Galatea (sommergibile)
Galatea | |
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Il varo del Galatea | |
Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile di piccola crociera |
Classe | Sirena |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | CRDA, Monfalcone |
Impostazione | 18 luglio 1931 |
Varo | 5 ottobre 1933 |
Entrata in servizio | 25 giugno 1934 |
Radiazione | 1º febbraio 1948 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 842,2 t |
Dislocamento in emersione | 678,95 t |
Lunghezza | fuori tutto 60,18 m |
Larghezza | 6,45 m |
Pescaggio | 4,66 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | 2 motori diesel Tosi da 1350 CV totali 2 motori elettrici Magneti Marelli da 800 CV totali |
Velocità in immersione | 7,5 nodi |
Velocità in emersione | 14 nodi |
Autonomia | in emersione: 2200 mn a 12 nodi o 5000 mn a 8 nodi in immersione:8 mn alla velocità di 8 nodi o 72 mn a 4 nodi |
Equipaggio | 4 ufficiali, 32 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
Motto | Fuori a cercar la gloria[1] |
informazioni prese da [1] e[2] | |
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Il Galatea è stato un sommergibile della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Una volta in servizio fu assegnato alla X Squadriglia Sommergibili, basata a Brindisi[2].
Fu impiegato in vari viaggi d'addestramento lungo le coste italiane sino al 1937[2].
Al comando del tenente di vascello Vittore Raccanelli partecipò clandestinamente alla guerra di Spagna con una singola missione, dal 22 agosto al 5 settembre 1937; nel corso di tale missione cercò di silurare più volte diversi mercantili, senza risultati[2].
Nel settembre 1937 prese base a Tobruk[2].
Dopo l'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale, il sommergibile – al comando del tenente di vascello Bruno Pilli – fu inviato a est di Tobruk, ma non avvistò navi avversarie; colto poi da alcuni guasti, dovette fare anticipatamente ritorno alla base[2][3].
In seguito la sua base fu spostata da Tobruk a Lero[2][3].
Il 22 marzo 1941, nell'ambito dei preparativi per l'operazione «Gaudo» – poi sfociata nel disastro di Capo Matapan – fu inviato 40 miglia a meridione di Caso e stazionò in quella zona dal 25 al 31 marzo, senza tuttavia individuare alcuna unità nemica[4].
Il 16 marzo 1942 il Galatea (al comando del tenente di vascello Mario Baroglio) individuò il motoveliero greco Zoodochos Pighi (170 tsl)[5], che navigava, carico di benzina, nei pressi di Beirut[2][3]. Dopo averlo cannoneggiato, lo fece abbandonare dall'equipaggio (che si allontanò su di una scialuppa), lo abbordò e piazzò a bordo una carica esplosiva, affondandolo[2][3]. Nel frattempo aveva avvistato una nave scorta avversaria intenta a cercare sommergibili: si avvicinò e le lanciò un siluro, che però mancò l'obiettivo[2][3].
Il 21 novembre 1942 (lo comandava al momento il tenente di vascello Carlo Gladstone Cruciani) avvistò un piroscafo che procedeva sotto scorta al largo di Cap de Fer e lo attaccò con il lancio di quattro siluri, che però risultarono in parte difettosi; gli altri non andarono comunque a segno, perché il mercantile procedeva a zig zag[2][3].
Il 7 settembre 1943, nell'ambito del «Piano Zeta» di contrasto all'ormai imminente sbarco anglo-americano a Salerno, fu disposto in agguato tra il Golfo di Gaeta ed il Golfo di Paola, insieme ad altri dieci sommergibili[6].
In seguito all'annuncio dell'armistizio, diresse per Bona ove si consegnò agli Alleati[2][3].
Il 16 settembre 1943, assieme ad altri cinque sommergibili, fu trasferito a Malta con la scorta del cacciatorpediniere HMS Isis[7]. Il 13 ottobre lasciò l'isola, assieme ad altri quattordici sommergibili, rientrando a Taranto[8].
Verso la fine dell'ottobre 1943 fu dislocato ad Haifa, da dove partecipò ad esercitazioni antisommergibile Alleate sino al novembre 1944[2].
Disarmato poi a Taranto, fu radiato il 1º febbraio 1948 e – unico superstite delle dodici unità della propria classe – avviato alla demolizione[2].
In tutto il Galatea aveva svolto 21 missioni offensivo-esplorative e 18 di trasferimento, per complessive 23.041 miglia di navigazione in superficie e 4.399 in immersione[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I motti delle navi Italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 71
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Museo della Cantieristica Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
- ^ a b c d e f g Regio Sommergibile GALATEA Archiviato il 23 settembre 2012 in Internet Archive..
- ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. 281.
- ^ I Successi Dei Sommergibili Italiani Iiww - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici.
- ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. 364.
- ^ J. Caruana su Storia Militare n. 204 - settembre 2010, p. 54.
- ^ J. Caruana su Storia Militare n. 204 - settembre 2010, p. 63.