Decimoputzu
Decimoputzu comune | |
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(IT) Decimoputzu (SC) Deximeputzu | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonino Munzittu (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°20′07.3″N 8°54′53.6″E |
Altitudine | 17 m s.l.m. |
Superficie | 44,77 km² |
Abitanti | 4 184[1] (31-12-2024) |
Densità | 93,46 ab./km² |
Comuni confinanti | Decimomannu (CA), Siliqua, Vallermosa, Villasor, Villaspeciosa |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09010 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111013 |
Cod. catastale | D260 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) putzesi (SC) putzesus |
Patrono | Nostra Signora delle Grazie |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Decimoputzu (in sardo Deximeputzu[3]) è un comune italiano di 4 184 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è sito nella piana del Campidano di Cagliari, attraversato dal fiume Flumini Mannu.
Storia
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Il territorio di Decimoputzu era già abitato in epoca prenuragica e nuragica. Testimonianze più importanti di quel periodo sono i nuraghi di Monte Idda e Casteddu de Fanaris e la Domus de janas in località Sant'Iroxi, nota come Tomba dei guerrieri, dove, nel 1987, sono state rinvenute 19 lame di spade e pugnali in rame arsenicale di tipo El Argar, risalenti alla Cultura di Bonnanaro (1600 a.C. circa), che, assieme ad un analogo modello da Maracalagonis, costituiscono i più antichi esemplari di spada in Sardegna; all'epoca nuragica si riferisce la testa in avorio di una statuetta di soldato miceneo (che confermerebbe gli scambi con le civiltà dell'Egeo) proveniente dalla località di Mitza Purdia[4], nonché il ripostiglio sul Monte Idda nelle vicinanze del nuraghe, dove furono scoperti vari oggetti in bronzo tra i quali diverse spade.
Successivamente l'area venne frequentata da fenicio-punici, romani, vandali e bizantini.

Le prime notizie dell'esistenza del borgo risalgono al 1089 come testimonianza della donazione da parte del giudice di Cagliari Orzocco Torchitorio I della chiesa di S. Georgii de Decimo all'Ordine di San Vittore di Marsiglia[5]. Il toponimo Decimoputzu viene per la prima volta citato nel 1414 nelle forme di Decimopozzo o Decimo Pupussi, quando il territorio era parte integrante della curatoria di Gippi, che fece parte del giudicato di Cagliari prima e del Regno di Sardegna in seguito, durante il dominio aragonese-spagnolo, ove fu incorporato come feudo nell'Incontrada di Parte Gippi. Fece poi parte del marchesato di Villasor, feudo degli Alagon. Venne riscattato ai Da Silva - Alagon nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
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Lo stemma e il gonfalone del comune di Decimoputzu sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 maggio 2002.[6] Lo stemma si blasona:
Vi sono raffigurati la lettera D, iniziale del nome del comune, le spighe, simbolo dell'attività cerealicola, e la statuetta di divinità femminile in alabastro, rinvenuta nel territorio comunale e conservata presso il Museo archeologico nazionale di Cagliari.[7]
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie
- Chiesa di San Giorgio
- Chiesa campestre di San Basilio
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo delle scuole
- Casa campidanese
- Monumento ai caduti
- Ponte austriaco
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Ipogeo di Sant'Iroxi
- Casteddu de Fanaris
- Rovine di chiese campestri
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31-12-2015 i cittadini di nazionalità straniera costituivano il 3,1% della popolazione totale. Le nazionalità più rappresentate erano[9]:
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Decimoputzu è il campidanese occidentale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Piero Secci | liste civiche di sinistra | Sindaco | [10] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Antonino Munzittu | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [11] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Antonino Munzittu | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [12] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Gianfranco Sabiucciu | lista civica "Obiettivo Sviluppo" | Sindaco | [13] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Ferruccio Collu | lista civica "Con Decimoputzu" | Sindaco | [14] |
5 giugno 2016 | 20 luglio 2021 | Alessandro Scano | lista civica "Impegno e Ottimismo" | Sindaco | [15] |
20 luglio 2021 | 11 ottobre 2021 | Francesco Cicero | - | Commissario straordinario | [16] |
11 ottobre 2021 | in carica | Antonino Munzittu | lista civica | Sindaco | [17] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ (SC) DOMU - Ufficio Lingua Sarda del Comune di Decimoputzu, su sabertulantiga.com. URL consultato il 30 aprile 2022.
- ^ I commerci con i Micenei, su sardegnacultura.it. URL consultato il 5 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2010).
- ^ R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro 1993, sch. 40
- ^ Decimoputzu, decreto 2002-05-22 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 luglio 2022.
- ^ Statuetta R20S09-89, su Museo archeologico nazionale di Cagliari. URL consultato il 28 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ ISTAT, Cittadini stranieri 2015, su demo.istat.it. URL consultato il 21 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
- ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Scioglimento del Consiglio comunale di Decimoputzu e nomina del commissario straordinario., su comune.decimoputzu.ca.it, Regione Autonoma della Sardegna, 20 luglio 2021. URL consultato il 12 ottobre 2021.
- ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 4 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Decimoputzu
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Decimoputzu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.decimoputzu.su.it.
- Decimoputzu, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Decimoputzu, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 154974827 · LCCN (EN) n2004041651 · J9U (EN, HE) 987007465755805171 |
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