'11 agosto 2024 allo Stade de France.[1] È cominciata alle 21:00 ora locale ed è finita alle 0:02,[2]. A differenza dell'atipica cerimonia di apertura, svoltasi sulla Senna, la cerimonia di chiusura si è svolta allo Stade de France, in modo più tradizionale.

Come da protocollo olimpico tradizionale, la cerimonia è stata caratterizzata da presentazioni culturali sia dai paesi ospitanti attuali (Francia) che da quelli successivi (Stati Uniti), nonché dalle osservazioni conclusive del presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Thomas Bach e del presidente del COJOP2024 (Comitato Organizzatore di Parigi per per i Giochi Olimpici e Paralimpici 2024) Tony Estanguet; la consegna ufficiale della bandiera olimpica dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo alla sindaca di Los Angeles Karen Bass, la cui città ospiterà i Giochi della XXXIV Olimpiade; e lo spegnimento della fiamma olimpica. La cerimonia prevedeva un misto di segmenti filmati e dal vivo, che includeva la seconda metà della presentazione di Los Angeles 2028, registrata a Long Beach, in California.

La cerimonia di chiusura, come quella di apertura, è stata diretta da Thomas Jolly, ed ha coinvolto oltre 100 esecutori, acrobati, danzatori e artisti circensi, con l'apparizione di più di 9000 atleti diversi.[3]

L'apertura della cerimonia è avvenuta ai Giardini delle Tuileries, con un'esibizione di Zaho de Sagazan e il coro della Haendel-Hendrix Academy che suonarono Sous le Ciel de Paris, canzone dell'omonimo film Sotto il Cielo di Parigi, dopodiché il calderone olimpico fu spento, mentre la torcia in sé fu affidata al nuotatore Léon Marchand, che la porterà allo Stade de France.[4]

Parata dei Portabandiera

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Allo stadio (rifatto per ricordare un planisfero) il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente CIO Thomas Bach furono accolti dall'Orchestre Divertimento, che arrangiarono La Marsigliese.

Dopo l'inno arrivò il momento dei portabandiera: prime furono la bandiere greca e olimpica (rappresentante anche degli Atleti Olimpici Rifugiati), seguita dagli atleti di tutti i paesi partecipanti in nessun ordine particolare e infine dalla bandiera francese e statunitense, accompagnato da commenti di gratitudine dallo staff e un'esibizione karaoke della canzone Les Champs-Elysées di Joe Dassin. Altre canzoni eseguite includono Emmenez-moi di Charles Aznavour, Freed from Desire di Gala e We are the Champions dei Queen.[5]

Premiazione della maratona

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La maratona femminile era terminata in anticipo quel giorno e la premiazione si è svolta durante la cerimonia di chiusura. In precedenza, durante la cerimonia di chiusura venivano consegnate le medaglie dei maratoneti maschili, ma il comitato organizzatore olimpico di Parigi ha voluto dimostrare che le Olimpiadi di Parigi sono state le prime con la piena parità di genere. Le prime tre, Sifan Hassan dei Paesi Bassi, Tigst Assefa dell'Etiopia e Hellen Obiri del Kenya, hanno ricevuto le medaglie dal presidente del CIO Thomas Bach e dal presidente del World Athletics Sebastian Coe.[6]

Medagliate della maratona femminile

Il prossimo segmento è chiamato "Records", e si tratta di una serie di segmenti culturali che mostrano "un mondo distopico dove le olimpiadi sono andate perse", lo stadio si è oscurato e una figura umanoide chiamata Golden Voyager (basato sul Voyager Golden Record) interpretato da Arthur Cadre discende dal tetto e si posiziona in una stanza a forma di mappamondo, iniziando a scambiare conversazioni con Giovanna d'Arco e il tedoforo mascherato, apparizioni chiave della cerimonia d'apertura e insieme hanno presentato la bandiera greca, l'orchestra ha poi esibito l'inno nazionale greco, a seguito il Golden Voyager, accompagnato da vari acrobati, ha mimato un ritrovamento archeologico, rivelando una copia della Nike di Samotracia e 5 anelli di ottone, intrattenuto dalla messa in scena da parte di Alain Roche di una sezione degli inni delfici, suonandoli utilizzando un pianoforte sospeso in aria accompagnato dal tenore Benjamin Bernheim, i 5 anneli di ottone sono poi fissati a formare la bandiera olimpica.[7]

L'intera cerimonia fu accompagnata da varie esibizioni musicali di diversi artisti e band musicali, che furono a volte raggiunti dagli atleti stessi che ballarono con loro (cosa non prevista inizialmente) il che portò le autorità al forzarli a scendere.

La lista di comparse è la seguente:

Tony Estanguet e Thomas Bach tennero poi un discorso scortati dal francese Teddy Rinner in rappresentanza europea, l'australiana Emma McKeon in rappresentanza dell'Oceania, il cinese Sun Yingsha in rappresentanza asiatica, la camerunese Cindy Ngamba in rappresentanza degli Atleti Olimpici Rifugiati, il keniota Eliud Kipchoge in rappresentanza africana e il cubano Mijaìn Lòpez in rappresentanza delle Americhe; Estanguet elogiò pubblicamente i giochi, facendo notare il loro successo nonostante le loro "imperfezioni" ed esortando tutti a supportare i prossimi giochi paralimpici, Bach invece ringraziò ogni partecipante e in particolare gli Atleti Rifugiati, notando che questi sarebbero stati gli ultimi giochi con lui in carica al CIO. L'inno olimpico fu suonato dal Maîtrise de Fontainebleau e la bandiera olimpica fu abbassata e consegnata alla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, sarà rialzata durante la cerimonia d'apertura dei XXV giochi invernali di Milano-Cortina d'Ampezzo, a febbraio 2026.[8]

Cerimonia di Antwerp

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Anne Hidalgo, una volta ricevuta la bandiera olimpica (consegnatali da Estanguet) la passò a Bach, che poi la diede alla sindaca di Los Angeles Karen Bass (prima donna afroamericana a riceverla), che dopo averla mostrata la portò alla ginnasta americana Simone Biles.

A questo punto la bandiera americana fu alzata sulle note dello Star-Spangled Banner arrangiato da H.E.R., interrotta da Tom Cruise che scala lo Stade de France sul ritmo del tema di Mission Impossible, afferrò la bandiera e lasciò lo stadio in moto. Segue una specie di "mini film" pre-registrato dove Tom Cruise può essere visto in moto attraverso le strade di Parigi per poi prendere un aereo da trasporto, catapultarsi e fare skydiving per finalmente arrivare alla Hollywood Hills dove passa la bandiera al mountain biker Kate Courtney, il velocista Michael Johnson e lo skater Jagger Eaton, il mini film mostra anche alcuni luoghi di Los Angeles come l'Hollywood Sign (modificato per rappresentare le olimpiadi) e il Los Angeles Memorial Coliseum.

Questo fu seguito da varie esibizioni a Long Beach (noto come LA28 Handover Celebration) da una serie di musicisti famosi tra cui: Red Hot Chili Peppers (con By the Way e Can't Stop), Billie Eilish e Finneas O'Connell (con Birds of a Feather) e alla fine Snoop Dogg e Dr. Dre (con Drop It Likes It's Hot e The Next Episode)[9]

Estinzione della Torcia

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Verso la fine della cerimonia Marchand è entrato nello stadio con la torcia, Bach ha ufficialmente dichiarato terminate le XXXIII olimpiadi e insieme agli atleti che l'hanno scortato ha spento la torcia, nel mentre la bandiera francese è stata passata da Antoine Dupont alla squadra paralimpica francese, per simboleggiare la transizione dai giochi olimpici ai giochi paralimpici.

La cerimonia è stata perciò chiusa con Yseult che si esibisce in una cover di My Way di Frank Sinatra, adattata da Paul Ankha dalla canzone francese Comme d'Habitude accompagnata da grandi fuochi d'artificio.[10]

Voci correlate

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