CityBird

CityBird
StatoBelgio (bandiera) Belgio
Fondazione1996
Chiusura2001
Sede principaleZaventem
GruppoCityBird Holding SA
Persone chiaveVictor Hasson (CEO)
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Dipendenti600 (2001)
Slogan«The Flying Dream
Sito webwww.citybird.com
Compagnia aerea standard
Codice IATAH2
Codice ICAOCTB
Indicativo di chiamataDREAMFLIGHT
Primo volomarzo 1997
HubBruxelles
Flotta18 (nel 2001)
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia

CityBird era una compagnia aerea fondata nel 1996 e con sede a Zaventem.[1] La compagnia aerea dichiarò bancarotta nell'ottobre 2001. Thomas Cook Airlines Belgium prese in considerazione la possibilità di acquistarla dopo il fallimento, ma in seguito si ritirò dalla trattativa.

La compagnia operava con una flotta di dodici aerei tra cui il Boeing 767-300ER, vari modelli Boeing 737 (serie -300, -400 e -800), l'Airbus A300-600R e il McDonnell Douglas MD-11. Oltre 50 città europee erano servite via Bruxelles. Citybird impiegava oltre 600 dipendenti nel 2001 ed era elencata al NASDAQ Europe aka Eastdaq con il simbolo CBIR (CityBird holding SA) nel novembre 1997. Sebbene avesse acquistato il suo primo MD-11 nel dicembre 1996, non iniziò le operazioni fino a marzo 1997.

I suoi aerei offrivano una business class "Royal Eagle", una premium economy "Premium Flamingo" e un'economy "Colibri". Utilizzata un approccio "punto punto" per i viaggi piuttosto che "hub and spoke" in cui tutti i voli transatlantici (da Los Angeles, Newark, Oakland, Miami, Orlando o Città del Messico) erano diretti all'aeroporto di Bruxelles (BRU). Tutti gli aerei presentavano lo slogan della compagnia aerea, "The Flying Dream".

Nel luglio 1999, CityBird iniziò le attività cargo utilizzando due A300-600 "full cargo".

Durante la sua attività, CityBird operò con[2]:

Aereo Esemplari Inserimento Dismissione Note
Airbus A300-600R 2 1999 2002
Boeing 737-300 1 2000 2002
Boeing 737-400 4 2000 2001
Boeing 737-800 3 2001 2001
Boeing 767-300ER 3 1999 2001
McDonnell Douglas MD-11 5 1997 2001
  1. ^ (EN) City Bird: Contact us, su web.archive.org, 3 novembre 1999. URL consultato il 17 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 1999).
  2. ^ (EN) City Bird Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 17 gennaio 2021.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Sito ufficiale, su citybird.com (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2001). Modifica su Wikidata