Nicola Pietrangeli
Nicola Pietrangeli | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nicola Pietrangeli nel 1996 a Roma | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 178 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1974 (da singolarista) 1977 (da doppista) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nicola Chirinsky Pietrangeli (Tunisi, 11 settembre 1933) è un ex tennista, attore e conduttore televisivo italiano. Considerato uno dei tennisti italiani migliori di sempre,[3] è stato n. 3 del mondo in singolare nel triennio 1959-1961, secondo le classifiche relative ai tennisti non professionisti, allora redatte ogni fine anno dai giornalisti Lance Tingay[4][5] e Ned Potter.[6]
È l'unico tennista italiano ad aver vinto in singolare due edizioni consecutive di una prova del Grande Slam (Roland Garros 1959 e 1960). Vanta inoltre tre edizioni del torneo di Monte Carlo (di cui due consecutive) e due titoli agli Internazionali d'Italia. Quattro volte finalista a Parigi, Roma e Monte Carlo, e due volte in Coppa Davis, è stato semifinalista a Wimbledon, e ha disputato i quarti di finale agli Australian Championships. Il database di Tennis Archives riporta 48 tornei internazionali da lui vinti in singolare.[7]
Detiene il primato mondiale di incontri disputati e vinti in Coppa Davis, con 164 presenze complessive (110 in singolare e 54 in doppio) e 120 vittorie (78 in singolare e 42 in doppio).
Con Orlando Sirola formò il doppio maschile italiano più vincente della storia, trionfatore al Roland Garros e finalista sia a Wimbledon sia, due volte, in Coppa Davis. Pietrangeli vanta anche una vittoria nel torneo di doppio misto del Roland Garros del 1958, in coppia con Shirley Bloomer.
Ai IV Giochi del Mediterraneo di Napoli conquistò la medaglia d'oro in singolare e la medaglia di bronzo in doppio insieme a Sirola. Si aggiudicò inoltre la medaglia di bronzo in singolare nel torneo di esibizione delle Olimpiadi di Guadalajara del 1968.
Detiene il record di titoli italiani assoluti conquistati in campo maschile, ovvero 22 di cui 7 in singolare.
Nel 1976 fu capitano non giocatore della Nazionale dei "Quattro Moschettieri", il quartetto che conquistò la prima Coppa Davis nella storia del tennis italiano.
È il solo tennista italiano introdotto nella International Tennis Hall of Fame.[8]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]«Quante volte mi sono sentito dire: "Certo, se ti fossi allenato seriamente avresti vinto di più!". E io freddamente rispondevo: "Sì! Ma sapeste quanto mi sarei divertito di meno…".[9]»
Ambiente familiare e primi passi
[modifica | modifica wikitesto]Pietrangeli è di madrelingua francese e russa. Imparò l'italiano soltanto una volta trasferitosi in Italia, tanto da essere soprannominato Er Francia dai suoi primi amici.[10] Parla anche perfettamente l'inglese e lo spagnolo.[11] È di religione cristiano-ortodossa, come lo era la madre, russa di nascita.[12]
Nicola Chirinsky[13][14] Pietrangeli è nato a Tunisi, allora protettorato francese, dove il padre Giulio, imprenditore, anche lui nato in Tunisia ma figlio di un abruzzese e di una napoletana emigrati in Nord Africa, conobbe e sposò la profuga Anna De Yourgaince, di padre danese e madre russa.[15][16] Giulio Pietrangeli è stato anche rugbista e tennista amatoriale; nel 1939 prese parte ai Campionati Nazionali assoluti, perdendo solo al quinto set, per 7-5, contro Marcello Del Bello.[17]
Negli anni della Seconda guerra mondiale, la casa tunisina della famiglia Pietrangeli fu rasa al suolo da un bombardamento: il piccolo Nicola si salvò per puro caso.[18] Con l'occupazione alleata della Tunisia, il padre di Pietrangeli fu internato in un campo di prigionia: proprio lì Nicola, vincendo in doppio col genitore, disputò il suo primo torneo di tennis.[19]
I Pietrangeli furono espulsi dalla Tunisia e si stabilirono a Roma. Giulio Pietrangeli riuscì a riprendersi economicamente grazie all'ambasciata francese, che lo incaricò del recupero e del seppellimento dei corpi dei soldati francesi periti in combattimento in Italia.[20] Dal 1952 al 1978 Giulio ebbe la rappresentanza esclusiva in Italia dei prodotti d'abbigliamento Lacoste.[21]
Nel frattempo, Nicola scelse la cittadinanza italiana, invece di quella francese o tunisina. S'iscrisse prima al Circolo Venturini, poi al Tennis Club Parioli, il cui custode era Ascenzio Panatta, padre del futuro tennista Adriano, che Pietrangeli vide nascere e crescere.[22][23] Contemporaneamente, giocava a calcio nelle squadre giovanili della S.S. Lazio che, avendo deciso di cederlo alla Viterbese, indusse Nicola a optare definitivamente per il tennis.[24]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]«Se ai nostri tempi ci avessero confinato in un'isola per sei mesi senza campi da tennis e poi ci avessero fatto disputare un torneo, Nicola ci avrebbe battuti tutti quanti.[25]»
Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Fa la sua prima apparizione agli Internazionali d'Italia nel 1952, a diciotto anni, perdendo al primo turno in quattro set dal belga Jacques Peten. L'anno successivo giunge in finale al torneo Country Club di Monte Carlo, dove cede in tre set al rhodesiano Don Black.[26]
1954: Esordi negli Slam e in Coppa Davis
[modifica | modifica wikitesto]Vince la Macumber Cup di Monte Carlo, torneo riservato agli under 23, battendo in cinque set Antonio Maggi.
Agli Internazionali d'Italia perde al turno d'esordio dallo statunitense Gil Shea in cinque set.
Fa il suo esordio al Roland Garros dove vince i suoi primi incontri in carriera sconfiggendo i francesi Marcel Schaff, in tre set, e Bernard Destremau in quattro. Nei sedicesimi di finale costringe al quinto set Budge Patty, semifinalista in quell'edizione del torneo.
A Wimbledon perde al secondo turno dal campione uscente Vic Seixas.[26] Nel Major londinese giunge al secondo turno anche in doppio in coppia con Giorgio Fachini, e in doppio misto in coppia con Silvana Lazzarino.
Esordisce in Coppa Davis nel match vinto dall'Italia sulla Spagna, battendo Carlos Ferrer. Nei quarti di finale contro la Svezia, si arrende in singolare sia a Sven Davidson sia a Lennart Bergelin.[27]
Ai campionati italiani assoluti si aggiudica il primo dei suoi 22 titoli, in doppio, in coppia con Giorgio Fachini. In Coppa del Re è schierato con Orlando Sirola. Nasce così una delle coppie italiane di doppio maschile più forti di sempre.
1955: primo titolo senior e quarti a Wimbledon
[modifica | modifica wikitesto]Alla sua terza partecipazione, vince il primo incontro in carriera agli Internazionali d'Italia, contro Alejo Russell, in tre set. Al secondo turno ha la meglio sempre in tre partite su Sergio Jacobini, prima di arrendersi in quattro set a Sven Davidson. In doppio, Pietrangeli / Sirola perdono solo in finale dalla coppia Arthur Larsen / Enrique Morea in quattro set.
Pietrangeli vince il suo primo torneo "senior" a Wiesbaden, sconfiggendo in finale Orlando Sirola e in semifinale Vic Seixas.[26]
Esordisce vittoriosamente in doppio con Sirola in Coppa Davis contro la Germania.
In singolare, al Roland Garros, perde al terzo turno in quattro set da Kurt Nielsen. A Parigi il doppio Pietrangeli / Sirola giunge nuovamente in finale cedendo solo al quarto set ai campioni uscenti Tony Trabert e Seixas.
A Wimbledon diventa il secondo e il più giovane tennista italiano (21 anni, 9 mesi, 16 giorni) a raggiungere i quarti di finale, impresa superata soltanto 67 anni più tardi da Jannik Sinner. Al primo turno batte il francese Jean Noel Grinda in quattro set e al secondo Tony Mottram in cinque. Nei sedicesimi dì finale si impone sullo statunitense John Ager in quattro set, stesso punteggio con cui negli ottavi prevale sull'altro americano Geal Shea. Viene poi nuovamente sconfitto da Kurt Nielsen, in cinque set. Nello Slam londinese giunge ancora al terzo turno sia in doppio, in coppia con Sirola (nuova sconfitta contro i finalisti Seixas e Trabert), sia in doppio misto, in coppia con Nicla Migliori.
In Coppa Davis, vince i due singolari e il doppio sia nei quarti di finale contro la Danimarca sia in semifinale contro la Gran Bretagna. Nella finale europea vince il doppio con Sirola contro la coppia svedese Davidson / Johansson. Le prime sconfitte, sia in singolare sia in doppio, le subisce in agosto, a Filadelfia, nella finale interzone contro l'Australia, dinanzi agli imbattibili Lew Hoad e Ken Rosewall in singolare, e al doppio Rex Hartwig / Hoad, campioni uscenti di Wimbledon.[27]
Fa la sua prima apparizione agli Internazionali degli Stati Uniti dove è testa di serie n. 10, uscendo al terzo turno per mano del tennista di casa Whitney Reed in cinque set.[26]
Ai campionati italiani assoluti, vince il titolo di doppio con Orlando Sirola. A fine stagione, conquista il torneo di Messina, battendo il campione d'Italia Fausto Gardini per 6-4, 7-9, 6-2.[26]
1956: quarti a Parigi e top 10
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la stagione aggiudicandosi nuovamente la Macumber Cup di Monte Carlo, battendo il francese Pierre Jauffret, Jan Lundquist e, in finale, lo spagnolo Juan Manuel Couder.
Agli Internazionali d'Italia, nuova sconfitta nella finale di doppio con Sirola, contro il fortissimo duo Jaroslav Drobny / Lew Hoad.
Al Roland Garros, dopo aver sconfitto, negli ottavi di finale Luis Ayala, perde ai quarti da Lew Hoad, che si aggiudicherà il torneo.
A Wimbledon, in singolare Pietrangeli si arrende al quarto turno all'"erbivoro" Mal Anderson[26] ma il doppio Pietrangeli / Sirola sconfigge nei quarti di finale la coppia statunitense Seixas / Richardson; in semifinale si impone in tre set agli australiani Anderson e Fraser e cede in finale a Lew Hoad e Ken Rosewall (7-5, 6-2, 6-1).
In agosto, Pietrangeli si aggiudica il torneo di Viareggio battendo in semifinale Luis Ayala e in finale Beppe Merlo, in cinque set. Sconfigge Merlo in finale anche al torneo di Ortisei,[26] ma dovrà cedere al meranese nella finale dei Campionati assoluti, in cinque set. Conferma, però, il titolo di doppio con Orlando Sirola.
In Coppa Davis ottiene due vittorie in singolare e una in doppio (tutte in tre set) contro la Polonia; stessa situazione, nei quarti di finale, contro la Danimarca. In semifinale, a Parigi contro la Francia, perde un tiratissimo incontro in singolare con Pierre Darmon, in cinque set; si aggiudica il doppio, in coppia con Sirola e regala infine all'Italia il punto della vittoria contro Paul Remy, in tre set. Nella finale europea fa l'en plein contro la Svezia (due punti in singolare e vittoria in doppio); non entusiasma, invece, nella semifinale interzone contro gli Stati Uniti sull'erba di Forest Hills (sconfitta in apertura contro Hamilton Richardson; sconfitta del doppio Pietrangeli / Sirola contro Seixas e Richardson; vittoria ininfluente contro Michael Green.[27]
A dicembre perde in finale agli Internazionali di Rio de Janeiro da Sven Davidson.[26]
Lance Tingay lo inserisce al n. 10, a pari merito con Budge Patty, nella classifiche di fine anno.[28]
1957: vittoria agli Internazionali d'Italia e quarti agli Australian Championships
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1957 Pietrangeli fa la sua unica apparizione agli Internazionali d'Australia, dove è accreditato della testa di serie n. 5, la più alta assegnata nel torneo a un tennista italiano fino al 2024, quando a Jannik Sinner fu assegnata la quarta. Batte i tennisti di casa Douglas Napier e Bob Mark e raggiunge i quarti di finale, miglior risultato ottenuto da un tennista italiano nelle edizioni del torneo disputate su erba, a pari merito con Giorgio De Stefani. Viene poi eliminato da Mal Anderson in tre set. Prosegue la sua campagna sull'erba australiana giungendo in finale al Northern Suburbs di Sydney, dove cede a Neale Fraser in un combattutissimo match (4-6, 14-12, 8-6).
Tornato in Europa, partecipa agli Internazionali d'Italia. Al primo turno dispone dello statunitense Harry Buttimer. Il secondo turno, disputato in due giornate a causa dell'oscurità, lo vede prevalere sull'altro americano Sydney Schwartz. Negli ottavi di finale elimina il messicano Mario Llamas in tre set (6-4, 9-7, 6-4), mentre nei quarti, in un altro incontro ripreso il giorno successivo per via dell'oscurità, si impone su Budge Patty in quattro set. In semifinale è Pierre Darmon ad arrendersi, in tre set. Nel capitolo conclusivo, sul campo che sarà un giorno a lui intitolato, trionfa in tre set su Beppe Merlo e diventa il quarto tennista del proprio paese a conquistare il più prestigioso torneo disputato in Italia. Giunge per la terza volta consecutiva in finale di doppio, con Sirola, ma cede in quattro set alla coppia Fraser / Hoad.
Al Roland Garros è testa di serie n. 6 ma viene nuovamente sorteggiato al primo turno con Mal Anderson e sconfitto in quattro set.
Al Torneo di Venezia viene sconfitto in finale da Beppe Merlo.
A Wimbledon è subito eliminato in singolare dall'indiano Ramanathan Krishnan.[26] In doppio Pietrangeli e Sirola sono testa di serie n. 4; battono Roy Emerson / Bob Mark nei quarti di finale ma cedono a Fraser / Hoad in semifinale.
Pietrangeli perde la finale del torneo di Viareggio dal suo compagno di doppio Orlando Sirola in cinque set.
Sirola lo batte anche in semifinale agli assoluti ma in coppia con lui Pietrangeli si aggiudica il suo quarto titolo di doppio.
Il suo percorso in Coppa Davis è inficiato dalla sconfitta subita nell'incontro decisivo della finale europea da Philippe Washer, in cinque set. La sfida era iniziata con la vittoria sul numero uno avversario, Jacques Brichant e in doppio, sulla coppia Brichant-Washer. Nei precedenti turni, Pietrangeli aveva sempre vinto (un singolare e il doppio contro i Paesi Bassi; un singolare e il doppio contro la Polonia ed entrambi i singolari e il doppio, in semifinale, contro la Svezia).[27]
A fine anno sale al nono posto nella classifica di Lance Tingay[28].
1958: finale agli Internazionali d'Italia e primo titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Al Torneo del Cairo del 1958, Pietrangeli viene sconfitto in finale da Beppe Merlo, dopo aver battuto in semifinale Barry MacKay.
Agli Internazionali di Sicilia si aggiudica il torneo battendo in semifinale Sven Davidson e in finale Mervyn Rose.
Agli Internazionali d'Italia è campione in carica e supera al primo turno Andrew Stern, al quale concede appena due giochi (6-0, 6-0, 6-2). Al secondo turno supera in rimonta Antal Jancso che lo costringe al quinto set. Negli ottavi di finale sconfigge Jan Lundquist in quattro partite, stesso punteggio con cui supera nei quarti Pancho Contreras. In semifinale deve ricorrere al quinto set per avere la meglio in rimonta su Ramanathan Krishnan. Dopo 10 incontri consecutivi vinti agli Internazionali, primato italiano a pari merito con Giovanni Palmieri, si arrende in finale a Mervyn Rose in cinque set.
Al Roland Garros, dove è testa di serie n. 12, cede negli ottavi di finale a Luis Ayala. Si aggiudica invece il titolo del doppio misto in coppia con Shirley Bloomer.
Agli Internazionali di Cecoslovacchia, dopo aver battuto István Gulyás, perde in finale dal messicano Mario Llamas.
A Wimbledon, vendica in singolare la sconfitta subita da Luis Ayala a Parigi ma perde negli ottavi di finale dall’inglese Bobby Wilson.[26] Il doppio Pietrangeli / Sirola non è testa di serie ma batte la coppia australiana Emerson / Mark per poi cedere in semifinale agli svedesi Sven Davidson e Ulf Schmidt, futuri vincitori del torneo.
In Coppa Davis, l'Italia supera l'India per 3-2 (vittoria di Pietrangeli, nel primo incontro contro Naresh Kumar e punto decisivo in un tiratissimo incontro di doppio in cinque set contro Krishnan / Kumar). Altra vittoria per 5-0 in Danimarca nei quarti di finale (tre punti conquistati da Pietrangeli). A Varsavia, contro la Polonia, Pietrangeli vince il primo incontro e il doppio con Sirola; a risultato acquisito, viene sconfitto da Andrzej Licis. Nella finale europea, contro la Gran Bretagna, disputata in Italia, Pietrangeli inizia perdendo da Mike Davies in tre set; dopo un tiratissimo incontro di doppio, vinto al quinto set contro Davies / Knight, ottiene il punto della vittoria battendo Billy Knight in quattro set. Facile è la vittoria nella semifinale interzone contro le Filippine, ma nella finale contro gli Stati Uniti l'Italia viene sconfitta per 5-0: Pietrangeli perde contro Alex Olmedo e Barry MacKay, e anche il doppio Pietrangeli / Sirola si arrende a Olmedo / Richardson.[27]
Agli "assoluti" Pietrangeli batte Beppe Merlo in semifinale e Orlando Sirola in finale, conquistando per la prima volta il titolo di campione italiano nel singolare, per poi bissare il successo in doppio con Sirola.
A fine anno è classificato al settimo posto nella classifica di Lance Tingay.[28] e all'ottavo in quella di Ned Potter[29], in entrambi i casi primo tra i tennisti europei.
1959: accoppiata singolare-doppio al Roland Garros, top 3
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la stagione con una serie di finali contro Beppe Merlo: vittoria negli Internazionali d'Egitto al Cairo (6-2, 6-3, 6-1); vittoria di Merlo ad Alessandria d'Egitto (in quattro set); vittoria di Merlo in cinque set a Reggio Calabria e, infine, vittoria di Pietrangeli al torneo di Catania in tre set. Pietrangeli perde in finale contro Neale Fraser negli Internazionali di Sicilia, dopo aver sconfitto in semifinale Roy Emerson ma si prende la rivincita contro l'australiano al Campionato Partenopeo, aggiudicandosi il torneo.
Agli Internazionali d'Italia, in singolare, Pietrangeli batte nuovamente Roy Emerson nei quarti di finale ma perde in semifinale contro Luis Ayala.[26] In doppio, Pietrangeli / Sirola perdono per la quarta volta in finale, contro Emerson / Fraser.
Alla sua sesta partecipazione al Roland Garros, Pietrangeli è ammesso come testa di serie n. 3. Beneficia di un bye al primo turno, al secondo elimina il messicano Mario Llamas in quattro set e nei sedicesimi di finale lo spagnolo Juan Couder in tre. Gli ottavi lo vedono superare Torben Ulrich in tre frazioni, mentre nei quarti concede quattro giochi al n. 2 britannico Billy Knight. In semifinale si impone, sempre in tre set, su Neale Fraser e diventa il secondo tennista italiano a raggiungere la finale di un torneo del Grande Slam, 27 anni dopo Giorgio De Stefani. Il 30 maggio supera in finale il sudafricano Ian Vermaak in quattro set (3-6, 6-3, 6-4, 6-1) e si aggiudica il primo torneo del Grande Slam nella storia del tennis italiano. Trionfa anche in doppio in coppia con Sirola battendo in tre set (6-3, 6-2, 14-12) la coppia n. 1 al mondo Emerson / Fraser, campioni di Parigi nei cinque anni successivi. Si tratta, anche in questo caso, del primo trofeo Slam conquistato da una coppia italiana. A tutt'oggi, Pietrangeli è l'unico tennista italiano di entrambi i sessi ad aver centrato l’accoppiata singolare-doppio in un Major.
Dopo il trionfo parigino, perde in finale a Losanna dallo svedese Lundquist.
A Wimbledon è testa di serie n. 3 ma incorre nuovamente in un sorteggio svantaggioso e perde al primo turno da Butch Buchholz, in quattro set. In doppio, Pietrangeli / Sirola (testa di serie n. 2) vengono sconfitti da Rod Laver / Bob Mark, raggiungendo la semifinale per il quarto anno consecutivo.
Pietrangeli vince il torneo di Ischia contro il britannico Mike Davies, che pochi giorni dopo lo batte in finale nel Torneo di Lacco Ameno.[26]
In Coppa Davis, l’Italia si prende la rivincita sul Belgio, grazie soprattutto a una tiratissima vittoria di Pietrangeli su Brichant, in cinque set, e alla vittoria del doppio Pietrangeli / Sirola su Brichant / Washer (6-2, 6-3, 6-4). Nei quarti di finale l'Italia supera il Sudafrica per 4-1 (vittoria di Pietrangeli nella prima giornata e bis in doppio con Sirola). Stesso punteggio anche nella semifinale europea con la Francia (vittorie in singolare contro Haillet e Darmon, oltre alla vittoria in doppio), e identico risultato in finale contro la Spagna; Pietrangeli sconfigge in tre set il giovane Andrés Gimeno e Juan Couder, mentre Pietrangeli / Sirola ottengono l’ennesima vittoria in doppio contro Gimeno / Couder. Nella semifinale interzone, l’ostacolo australiano è ancora una volta insormontabile: Pietrangeli perde in quattro set contro Rod Laver; stesso risultato, in doppio, contro Emerson / Fraser; ininfluente è la vittoria di Pietrangeli contro Roy Emerson in tre set (1-4 è il risultato finale).[27]
Agli “assoluti”, Pietrangeli riconquista il titolo di campione d'Italia in singolare, battendo nuovamente in finale Orlando Sirola. Senza storia il doppio, dove i due vincono per la quinta volta consecutiva (la sesta per Pietrangeli).
La stagione termina con la vittoria del torneo di Casablanca, grazie al successo in finale sul francese Gerard Pilet, dopo la vittoria in semifinale sull'astro nascente Manuel Santana.
Lance Tingay lo classifica al terzo posto nella propria graduatoria dei tennisti non professionisti,[28] e Ned Potter al quarto,[30] davanti a tutti i tennisti europei.
1960: bis al Roland Garros, finale in Coppa Davis e semifinale a Wimbledon
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la stagione vincendo a Oslo la Nyard Cup, grazie al successo in finale su Sven Davidson, in tre set. Perde la finale degli Internazionali di Germania indoor dal belga Brichant, in quattro set, e si aggiudica il Torneo indoor di Helsinki. Vince il Torneo di Sanremo, battendo Beppe Merlo in quattro set, e gli Internazionali di Egitto ancora su Beppe Merlo, dopo aver eliminato, al primo turno, Nikola Pilić.
Agli Internazionali d'Italia, in singolare perde ai quarti di finale da Barry MacKay. In doppio Pietrangeli e Sirola giungono in finale contro Roy Emerson / Neale Fraser e, anche se a pari merito, si aggiudicano il trofeo. L’incontro, viene infatti sospeso sul punteggio di 3-6, 7-5, 2-6, 11-11 e non più ripreso. È l’unica volta in cui un doppio interamente formato da giocatori italiani termina senza sconfitte gli Internazionali d'Italia.
Al Roland Garros, dove è ammesso come testa di serie n. 6, Pietrangeli bissa il successo dell’anno precedente. Al primo turno batte il tennista di casa Alain Bresson; al secondo Martin Mulligan e al terzo Mario Llamas. Negli ottavi di finale supera l’altro francese Gerard Pilet e nei quarti, in quattro set, Andrés Gimeno. In semifinale supera in tre set il francese Robert Haillet e diventa il primo tennista italiano a disputare due finali al livello di Grande Slam. Nell'ultimo atto, il 28 maggio, batte in finale Luis Ayala (3-6, 6-3, 6-4, 4-6, 6-3), conquistando il suo secondo titolo Slam, impresa senza precedenti nella storia del tennis italiano maschile e femminile, eguagliata soltanto 64 anni più tardi da Jannik Sinner.
A Wimbledon, Pietrangeli, testa di serie n. 5, sconfigge nei primi due turni l’ormai anziano Budge Patty e Martin Mulligan in tre set. Nei sedicesimi di finale deve ricorrere alla quinta partita contro Bobby Wilson. Gli ottavi lo vedono prevalere in tre set sullo statunitense John Frost, mentre nei quarti elimina Barry MacKay in quattro frazioni diventando il primo tennista italiano a raggiungere la semifinale di un torneo del Grande Slam su una superficie diversa dalla terra rossa. Nel penultimo atto sfiora l'impresa contro il grande Rod Laver dopo aver condotto per 2 set a 1, perdendo al quinto per 4-6, 6-3, 8-10, 6-2, 6-4. Per 61 anni, la semifinale di Pietrangeli è stata il miglior risultato ottenuto ai Championships da un tennista italiano di entrambi i sessi, eguagliato e poi superato soltanto nel 2021 da Matteo Berrettini.[26] In doppio, Pietrangeli / Sirola, testa di serie n. 4, perdono al secondo turno da Dennis Ralston e Rafael Osuna, futuri vincitori del torneo.
Pietrangeli firma con Jack Kramer il contratto per passare al professionismo, per poi cambiare idea e restituire l'acconto di 5.000 dollari, preferendo rimanere tra i dilettanti ai quali all'epoca era riservata la Coppa Davis.[31]
Nel mese di agosto conquista gli Internazionali di Germania e, in Belgio, il Torneo Knokke Le Zoute. Ad Amburgo sconfigge Ingo Buding, István Gulyás, Roy Emerson e, in finale, Jan Lundquist, in quattro set. A Le Zoute, dopo aver sconfitto, in semifinale, il campione di casa Brichant, batte di nuovo Luis Ayala.
In Coppa Davis l'Italia supera 3-2 l’Ungheria a Budapest, grazie ai tre punti acquisiti da Pietrangeli. Stesso risultato e stesso punteggio nei quarti di finale a Torino contro il Cile, con Pietrangeli sconfitto nettamente in tre set da Luis Ayala, ma vincitore contro Rodriguez e in doppio. Netta la vittoria sulla Gran Bretagna sull’erba di Wimbledon per 4-1 (tre punti ottenuti da Pietrangeli). La finale della zona europea, in trasferta a Båstad, vede l’Italia nuovamente vincitrice per 3-2 sulla Svezia, con Pietrangeli che batte nel primo incontro Ulf Schmidt e contribuisce alla vittoria sul doppio Lundquist / Schmidt. La finale interzone si disputa sull’erba di Perth contro gli Stati Uniti. La prima giornata vede gli Stati Uniti condurre per 2-0, con vittoria di Barry MacKay su Pietrangeli (13-11 al quinto set). In doppio non c’è nulla da fare per gli statunitensi Buchholz e McKinley contro Pietrangeli / Sirola (sconfitti in quarto set). Nell’ultima giornata Pietrangeli batte Buchholz in cinque set e Orlando Sirola batte il n. 1 americano Barry MacKay in tre set (9-7, 6-3, 8-6). Per la prima volta nella storia, l’Italia accede alla finalissima di Coppa Davis, contro l’Australia. Dal 1937 l'ultimo atto era sempre stato disputato tra Australia e Stati Uniti. Prima del match, Pietrangeli disputa un incontro di beneficenza contro il campione indiscusso della troupe dei tennisti professionisti, Pancho Gonzales, e vince due set a zero.[32] L’incontro con l'Australia si gioca sull’erba di Sydney e per l’Italia non c’è nulla da fare. Pietrangeli, dopo aver perso in tre set da Rod Laver ed essere stato sconfitto anche in doppio, con Sirola, dalla coppia Emerson / Fraser, ottiene il punto della bandiera battendo Neale Fraser in quattro set. 4-1 è il risultato finale per gli australiani.[27]
La stagione si conclude con un deludente risultato in singolare ai Campionati assoluti, dove Pietrangeli perde in semifinale da Sergio Tacchini; in doppio vince invece per l’ennesima volta in coppia con Sirola.
Tingay[28] e Potter[33] lo confermano rispettivamente al terzo e al quarto posto nelle proprie classifiche dei tennisti non professionisti e primo tra gli europei.
1961: vittorie a Monte Carlo e Roma, terza finale al Roland Garros e seconda finale Davis
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la stagione conquistando i trofei agli Internazionali d'Egitto al Cairo, battendo in finale l’australiano Neil Gibson e al Torneo di Alessandria d'Egitto, battendo Barry Phillips-Moore.
Al torneo di Montecarlo, supera nei primi due turni Voldo Prešecki e Eduardo Argon, entrambi in due set. Negli ottavi di finale batte Warren Woodcock in tre partite e nei quarti dispone di Ulf Schmidt in due frazioni. In semifinale sconfigge Barry Phillips-Moore in due set. Nell'ultimo atto trionfa in quattro set su Pierre Darmon e diventa il primo tennista italiano ad alzare il trofeo nel Principato.
A maggio, vince il Campionato Partenopeo di Napoli, battendo in semifinale Roy Emerson e in finale Jan-Erik Lundquist, in tre set.
A Torino, sede scelta per gli Internazionali d'Italia in occasione del centenario dell’Unità d'Italia, Pietrangeli usufruisce di un bye al primo turno, al secondo batte Geoffrey Pares e nei sedicesimi di finale Robin Sanders, entrambi in tre set. Nei quarti prevale sempre in tre frazioni su Ulf Schmidt. In semifinale batte Roy Emerson, il primo in grado di strappargli un set. Nell'ultimo atto trionfa contro Rod Laver, al quale, dopo aver ceduto il primo set, concede appena quattro game (6-8, 6-1, 6-1, 6-2), e conquista per la seconda volta gli Internazionali d'Italia, record per il tennis italiano.[26] In doppio, Pietrangeli / Sirola debbono cedere per l’ennesima volta in finale a Roy Emerson e Neale Fraser.
Pietrangeli, si presenta al Roland Garros, unico tennista italiano della storia, con la testa di serie n. 1, puntando al terzo titolo consecutivo. Beneficia di un bye al primo turno e al secondo supera in tre set Daniel Contet. Nei sedicesimi di finale si impone sempre in tre set sul diciassettenne John Newcombe. Negli ottavi supera Nikola Pilic in quattro partite e nei quarti il francese Gerard Pilet, sempre in quattro frazioni. In semifinale si impone su Jan Lundquist in quattro set. Nella sua terza finale consecutiva a Parigi, record per il tennis italiano, affronta Manuel Santana, da cui è considerato un vero maestro (Santana lo chiama El Capitano).[34] Pietrangeli, appena diventato padre per la prima volta, vola a Roma il giorno prima dell'incontro per visitare moglie e figlio.[34] Atteso dagli organizzatori, scende in campo e si porta in vantaggio per due set a uno ma finisce per arrendersi al quinto set, dopo 18 incontri vinti consecutivamente nel Major parigino, record per il tennis italiano.
Si consola vincendo il torneo di Losanna, battendo in finale Ingo Buding in quattro set.
A Wimbledon, ammesso come testa di serie n. 3, è sconfitto in singolare al terzo turno dallo statunitense Chris Crawford, e in doppio con Sirola si arrende al primo turno alla coppia australiana Will Coghlan / Robert Howe.
Inizia male anche la Coppa Davis, perdendo il primo incontro a Bruxelles contro Jacques Brichant. Vince il doppio con Sirola e ottiene il punto della vittoria italiana contro Eric Drossart. Nei quarti di finale, a Monaco di Baviera contro la Germania, Pietrangeli guadagna tutti e tre i punti che portano al superamento del turno, vincendo sempre al quinto set. Anche la semifinale europea contro la Francia è disputata in trasferta, al Roland Garros. Pietrangeli batte Darmon in cinque set e con Sirola ottiene il terzo punto decisivo della vittoria. La finale europea si gioca a Milano contro la Svezia. Pietrangeli perde il primo incontro contro Jan-Erik Lundquist; il doppio Pietrangeli / Sirola supera Hallberg / Lunquist e, infine, Pietrangeli guadagna il punto decisivo contro Schmidt. Si giunge così alla finale interzone, al Foro Italico contro gli Stati Uniti, che si presentano con una squadra di rincalzi. Il punto decisivo è ottenuto già nella seconda giornata, con Pietrangeli / Sirola che battono Dell / Reed in quattro set. In precedenza, Pietrangeli aveva battuto Reed in cinque set rimontando uno svantaggio di due set a zero, e poi Jon Douglas in tre set. Si giunge così alla finalissima, ancora in Australia, a Melbourne. In casa e sulla superficie preferita, Laver ed Emerson e il doppio Emerson / Fraser sono imbattibili. L'Italia viene sconfitta 5-0, con Pietrangeli che, a risultato acquisito, costringe Laver al quinto set.[27]
Agli “assoluti” Pietrangeli si fa battere in cinque set, in finale, dal rientrato Fausto Gardini che gli annulla ben otto match point. Ancor più clamorosa è la sconfitta del doppio Pietrangeli / Sirola contro Michele Pirro e Sergio Jacobini.
Nel finale di stagione, in una tournée in Sudamerica, Pietrangeli vince il torneo di Santa Fé, battendo Edison Mandarino; il torneo di Mendoza, battendo lo statunitense Whitney Reed e il torneo di San Paolo del Brasile, a inviti, battendo nuovamente Edison Mandarino.[26]
Scende al quarto posto, superato da Santana, nella classifica di Lance Tingay[28] ma sale al terzo in quella di Ned Potter che lo pone ancora primo tra gli europei.[35]
1962: quarti a Roma e Parigi
[modifica | modifica wikitesto]L’anno si apre con una sconfitta in due set contro Jan Lundquist, a Milano, nella finale della Snam Cup.
Agli Internazionali d'Italia, dopo aver eliminato il messicano Mario Llamas e l’australiano Bob Hewitt, Pietrangeli perde nei quarti di finale del singolare dallo spagnolo Couder in quattro set.
Dopo tre finali consecutive al Roland Garros, dove è testa di serie n. 4, esce nei quarti di finale contro Neale Fraser.
A Wimbledon è testa di serie n.7 e perde al terzo turno dall’inglese Mills. Insieme a Sirola, viene sconfitto al secondo turno del doppio dagli statunitensi Dell e Douglas.
Vince la Coppa Ambrosoli a Como, battendo in finale l’anziano Fausto Gardini con un doppio 6-2.[26]
In Coppa Davis, la stagione inizia con una vittoria per 5-0 contro l’Unione Sovietica, a Firenze. Prosegue con una vittoria per 4-1 contro l’Ungheria, a Brescia, dove Pietrangeli viene sconfitto da István Gulyás in quattro set. L'Italia supera 5-0 la Gran Bretagna in semifinale e nella finale europea, a Båstad, la Svezia vendica le tante sconfitte subite, eliminando l’Italia per 4-1. Pietrangeli non ottiene nessun punto, nemmeno quello apparentemente scontato del doppio con Sirola (sconfitta 9-7 al quinto set contro Lundquist e Ulf Schmidt).[27] Per la coppia è la prima sconfitta dopo 27 vittorie contro avversari europei in Coppa Davis, e un'imbattibilità in campo continentale durata sette anni.
Pietrangeli dà forfait al primo turno degli Internazionali degli Stati Uniti dove è ammesso come testa di serie n. 7 ed è sorteggiato contro Harry Hoffman Jr.
Ai campionati assoluti, è nuovamente sconfitto in finale, da Fausto Gardini. Torna invece alla vittoria in doppio, col compagno di sempre Orlando Sirola.
1963: oro ai Giochi del Mediterraneo e quarti a Parigi
[modifica | modifica wikitesto]In apertura di stagione Pietrangeli perde in tre set la finale degli Internazionali d'Egitto al Cairo, contro José Luis Arilla. La decisione di Sirola di giocare a tennis solo in doppio, in Coppa Davis e agli “assoluti”, lo costringe a cercarsi un altro compagno. Lo trova inizialmente in Sergio Tacchini col quale è finalista al Torneo di Montecarlo, dove cede solo agli spagnoli Alberto e José Luis Arilla in quattro set[27]. Torna finalmente a vincere un torneo, a Sanremo, battendo prima Boro Jovanović, poi Lundquist e in finale Jacques Brichant, in tre set.
Jovanović si vendica eliminandolo nei quarti di finale agli Internazionali d'Italia in tre set.
Al Roland Garros, Pietrangeli è testa di serie n. 9 e perde ai quarti di finale col n. 1 del mondo Roy Emerson, futuro vincitore del torneo, in cinque set, dopo aver condotto per 2 set a uno.[26]
Un sorteggio sfortunato in Coppa Davis abbina al primo turno Spagna e Italia, con gara da disputarsi a Barcellona. Pietrangeli sconfigge in apertura Manuel Santana in quattro set (6-3, 6-4, 3-6, 8-6). Pietrangeli / Sirola perdono da Santana e José Luis Arilla in tre set. 4-1 è il punteggio finale a favore della Spagna.
Pietrangeli conquista il Torneo di Wiesbaden, battendo in finale il tennista di casa Wolfgang Stuck, in quattro set.
A Wimbledon giunge sino al terzo turno, quando si ritira nel secondo set contro Fred Stolle sul punteggio di 3-6, 3-4. Convince Orlando Sirola ad affiancarlo in doppio, e i vecchi compagni raggiungono il terzo turno arrendendosi alla coppia messicana formata da Rafael Osuna e Antonio Palafox, futuri vincitori del torneo.
Pietrangeli cede in finale a Ramanathan Krishnan agli Internazionali del Belgio e trionfa poi a Gstaad, eliminando Edison Mandarino al primo turno, Fred Stolle in semifinale (10-8, 6-3) e il numero uno del mondo Roy Emerson, in finale, per 3 set a zero.
Ancora una volta ostico gli è il torneo di singolare degli “assoluti”, dove perde clamorosamente in semifinale da Sergio Tacchini (0-6 nel decisivo quarto set). In doppio, Pietrangeli e Sirola, si aggiudicano il titolo per l’ottava volta superando il record della mitica coppia Giovanni Cucelli / Marcello Del Bello.
Ai Giochi del Mediterraneo, disputati a Napoli, Pietrangeli vince la medaglia d'oro battendo Manuel Santana in cinque set (5-7, 6-4, 0-6, 6-0, 9-7), strappando più volte gli applausi allo stesso Santana. Vince anche la medaglia di bronzo in doppio, sempre con Orlando Sirola.[36]
Chiude la stagione aggiudicandosi gli Internazionali di Sicilia battendo ancora Boro Jovanović, e gli Internazionali di Argentina, sconfiggendo il brasiliano Ronald Barnes. Perde invece in finale agli Internazionali del Cile contro l’australiano Alan Lane.[26]
1964: quarta finale al Roland Garros e terzo titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Finalista al Torneo di Sanremo, dove perde dallo svedese Lundquist in tre set, vince poi per la terza volta gli Internazionali di Sicilia, battendo in semifinale Fred Stolle e in finale Edison Mandarino. Identico risultato al Campionato Partenopeo di Napoli (vittorie in semifinale su Stolle e in finale su Mandarino).
Agli Internazionali d'Italia è costretto al ritiro al secondo turno nel match contro il venezuelano Pimentel.
Si ripresenta in piena forma al Roland Garros, accreditato della testa di serie n. 9. Beneficia di un bye al primo turno e del forfait dello statunitense Glenn Solomon al secondo. Nei sedicesimi di finale batte in tre set l'altro statunitense Norm Perry e negli ottavi, dopo aver concesso il primo set, concede appena quattro giochi a Pierre Barthes. Nei quarti sconfigge per l'ennesima volta Roy Emerson, in tre set, e in semifinale vendica la sconfitta subita a Sanremo da Jan Lundquist. Nella sua quarta finale in carriera a Parigi e nei tornei dello Slam, record per il tennis italiano, deve arrendersi a Manuel Santana, autore di 23 ace.[37] 6-3, 6-1, 4-6, 7-5 è il risultato finale a favore dello spagnolo, con sei set point mancati da Pietrangeli nella quarta partita.
Nuova sconfitta in finale, stavolta in cinque set, anche agli Internazionali di Losanna, per mano di Rafael Osuna.
A Wimbledon è testa di serie n. 7 e perde al secondo turno in tre set da Pierre Barthes[26]. In doppio si presenta in coppia con Martin Mulligan e perde al terzo turno da Tony Roche / John Newcombe.
In luglio perde nuovamente in cinque set da Santana al Torneo di Deauville, e in settembre da Pierre Darmon al Torneo di Québec.
In Coppa Davis, la sfida al primo turno, con l’Egitto (4-1), si conclude al secondo giorno, col doppio Pietrangeli / Tacchini che conquista il terzo punto decisivo. Al secondo turno l'Italia supera agevolmente la Rhodesia per 5-0, con in campo un inedito doppio Pietrangeli / Maioli. In semifinale l’Italia viene eliminata in casa dalla Svezia 3-1. Dopo la prima giornata, terminata 1-1 (vittoria di Pietrangeli contro Ulf Schmidt), viene a mancare il punto del doppio, con la sconfitta di Pietrangeli / Maioli per mano di Lundquist / Schmidt.[27]
Pietrangeli si ripresenta dopo molti anni agli Internazionali degli Stati Uniti (testa di serie n. 7) ed è sconfitto al secondo turno da Mike Sangster.
Torna a rivincere il titolo nazionale nel singolare, battendo in finale Sergio Tacchini. Convinto l’anziano Sirola a scendere in campo, si aggiudica per la decima volta il titolo italiano anche nella specialità del doppio.
Rientra a fine anno nella Top 10 della classifica dei tennisti non professionisti stilata da Lance Tingay (settimo posto)[28] e Ned Potter (ottavo).[38]
1965: semifinale a Roma e quarto titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Pietrangeli perde in finale il Campionato Partenopeo di Napoli contro Martin Mulligan in tre set dopo aver eliminato in semifinale il trentottenne Beppe Merlo.
Agli Internazionali d'Italia elimina al primo turno un tradizionale avversario di Coppa Davis, Neale Fraser, sconfigge ai quarti di finale Tom Okker e si arrende in semifinale al quinto set a Manuel Santana.
Al Roland Garros, dove è testa di serie n. 3, perde agli ottavi di finale da Tony Roche.
Si ferma agli ottavi anche sull’erba di Wimbledon, di fronte allo statunitense Allen Fox.[26]
In Coppa Davis l'anno inizia tra le polemiche. Pietrangeli non digerisce la nomina di Fausto Gardini a capitano non giocatore.[39] Le sue dichiarazioni alla stampa convincono il milanese a dimettersi senza essersi mai seduto in panchina. Lo sostituisce il Presidente della Commissione tecnica federale Vasco Valerio. Non c’è storia al primo turno, contro il Portogallo, sconfitto per 5-0, col doppio Pietrangeli / Maioli. Agevole, nonostante il punteggio di 3-3, la vittoria in casa col Brasile, già conclusa dopo la seconda giornata con la vittoria di Pietrangeli / Maioli in doppio. In precedenza, Pietrangeli aveva battuto Roland Barnes e, a risultato acquisito, era stato sconfitto da Thomaz Koch. Nei quarti di finale, l’Italia è eliminata dalla Cecoslovacchia per 3-2. Pietrangeli conquista entrambi i punti del singolare, contro Jaworski e Holeček, ma cede in doppio in coppia con Sergio Tacchini.[27]
Ad agosto si aggiudica quattro tornei su cinque finali disputate: vittoria della Coppa Lambertenghi, a Lesa, contro Martin Mulligan (6-2, 6-3); identico risultato, anche nel punteggio, sempre contro Mulligan, al torneo di Novara; sconfitta dall’irriducibile Beppe Merlo, in finale a Riccione (6-2, 6-4); vittoria al torneo di Viareggio, battendo in semifinale il brasiliano Thomaz Koch e, in finale, Fausto Gardini (6-3, 6-3, 12-10); vittoria al Torneo di Ortisei, ancora in finale su Martin Mulligan per 6-1, 6-4.
Agli Internazionali degli Stati Uniti batte un giovane Stan Smith al secondo turno ma è poi costretto a cedere a Ronald Holmberg al terzo.
Agli “assoluti”, vince il titolo nel singolare, battendo nettamente in finale Beppe Merlo (6-4, 6-2, 6-2); vittoria anche in doppio, con la partita diaddio al tennis giocato da parte di Orlando Sirola. Decimo titolo per il più forte doppio italiano dell’era Amatoriale (undicesimo per Pietrangeli).
Il finale di stagione in Sudamerica si conclude con tre vittorie su altrettanti tornei disputati: vittoria agli Internazionali d'Argentina, battendo nei quarti di finale Enrique Morea, in semifinale Martin Mulligan e in finale Cliff Drysdale, in cinque set; vittorie anche al Torneo di Porto Alegre, contro Thomaz Koch, e agli Internazionali di Rio de Janeiro, sempre in finale su Koch.[26]
1966: quarta finale a Roma
[modifica | modifica wikitesto]Il 1966 inizia con le vittorie al Torneo di Sassari, due set a uno su Sergio Tacchini, la vittoria al Torneo Parioli, il circolo romano dove Nicola è cresciuto, sul cecoslovacco Milan Holeček, in quattro set, e la finale al Torneo di Monte Carlo, dove cede a Manuel Santana col punteggio di 8-6, 4-6, 6-4, 6-1.
Pietrangeli conquista poi per la quarta volta il Campionato Partenopeo, superando in finale Tony Roche (8-6, 2-6, 6-2, 6-1), dopo aver eliminato nei quarti di finale Clark Graebner.
Agli Internazionali d'Italia batte all'esordio Harry Fauquier in quattro set, mentre a Bill Tym, al secondo turno, concede soltanto tre giochi, uno in più di quanti non ne lasci a Harald Elschenbroich negli ottavi di finale. Netto è anche il successo nei quarti sul n. 1 statunitense Dennis Ralston (6-4, 6-1, 6-2). In semifinale gioca uno dei suoi match più avvincenti, battendo il n. 1 del mondo Roy Emerson in cinque set per 3-6, 6-1, 3-6, 12-10, 6-3. Raggiunge così la sua quarta finale in questa manifestazione, record per il tennis italiano. Dall'altra parte della rete c'è Tony Roche, da lui appena battuto a Napoli. I trentatré anni d'età e le scorie dell’incontro di semifinale si fanno sentire e dopo un combattutissimo primo set perso per 9-11, Pietrangeli cede nettamente gli altri due per 2-6, 1-6.
Cinque giorni dopo, vince un mini-torneo a Villa d'Este, battendo Bill Bowrey.
Rifiuta nuovamente l'offerta di passare al professionismo[40] e si presenta al Roland Garros, dove è ammesso con la testa di serie n. 4, ma si ferma al terzo turno, eliminato da Ken Fletcher.
A Wimbledon perde al primo turno dal sudafricano Terry Ryan.
Vince il Torneo di Gottsaker, battendo in finale Jan Lundquist. Perde la finale del torneo di Ortisei, battuto da Edison Mandarino e quella degli Internazionali di Jugoslavia, dove si arrende a Nikola Pilic.[26]
In Coppa Davis, contro l’Unione Sovietica Pietrangeli è schierato solo in singolare e si aggiudica entrambi gli incontri, contro Toomas Lejus e Likachev. 4-1 per l’Italia è il risultato finale. Nella semifinale al Foro Italico contro il Sudafrica, Pietrangeli si aggiudica il punto del 2-0 e perde poi in cinque set da Drysdale, per l’ennesima clamorosa eliminazione dell'Italia.[27]
Agli "assoluti" Pietrangeli viene sconfitto in finale da Giordano Maioli.
1967: secondo titolo a Monte Carlo, semifinale a Roma e quinto titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]La stagione inizia con la finale del Torneo minore di Napoli dove cede a Martin Mulligan, che poi supera in cinque set nel torneo Parioli, aggiudicandoselo per la seconda volta consecutiva.
Al Torneo di Montecarlo, supera in tre set Eduardo Zuleta al primo turno e Bernard Paul in due al secondo. Nei quarti di finale concede cinque giochi a Gerald Battrick mentre in semifinale si impone su Jan Kodeš per 6-2, 6-4. Nell'ultimo atto trionfa in quattro set su Martin Mulligan per 6-3, 3-6, 6-3, 6-1, conquistando il suo secondo titolo nel Principato.
Mulligan vendicherà la sconfitta battendo Pietrangeli in finale, prima a Catania, in cinque set (dove Pietrangeli elimina in semifinale Alex Metreveli) e poi al Campionato Partenopeo (dove Pietrangeli supera prima Bill Bowrey e poi Boro Jovanović in semifinale.
Pietrangeli raggiunge la semifinale agli Internazionali d'Italia, eliminando Ramanathan Krishnan negli ottavi di finale e Boro Jovanović nei quarti; è costretto però ad arrendersi nuovamente a Tony Roche in tre set.
Facile il primo turno di Coppa Davis contro l’Austria, che si conclude con un perentorio 5-0. Pietrangeli vince entrambi i singolari. Stesso risultato nei quarti di finale contro il Lussemburgo, con Pietrangeli che porta a casa i due punti del singolare.
Al Roland Garros, (testa di serie n. 4) è eliminato al terzo turno dal polacco Gasiorek.
In Coppa Davis l’Italia è eliminata in semifinale a Napoli dal Brasile per 1-3. Pietrangeli perde subito il primo incontro da Edison Mandarino in quattro set e, a risultato acquisito per il Brasile, conquista il punto della bandiera battendo Koch.[27]
A Wimbledon batte al primo turno Mark Cox in cinque set per poi cedere a Dick Crealy in tre set.
In agosto, a Senigallia perde in finale da Ion Țiriac, e al torneo di Viareggio da Boro Jovanović, dopo aver eliminato in semifinale Ilie Năstase.
I Giochi del Mediterraneo, allestiti a Tunisi, vedono il campione uscente Pietrangeli eliminato nei quarti da José Luis Arilla.[26]
In campo nazionale il predominio di Pietrangeli è ancora indiscusso: si aggiudica infatti per la prima volta tutti i titoli assoluti in palio: batte in finale nel torneo del singolare Giordano Maioli in cinque set; vince il doppio, in coppia con Sergio Tacchini e per la prima volta il doppio misto, in coppia con Lea Pericoli.
1968: terzo trionfo a Monte Carlo e sesto titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]In primavera vince il torneo minore di Napoli, battendo in finale l'inglese John Barrett.
Si aggiudica per la terza volta il Torneo di Monte Carlo, record per il tennis italiano, senza perdere un set, sconfiggendo in finale Alexander Metreveli, dopo aver superato nell'ordine lo svizzero Thedy Stalder, Bob Howe, Jean-Loup Rouyer, Paul Hutchins e Toomas Lejus.
Perde soltanto in finale da Martin Mulligan al Torneo Partenopeo e giunge ai quarti di finale agli Internazionali d'Italia, dove cede a Bob Hewitt in tre set.
L'era Open lo prende in contropiede: non vede di buon occhio l'apertura dei tornei Slam ai suoi vecchi avversari passati al professionismo, e al Roland Garros, dove è accreditato della testa di serie n. 11, dà forfait nel match di primo turno contro Gerald Battrick. A Wimbledon si presenta per onore di firma e viene eliminato al primo turno dal britannico Geoff Bluett.[26]
In Coppa Davis, ancora riservata ai soli "dilettanti", sembrano invece aprirsi scenari più promettenti. Il primo turno contro l’Ungheria vede la vittoria dell'Italia per 5-0. Pietrangeli non vuole concedere il punto della bandiera nemmeno a risultato acquisito all'ormai anziano István Gulyás, che batte in cinque set. Stesso risultato col modesto Principato di Monaco, con Pietrangeli che gioca solo il primo singolare. Decisamente più combattuta è la semifinale vinta 3-2 contro l'Unione Sovietica a Reggio Emilia: Pietrangeli conquista il primo punto contro Toomas Lejus e, in coppia con Mulligan, batte la coppia sovietica in quattro set. La fatica si rivela irrecuperabile e nella giornata conclusiva viene travolto da Alexander Metreveli per 6-0, 6-0, 6-1. La finale europea si gioca a Barcellona contro la Spagna. Pietrangeli cede a Manuel Santana in cinque combattutissimi set. Con la vittoria del doppio Pietrangeli-Mulligan su Manuel Orantes e José Luis Arilla, l’Italia torna a sperare ma anche in questo caso le scorie accumulate nei precedenti incontri impediscono a Pietrangeli di ben figurare nell’ultima giornata in cui viene battuto in tre set da Juan Gisbert.[27]
Al secondo turno del singolare degli "assoluti" incontra un giovane promettente di 18 anni, che batte facilmente per 6-4, 6-3, 6-1. Negli spogliatoi, il ragazzo sconfitto dice a Pietrangeli: “La saluta papà”. È Adriano Panatta, il figlio del custode del Circolo Tennis Parioli, che è stato praticamente visto nascere da Pietrangeli,[22] che si aggiudica nuovamente il titolo del singolare battendo Eugenio Castigliano, e il doppio in coppia con Sergio Tacchini.
Partecipa al Torneo dimostrativo di tennis alle Olimpiadi di Città del Messico e conquista la medaglia di bronzo, perdendo in semifinale dall'anziano Rafael Osuna.[26]
1969: settimo titolo agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Per continuare a giocare la Coppa Davis, Pietrangeli resta "dilettante" anche nel 1969 e in gran parte degli anni successivi. A Genova, contro il Belgio, si aggiudica entrambi i singolari. Nei quarti di finale, gli azzurri rifilano un altro "cappotto" all'Austria, con Pietrangeli in campo in entrambi i singolari. Nella semifinale con l'Unione Sovietica a Mosca l'Italia perde 5-0 e Pietrangeli conquista un solo set, contro Toomas Lejus, perdendo nuovamente in modo netto contro Alexander Metreveli.[27]
Al Foro Italico, viene eliminato al secondo turno da Jan Kodeš.
Al Roland Garros, perde al primo turno da Petre Marmureanu. Sempre all'esordio esce anche a Wimbledon - dove si inchina a Rod Laver, che nel 1969 conquisterà il suo secondo Grande Slam.[26]
L'unico risultato positivo in stagione di Pietrangeli è il settimo titolo assoluto in singolare, grazie al successo in finale su Ezio Di Matteo in tre set.
1970: finale agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1970, per la prima volta dal 1954, Pietrangeli non è convocato in Coppa Davis. Il capitano non giocatore Sirola prosegue nella scelta di far fare esperienza ai giovani Adriano Panatta e Massimo Di Domenico, lasciando a casa l'ex compagno di doppio.
In primavera, Pietrangeli vince gli Internazionali del Libano, battendo in finale Barry Phillips-Moore. Al Foro Italico, è eliminato al secondo turno da Bill Bowrey. Al Roland Garros, giunge sino al terzo turno, cedendo ad Arthur Ashe, in tre set.
È iscritto a Wimbledon ma la sua richiesta di posticipare di un giorno per motivi personali l'incontro con Dennis Ralston non è accettata e viene dichiarato sconfitto a tavolino.[26]
Agli "assoluti", incontra in finale l'astro nascente Adriano Panatta. L'incontro è probabilmente il più emozionante nella storia dei campionati italiani di tennis. Pietrangeli, pluridetentore del titolo e reduce da 11 vittorie consecutive nella manifestazione, serve per il match sul 5-4 nel quarto set e si ritrova in vantaggio 4-1 nel quinto. Prevale Panatta per 6-1, 3-6, 3-6, 10-8, 6-4.[41]
1971: Coppa del Re di Svezia e finale agli Assoluti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1971, al Foro Italico, batte al primo turno il diciottenne Corrado Barazzutti in tre set e poi si ritira nel secondo di fronte ad Andrés Gimeno a causa di uno stiramento. La stampa convince Orlando Sirola a farlo giocare in singolare in Coppa Davis, nei quarti di finale contro la Jugoslavia, dove Pietrangeli perde soltanto di misura i primi due set di fronte al n. 1 avversario, Željko Franulović, prima di cedere più nettamente nel terzo set. A risultato acquisito, riesce a superare il suo antico compagno di doppio Boro Jovanović, nell'ultimo incontro di singolare da lui disputato in Coppa Davis, dove giocherà poi soltanto pochissimi incontri di doppio.[27]
Al Roland Garros batte al primo turno Charlie Pasarell e raggiunge ancora una volta il terzo turno, dove è costretto a cedere a Georges Goven.
Al Torneo di Bolzano elimina al secondo turno un quarantaquattrenne Beppe Merlo e raggiunge poi la finale dove perde da Barry Phillips-Moore.[26]
Si prepara con cura per gli “assoluti”, convinto che l'anno precedente fosse stata soltanto la scarsa condizione fisica a permettere ad Adriano Panatta di batterlo. Ne esce un'altra finale avvincente con lo stesso risultato: vince nuovamente Panatta al quinto set per 6-4, 2-6, 6-1, 7-9, 6-4.
A novembre Pietrangeli gioca per la prima volta in doppio con Panatta nel torneo WCT di Bologna; la coppia perde di misura contro Rosewall e Stolle, uno dei doppi più forti del mondo. A dicembre, Pietrangeli insieme a Panatta si aggiudica per la prima volta la Coppa del Re di Svezia, una manifestazione a squadre riservata alle nazionali europee, che l’Italia non era mai riuscita a vincere.
1972-1977: gli anni del tramonto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1972 il nuovo capitano non giocatore della Nazionale di Coppa Davis, Giordano Maioli, allestisce il doppio Pietrangeli / Panatta che fa esordire vittoriosamente contro l’Austria al primo turno della Zona A europea. Stesso risultato nei quarti di finale contro i Paesi Bassi.
Pietrangeli non va oltre al primo turno agli Internazionali d'Italia, eliminato da Pierre Barthes.
Al Roland Garros raggiunge gli ottavi di finale, più anziano tennista italiano ad aver realizzato l'impresa in uno Slam, stabilendo anche il primato italiano di incontri vinti nel Major parigino (50). Si ferma invece al terzo turno a Wimbledon, dove fissa altri due record italiani: 29 incontri vinti ai Championships e 86 al livello di Grande Slam. In entrambi i tornei viene eliminato da Manuel Orantes.[26] A Wimbledon il doppio Pietrangeli / Panatta è eliminato al primo turno da Goven / Chanfreau in cinque set. A causa dell'indisponibilità di Giordano Maioli, Pietrangeli appare nell’inedita veste di capitano-giocatore nella semifinale della Zona A europea di Coppa Davis vinto dalla Romania per 4-1, dove il doppio Pietrangeli / Panatta non può nulla contro Nastase / Țiriac, nell'ultimo incontro disputato da Pietrangeli in Coppa Davis.
Agli "assoluti" del 1972, Pietrangeli è eliminato in semifinale dal diciannovenne Corrado Barazzutti ma, insieme a Panatta, vince il suo quattordicesimo titolo in doppio (ventidue complessivi, di cui sette in singolare e uno nel misto).
Nel 1973 partecipa per la 19esima (record italiano) e ultima volta al Roland Garros, e disputa il suo 67º incontro in carriera agli Internazionali di Francia, (altro record italiano), perdendo all'esordio da Frank Froehling III. Nella sua ultima apparizione in singolare al Foro Italico, viene subito sconfitto da Péter Szőke. La sua 18ª (primato italiano) e ultima partecipazione a Wimbledon, lo vede stabilire, con 47, il record italiano di match giocati nello Slam londinese. Viene eliminato al primo turno da Jeff Simpson in cinque set nel suo ultimo match ufficiale disputato in singolare.[26]
Si ritira come singolarista nel 1974, all'età di 40 anni, quando, nella classifica computerizzata del 3 giugno, figura ancora alla posizione n. 271.[42][43]
Partecipa ad alcuni tornei di doppio in coppia con Adriano Panatta sino agli US Open del 1977, a quarantaquattro anni d'età, superando il primo turno in tre set contro il sudafricano Willem Prinsloo e lo statunitense Doug Crawford, prima di arrendersi, nel suo ultimo incontro ufficiale in carriera, alla coppia Belus Prajoux e Hans Gildemeister.[42]
Capitano non giocatore della squadra nazionale e la conquista della Coppa Davis
[modifica | modifica wikitesto]«Io non mi prendo nessun merito sportivo, perché in campo ci vanno i giocatori. Ma mi prendo il merito, e non lo divido con nessuno, di averli portati a Santiago.[44]»
Nel marzo del 1976 Pietrangeli succede a Fausto Gardini come capitano non giocatore della squadra italiana di Coppa Davis, ferma restando la conferma della direzione del settore tecnico in capo a Mario Belardinelli[45]. Pur trovando un ambiente reduce dall'eliminazione precoce sconfitta subita nella stagione precedente per mano della Francia, riesce ad amalgamare le caratteristiche soprattutto caratteriali di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci con gli altri due componenti della squadra, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli.
In agosto decide di schierare Zugarelli nella finale europea contro la Gran Bretagna, ritenendolo più idoneo a giocare sull'erba di Wimbledon rispetto al "titolare" Barazzutti. La scelta, rivendicata successivamente anche dal direttore tecnico Belardinelli, si rivela felice: Zugarelli vince entrambi i singolari e l'Italia supera il difficile turno. In settembre l'Italia ospita nella semifinale interzone l'Australia, che per due volte aveva impedito a Pietrangeli di innalzare il trofeo da giocatore. Stavolta la squadra italiana vince 4-1, grazie alle vittorie di Panatta e Barazzutti contro John Newcombe e del doppio Panatta / Bertolucci contro i "mitici" Newcombe e Roche.[46]
L'Italia giunge per la terza volta nella sua storia alla finalissima di Coppa Davis ma, a questo punto, sorgono i problemi "politici": l’avversario è infatti il Cile, governato dal dittatore Augusto Pinochet e l'incontro deve essere disputato a Santiago. Nell'opinione pubblica, soprattutto di sinistra, sorge una vasta platea contraria alla partecipazione italiana alla finale, vista come un riconoscimento virtuale al regime cileno. Pietrangeli partecipa a un dibattito televisivo con l'esponente comunista Ignazio Pirastu, dove sostiene l'imprescindibilità della trasferta e della partecipazione alla competizione. È minacciato di morte per telefono ma non cede di un millimetro. Alla fine la spunta lui.[44] La finale, disputata il 19 dicembre 1976 all’Estadio Nacional della Capitale cilena, vede l'Italia trionfare per 4-1 coi cosiddetti Quattro Moschettieri, ossia Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli. È la prima Coppa Davis della storia del tennis italiano.
Dopo la conquista della Coppa si tiene una grande festa al Circolo Canottieri Roma, alla presenza del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Alla fine della cerimonia non è previsto che il trofeo sia riconsegnato al caveau della banca romana dove è stata conservata sino ad allora: nell'indecisione generale, Pietrangeli si assume la responsabilità di vigilarla personalmente e la porta nella sua abitazione, dove si fa fotografare nel letto col trofeo tra le braccia.[47]
L'anno successivo, Pietrangeli ottiene un contratto da capitano non giocatore sino al 1980. Belardinelli, in aprile, dà le dimissioni. In luglio si gioca il primo incontro della stagione, a Båstad, contro la Svezia. A risultato acquisito, Pietrangeli chiede a Zugarelli di scendere il campo. Il giocatore lo fa controvoglia e perde malamente. Il mese dopo, nella finale europea contro la Spagna, di fronte all'incandescente pubblico di Barcellona, l'Italia si aggiudica il match con un incontro di anticipo. A risultato acquisito, Pietrangeli vuole tutelare Panatta da ulteriori diverbi col pubblico spagnolo e, all'ultimo minuto, chiede a Zugarelli di disputare l'ultimo ininfluente incontro. Zugarelli si rifiuta. Alla fine è costretto a scendere in campo Panatta che, dopo aver vinto il primo game tra i fischi, manda di proposito tutte le palle fuori e perde 6-1, 6-0 da un comprimario. All'uscita è protagonista di una clamorosa scazzottata con uno spettatore che lo aveva colpito con un cuscino. Nonostante la vittoria Pietrangeli è fortemente criticato dalla stampa e se la prende coi giocatori: «Non sono la loro baliaǃ» dichiara[45].
La squadra capitanata da Pietrangeli disputa comunque nuovamente la finale fuori casa contro l'Australia, ma perde per 3-1. In due anni da capitano non giocatore, Pietrangeli ha guadagnato una vittoria e una finale di Davis. All'indomani della sua sconfitta, Pietrangeli è messo sotto processo: gli si contesta la sponsorizzazione per la squadra da lui ottenuta dalla Martini & Rossi per incompatibilità con la sua contemporanea carica di consulente dell'azienda. Alla fine il Consiglio Federale lo conferma subordinatamente al parere dei giocatori. La squadra richiede il ritorno di Belardinelli e la sponsorizzazione anche per Zugarelli, escluso da Pietrangeli che lo ritiene ormai inaffidabile[45]. Pietrangeli accetta Belardinelli ma non cede su Zugarelli. Tale rifiuto determina il suo esonero anticipato per motivazioni extrasportive. Nel 1978, la squadra italiana di Davis non più capitanata da Pietrangeli perderà al primo turno per 4-1 contro l'Ungheria.
Record assoluti
[modifica | modifica wikitesto]È l'unico tennista al mondo:
- ad aver vinto 120 incontri di Coppa Davis tra singolare e doppio.
- ad aver vinto 78 incontri di Coppa Davis in singolare.
- ad aver disputato 164 incontri di Coppa Davis tra singolare e doppio.
- ad aver disputato 110 incontri di Coppa Davis in singolare.
Record nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Grande Slam
[modifica | modifica wikitesto]È l'unico tennista italiano ad aver vinto:
- 2 titoli in singolare, a pari merito con Jannik Sinner.
- 2 edizioni (consecutive) del Roland Garros in singolare.
- 2 edizioni (consecutive) di uno stesso torneo (Roland Garros) in singolare.
- il Roland Garros sia in singolare sia in doppio.
- sia il singolare sia il doppio maschile nella stessa edizione di un torneo (Roland Garros, 1959).
- 86 incontri, di cui 78 nell'era amatoriale
- 50 incontri al Roland Garros, di cui 44 nell'era amatoriale.
- 36 incontri su erba.
- 29 incontri a Wimbledon, di cui 27 nell'era amatoriale.
- 18 incontri consecutivi al Roland Garros.
- 5 incontri su erba agli U.S. National Championships/US Open.
- 2 incontri su erba agli Australian Championships/Australian Open, a pari merito con Giorgio De Stefani.
- il Roland Garros in doppio, insieme a Orlando Sirola.
- 1 prova del Grande Slam nel doppio maschile, a pari merito con Orlando Sirola, Fabio Fognini e Simone Bolelli.
È l'unico tennista italiano ad aver disputato:
- 4 finali.
- 4 finali al Roland Garros.
- 3 finali consecutive al Roland Garros.
- almeno una finale per 3 stagioni consecutive.
- 5 semifinali.
- 4 semifinali al Roland Garros.
- 3 semifinali consecutive al Roland Garros.
- almeno una semifinale per 3 stagioni consecutive.
- 2 semifinali consecutive (Roland Garros e Wimbledon 1960), a pari merito con Jannik Sinner (Australian Open e Roland Garros 2024).
- una semifinale a Wimbledon, a pari merito con Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
- 10 quarti di finale.
- 7 quarti di finale al Roland Garros.
- 6 quarti di finale consecutivi al Roland Garros.
- 3 quarti di finale su erba, a pari merito con Jannik Sinner.
- almeno 1 quarto di finale per sei stagioni consecutive.
- 16 ottavi di finale, di cui 1 nell'era open.
- 10 ottavi di finale al Roland Garros.
- 8 ottavi di finale consecutivi al Roland Garros.
- 6 ottavi di finale su erba.
- 5 ottavi di finale a Wimbledon.
- almeno 1 ottavo di finale per 11 stagioni consecutive.
- 67 incontri al Roland Garros.
- 47 incontri a Wimbledon.
- il numero più alto di edizioni (20) di un singolo torneo dello Slam (Roland Garros).
- 19 edizioni del torneo di Wimbledon.
Monte Carlo e Internazionali d'Italia
[modifica | modifica wikitesto]È l'unico tennista italiano ad aver vinto:
- 3 edizioni del torneo di Monte Carlo, di cui due consecutive.
- 2 edizioni degli Internazionali d'Italia.
- sia il torneo di Monte Carlo sia gli Internazionali d'Italia.
- il torneo di Monte Carlo e gli Internazionali d'Italia nella stessa stagione (1961).
- 10 incontri consecutivi agli Internazionali d'Italia, a pari merito con Giovanni Palmieri.
È l'unico tennista italiano ad aver disputato:
- 4 finali al torneo di Monte Carlo, di cui tre consecutive.
- 4 finali agli Internazionali d'Italia, di cui 2 consecutive.
- 8 semifinali agli Internazionali d'Italia.
- 5 semifinali al torneo di Monte Carlo, di cui quattro consecutive.
- 12 quarti di finale agli Internazionali d'Italia.
- 7 quarti di finale al torneo di Monte Carlo.
Vari
[modifica | modifica wikitesto]- vanta 42 incontri di Coppa Davis vinti in doppio.
- è il più giovane tennista italiano ad aver vinto il titolo di singolare al Roland Garros (25 anni, 8 mesi, 19 giorni).
- è il più giovane tennista italiano ad aver disputato la finale del singolare al Roland Garros (25 anni, 8 mesi, 19 giorni).
- è il più anziano tennista italiano ad aver disputato gli ottavi di finale in una prova dello Slam (38 anni, 8 mesi e 18 giorni).
- è il più anziano tennista italiano ad aver disputato gli ottavi di finale al Roland Garros (38 anni, 8 mesi e 18 giorni).
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Singolare[7]
[modifica | modifica wikitesto]Vittorie (48)
[modifica | modifica wikitesto]No. | Anno | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 1955 | Torneo Internazionale di Wiesbaden, Wiesbaden (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | 6-1, 4-6, 6-3, 8-6 |
2. | 1955 | Torneo Internazionale di Messina, Messina | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-4, 9-7, 6-2 |
3. | 1956 | Torneo Internazionale di Viareggio, Viareggio | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 5-7, 3-6, 6-1, 6-4, 6-2 |
4. | 1956 | Torneo di Ortisei, Ortisei (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-3, 4-6, 4-6, 6-2, 6-2 |
5. | 1956 | Campionato Sudamericano, Rio de Janeiro (1) | Terra rossa | Sven Davidson | 9-7, 6-2, 6-3 |
6. | 1957 | Internazionali d'Italia, Roma (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 8-6, 6-2, 6-4 |
7. | 1958 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-2, 6-2, 6-4 |
8. | 1958 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (1) | Terra rossa | Mervyn Rose | 7-5, 6-4, 8-6 |
9. | 1958 | Internazionali di Cecoslovacchia, Praga | Terra rossa | Mario Llamas | 3-6, 1-6, 6-4, 6-2, 6-0 |
10. | 1959 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (2) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-2, 6-3, 6-1 |
11. | 1959 | Torneo di Catania, Catania | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 6-4, 6-2, 6-0 |
12. | 1959 | Campionato partenopeo, Napoli (1) | Terra rossa | Neale Fraser | 6-2, 6-3, 4-6, 6-4 |
13. | 1959 | Internazionali di Francia, Parigi | Terra rossa | Ian Vermaak | 3-6, 6-3, 6-4, 6-1 |
14. | 1959 | Torneo di Lacco Ameno, Lacco Ameno | Terra rossa | Mike Davies | 3-6 6-2 6-4 |
15. | 1959 | Internazionali del Marocco, Casablanca | Terra rossa | Gerard Pilet | 6-4, 6-3, 6-4 |
16. | 1960 | Torneo di Finlandia al coperto, Helsinki | Cemento indoor | Reino Nyyssonen | 8-10, 6-4, 6-2, 6-4 |
17. | 1960 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (3) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 5-7, 6-2, 6-3, 6-3 |
18. | 1960 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo (1) | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 3-6, 6-2, 6-3, 6-4 |
19. | 1960 | Internazionali di Francia, Parigi (2) | Terra rossa | Luis Ayala | 3-6, 6-3, 6-4, 4-6, 6-3 |
20. | 1960 | Internazionali di Germania, Amburgo | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-3, 2-6, 6-4, 6-2 |
21. | 1960 | Internazionali del Belgio, Knokke | Terra rossa | Luis Ayala | 6-3, 6-4 |
22. | 1961 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo (4) | Terra rossa | Neil Gibson | 6-3, 9-7, 6-3 |
23. | 1961 | Internazionali di Alessandria d'Egitto, Alessandria d'Egitto | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 6-4, 6-4, 6-3 |
24. | 1961 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (1) | Terra rossa | Pierre Darmon | 6-4, 1-6, 6-3, 6-3 |
25. | 1961 | Campionato partenopeo, Napoli (2) | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-1, 6-1, 6-2 |
26. | 1961 | Internazionali d'Italia, Torino (2) | Terra rossa | Rod Laver | 6-8, 6-1, 6-1, 6-2 |
27. | 1961 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna | Terra rossa | Ingo Buding | 6-4, 2-6, 6-2, 6-1 |
28. | 1961 | Torneo di São Paulo, San Paolo del Brasile | Sintetico indoor | Edison Mandarino | 7-5, 4-6, 6-2, 6-2 |
29. | 1962 | Coppa Ambrosoli, Como | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-2, 6-2 |
30. | 1963 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo (2) | Terra rossa | Jacques Brichant | 6-2, 7-5, 7-5 |
31. | 1963 | Torneo Internazionale di Wiesbaden, Wiesbaden (2) | Terra rossa | Wolfgang Stuck | 4-6, 6-2, 6-4, 6-2 |
32. | 1963 | Internazionali di Svizzera, Gstaad | Terra rossa | Roy Emerson | 7-5, 6-2, 6-2 |
33. | 1963 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-4, 6-4, 6-4 |
34. | 1963 | Internazionali di Argentina, Buenos Aires (1) | Terra rossa | Ronald Barnes | 6-2, 4-6, 6-4, 6-3 |
35. | 1964 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (3) | Terra rossa | Edison Mandarino | 7-5, 6-2, 1-6, 6-1 |
36. | 1964 | Campionato partenopeo, Napoli (3) | Terra rossa | Edison Mandarino | 2-6, 6-4, 6-1, 6-3 |
37. | 1965 | Coppa Porro Lambertenghi, Lesa | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-2 6-3 |
38. | 1965 | Torneo di Viareggio, Viareggio | Terra rossa | Fausto Gardini | 6-3, 6-3, 12-10 |
39. | 1965 | Torneo di Ortisei, Ortisei (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-1, 6-4 |
40. | 1965 | Internazionali di Argentina, Buenos Aires (2) | Terra rossa | Cliff Drysdale | 6-8, 6-4, 6-0, 1-6, 6-4 |
41. | 1965 | Campionato Sudamericano, Rio de Janeiro (2) | Terra rossa | Thomaz Koch | 6-4, 3-6, 6-3, 6-4 |
42. | 1966 | Torneo Parioli, Roma (1) | Terra rossa | Milan Holeček | 4-6 6-3 6-4 6-0 |
43. | 1966 | Campionato partenopeo, Napoli (4) | Terra rossa | Tony Roche | 8-6, 2-6, 6-2, 6-1 |
44. | 1966 | Torneo Villa d'Este, Cernobbio | Terra rossa | Bill Bowrey | 6-3, 6-4 |
45. | 1967 | Torneo Parioli, Roma (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 0-6 7-5 6-4 11-13 6-4 |
46. | 1967 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-3, 3-6, 6-3, 6-1 |
47. | 1968 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (3) | Terra rossa | Alex Metreveli | 6-2, 6-2 |
48. | 1970 | Torneo Internazionale del Libano, Beirut | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 6-1, 6-0, 6-2 |
Finali perse (32)
[modifica | modifica wikitesto]No. | Anno | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 1953 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (1) | Terra rossa | Donald Black | 6-4, 3-6, 6-2 |
2. | 1957 | Northern Suburbs Championships, Sydney | Erba | Neale Fraser | 4-6, 14-12, 8-6 |
3. | 1957 | Torneo internazionale di Viareggio, Viareggio (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | 5-7, 6-1, 6-1, 3-6, 6-2 |
4. | 1957 | Torneo Internazionale di Venezia, Venezia | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 0-6, 6-1, 8-6, 6-4 |
5. | 1958 | Internazionali d'Italia, Roma (1) | Terra rossa | Mervyn Rose | 5-7, 8-6, 6-4, 1-6, 6-2 |
6. | 1959 | Internazionali di Alessandria d'Egitto, Alessandria d'Egitto | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 4-6, 6-4, 7-5, 6-3 |
7. | 1959 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo | Terra rossa | Neale Fraser | 6-3, 6-4, 6-4 |
8. | 1959 | Torneo di Reggio Calabria, Reggio Calabria | Terra rossa | Giuseppe Merlo | 2-6, 6-1, 4-6, 7-5, 6-1 |
9. | 1959 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna (1) | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 6-3, 6-4, 7-5 |
10. | 1960 | Internazionali di Germania al coperto, Colonia | Cemento indoor | Jacques Brichant | 4-6, 6-3, 6-1, 6-4 |
11. | 1961 | Internazionali di Francia, Parigi (1) | Terra rossa | Manuel Santana | 4-6, 6-1, 3-6, 6-0, 6-2 |
12. | 1962 | Milan Indoor, Milano | Sintetico indoor | Jan-Erik Lundquist | 6-4, 6-1 |
13. | 1963 | Internazionali d'Egitto, Il Cairo | Terra rossa | Josè Luis Arilla | 6-4, 6-4, 6-3 |
14. | 1963 | Milan Indoor, Milano (2) | Sintetico indoor | Boro Jovanović | 4-6, 6-3, 8-6 |
15. | 1963 | Internazionali del Belgio, Anversa | Terra rossa | Ramanathan Krishnan | 6-1, 1-6, 6-3 |
16. | 1963 | Internazionali del Cile, Santiago | Terra rossa | Alan J. Lane | 4-6, 6-4, 6-4 |
17. | 1964 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo | Terra rossa | Jan-Erik Lundquist | 11-9, 6-1, 6-4 |
18. | 1964 | Internazionali di Francia, Parigi (2) | Terra rossa | Manuel Santana | 6-3, 6-1, 4-6, 7-5 |
19. | 1964 | Colonel Kuntz Cup, Deauville | Terra rossa | Manuel Santana | 2-6 6-3 2-6 6-2 6-2 |
20. | 1964 | Torneo Internazionale di Losanna, Losanna (2) | Terra rossa | Rafael Osuna | 6-4, 6-3, 4-6, 3-6, 6-3 |
21. | 1965 | Campionato partenopeo, Napoli (1) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-4, 6-3, 6-3 |
22. | 1966 | Torneo di Monte Carlo, Monte Carlo (2) | Terra rossa | Manuel Santana | 8-6, 4-6, 6-4, 6-1 |
23. | 1966 | Internazionali d'Italia, Roma (2) | Terra rossa | Tony Roche | 11-9, 6-1, 6-3 |
24. | 1966 | Torneo di Ortisei, Ortisei (1) | Terra rossa | Edison Mandarino | 6-2, 7-5 |
25. | 1966 | Internazionali di Jugoslavia, Belgrado | Terra rossa | Nikki Pilic | 6-4, 6-4, 6-3 |
26. | 1967 | Campionato partenopeo, Napoli (2) | Terra rossa | Martin Mulligan | 5-7, 4-6, 6-0, 6-1, 6-0 |
27. | 1967 | Torneo Internazionale di Catania, Catania | Terra rossa | Martin Mulligan | 3-6, 6-1, 6-1 |
28. | 1967 | Torneo internazionale di Viareggio, Viareggio (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-4, 7-5, 6-0 |
29. | 1967 | Torneo di Ortisei, Ortisei (2) | Terra rossa | Boro Jovanović | 6-1, 5-7, 6-0, 6-0 |
30. | 1968 | Campionato partenopeo, Napoli (3) | Terra rossa | Martin Mulligan | 6-1, 6-2, 6-2 |
31. | 1968 | Torneo di Ortisei, Ortisei (3) | Terra rossa | Ion Țiriac | 3-6, 6-2, 6-0, 6-3 |
32. | 1971 | Torneo di Bolzano, Bolzano | Terra rossa | Barry Phillips-Moore | 2-6 6-4 6-4 |
Doppio
[modifica | modifica wikitesto]Vittorie (11)
[modifica | modifica wikitesto]No. | Anno | Torneo | Superficie | Compagno | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 1955 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (1)[48] | Terra rossa | Orlando Sirola | Fausto Gardini Antonio Maggi | 0-6, 6-3, 6-2, 6-4 |
2. | 1958 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (1) | Terra rossa | Orlando Sirola | Mervyn Rose Warren Woodcock | 7-5, 3-6, 7-5, 7-5 |
3. | 1958 | Campionato partenopeo, Napoli | Terra rossa | Orlando Sirola | Mervyn Rose Warren Woodcock | 4-6, 6-3, 6-4, 6-1 |
4. | 1959 | Internazionali di Francia, Parigi | Terra rossa | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser | 6-3, 6-2, 14-12 |
5. | 1959 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (2)[49] | Terra rossa | Giuseppe Merlo | Franco Antinori Carlo Giauna | 6-3, 6-2, 6-2 |
6. | 1960 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo (2) | Terra rossa | Orlando Sirola | Robert Howe Abe Segal | 10-8, 4-6, 6-3, 7-5 |
7. | 1960 | Internazionali d'Italia, Roma | Terra rossa | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser | 3-6, 7-5, 2-6, 11-11 (sospesa) |
8. | 1960 | Torneo Internazionale di Messina, Messina (3)[50] | Terra rossa | Orlando Sirola | Michele Pirro Sergio Jacobini | ? |
9. | 1960 | Victorian Championships, Melbourne[51][52] | Erba | Orlando Sirola | Roy Emerson Neale Fraser | 6-2, 6-4, 4-6, 6-4 |
10. | 1962 | Coppa Porro Lambertenghi, Lesa[53] | Terra rossa | Orlando Sirola | Miguel Olvera William Álvarez | 6-4, 6-3, 6-2 |
11. | 1968 | Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo(3) | Terra rossa | Martin Mulligan | Ion Țiriac Ilie Năstase | 6-2, 6-4 |
Finali perse (21)
[modifica | modifica wikitesto]Doppio misto[58]
[modifica | modifica wikitesto]Vittorie (12)
[modifica | modifica wikitesto]Finali perse (7)
[modifica | modifica wikitesto]No. | Anno | Torneo | Superficie | Compagna | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 1954 | Campionato Sudamericano, Buenos Aires | Terra rossa | Silvana Lazzarino | Edda Buding Hugh Stewart | 6-2, 6-3 |
2. | 1955 | Campionato al coperto di Scandinavia, Oslo | Cemento indoor | Schou Nielsen | Angela Mortimer Gerald Oakley | 5-7, 7-5, 6-4 |
3. | 1958 | Sanremo Tennis Cup, Sanremo | Terra rossa | Fay Muller | Yola Ramírez Gardnar Mulloy | 6-4, 6-3 |
4. | 1958 | Internazionali di Svizzera, Gstaad | Terra rossa | Yola Ramírez | Rosie Reyes Hugh Stewart | 6-2, 6-3 |
5. | 1959 | Queen's Club Championships, Londra | Erba | Maria Bueno | Darlene Hard Rod Laver | 14-12 6-4 |
6. | 1960 | Campionati Internazionali di Madrid, Madrid | Terra rossa | Lorna Cawthorne | Rosie Reyes Pierre Darmon | 7-5, 6-4 |
7. | 1961 | The Park Club Championships, Vienna | Terra rossa | Maria Bueno | Darlene Hard Lacy Legenstein | 7-5 1-6 7-5 |
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]«Pietrangeli apparteneva alla categoria degli incontristi – ha scritto Pietro Farro nel libro "Il tennis è un grattacielo" – particolarmente adatto alla terra battuta, senza dubbio la sua superficie preferita. Aveva un eccellente rovescio, un ottimo tocco di palla e una straordinaria tenuta atletica. Ma anche un buon gioco di volo, cosa rara nei tennisti che non basano il loro gioco sull’attacco. Tutte qualità che ne hanno fatto uno dei più grandi giocatori della sua epoca»[59]. È stato un grande curatore dello stile, giocatore da fondocampo ma abile anche a rete, potente nei passanti, forte nel rovescio, un po' meno nel dritto, con una notevole smorzata e dotato di un istinto eccezionale.[60] Aveva una facilità sconcertante nel variare con un colpo di polso gli effetti e le traiettorie[61] tanto che il giornalista specializzato Gianni Clerici definiva "indecifrabile" il suo passante di rovescio. Ancora secondo Clerici, che lo aveva soprannominato "Il sommo Nik": «Più forte sul rovescio, Nicola fu un regolarista e un incontrista, capace anche di raffinatissimi tocchi al volo».[62]
Il sito della Federtennis definisce il suo stile "morbido improntato su un rovescio tra i più belli del circuito"[63]. Secondo lo scrittore inglese Paul Bailey, Pietrangeli, insieme a Rafael Osuna, Ramanathan e Ramesh Krishnan, è stato uno degli esponenti di rilievo dello stile tennistico basato sull'eleganza.[64] Lui stesso si definisce: «Un po' alla Ivan Lendl, non certo come potenza, ma come saper essere attendista. Il mio colpo forte era il rovescio a una mano e poi la smorzata: loro attaccavano e io li passavo. Come varietà, perdonatemi l’immodestia, mi vedo come il Federer della mia epoca»[65]. Come partner di misto, tuttavia, Lea Pericoli, pur avendo vinto un titolo nazionale con lui (nel 1967), non lo riteneva particolarmente affidabile perché – a suo dire – faceva troppo il galante con le avversarie[66].
Vita extrasportiva
[modifica | modifica wikitesto]Nicola Pietrangeli è stato sposato con l'indossatrice Susanna Artero, dalla quale ha avuto tre figli: Marco, Giorgio e Filippo. Dopo la separazione ha avuto una relazione, dal 1987 al 1994, con la conduttrice televisiva Licia Colò. È residente a Monte Carlo[67]. Nel 1996 Nicola Pietrangeli ha subito un intervento chirurgico per l'asportazione di un tumore benigno al colon[68].
Dopo il ritiro, Pietrangeli ha curato per alcuni anni le relazioni esterne della Lancia e della Intersomer, una società di Mediobanca[69]. Oltre alla citata consulenza con la Martini & Rossi Pietrangeli, su richiesta di Chris Evert e Barbara Sinatra, convinse il titolare del pastificio De Cecco a sponsorizzare il torneo di Indian Wells. Giunto sul posto comunicò l'offerta alla Sinatra che, presa dall'entusiasmo, lo presentò pubblicamente come lo sponsor del torneo e fu fotografato insieme a Frank Sinatra con la falsa identità di "Mr. De Cecco"[70].
Nel 1976-77 ha condotto la Domenica Sportiva con Adriano De Zan. Ha partecipato come concorrente nella 7ª edizione di Tú sí que vales il 14 novembre 2020. Ha recitato come attore nel film La donna giusta (1982), di Paul Williams, con Virna Lisi, Clio Goldsmith e Dalila Di Lazzaro e in C'era un castello con 40 cani (1990), di Duccio Tessari, con Peter Ustinov. Ha anche recitato nella parte di sé stesso nell'episodio Occhio per occhio della serie televisiva Distretto di Polizia 5 (2005)[71]. Ha fatto parte del cast di Una squadra, film/documentario di Domenico Procacci (2022) sulla vittoria dell'Italia nella Coppa Davis 1976.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]— 2018[73]
Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Nel 1981 ha vinto il Telegatto per il programma radiofonico Carta Bianca, con Gianni Rivera e Lea Pericoli.[74]
- Nel 1986, primo tennista italiano, è stato introdotto nella International Tennis Hall of Fame.[8]
- Ha vinto due volte il "Granchio d'oro" come sportivo più elegante d'Italia.[21]
- È stato intitolato a Nicola Pietrangeli il vecchio campo centrale del Foro Italico di Roma.
- Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata è stata inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[75][76]
- Il 16 luglio 2021, a Roma, è stato nominato socio benemerito ANC (Associazione Nazionale Carabinieri), ricevendo il diploma.[77]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ federtennis.it, Profilo sul sito della Federtennis, su federtennis.it. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).
- ^ Torneo di esibizione
- ^ CLASSIFICHE ALL TIME DEGLI ITALIANI Nicola Pietrangeli il più grande di sempre, su federtennis.it. URL consultato il 7 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2016).
- ^ United States Lawn Tennis Association (1972). Official Encyclopedia of Tennis (Prima edizione), p. 427
- ^ "Hard Won Major U.S. Title", The Milwaukee Sentinel, 25 December 1961
- ^ Edward Potter, World Tennis n. 6, novembre 1961, p. 13.
- ^ a b Nicola Pietrangeli su Tennis Archives
- ^ a b tennisfame.com, Profilo nell'International Tennis Hall of Fame, su tennisfame.com. URL consultato il 1º maggio 2014.
- ^ Lea Pericoli, C’era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli, Rizzoli, Milano, 2007, p. 47
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 18
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 84
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 232
- ^ Pietrangeli Chirinsky Sig. Nicola, su quirinale.it. URL consultato il 9 settembre 2021.
- ^ Gaia Piccardi, Nicola Pietrangeli: «Non so ancora perché è finita con Licia Colò. Presentai io Fenech a Montezemolo. La mia notte con la Coppa Davis e il gatto», su corriere.it, 7 settembre 2021. URL consultato il 9 settembre 2021.
- ^ Lea Pericoli, cit., pag. 17
- ^ Gianni Clerici, Pietrangeli: "I miei 80 anni di dritti e rovesci", su ubitennis.com, 11 settembre 2013. URL consultato il 1º maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 20
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 27
- ^ Lea Pericoli, cit., pp. 22-23
- ^ Lea Pericoli, cit., pp. 30-31
- ^ a b Lea Pericoli, cit., pp. 35-39
- ^ a b Lea Pericoli, cit., pp. 63-66
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 40
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 42
- ^ Pietro Farro, Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta, Effepi Libri, 2005, p. 17
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad Tennis Archive
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Davis Cup
- ^ a b c d e f g Bud Collins, The Bud Collins History of Tennis (2ª ed.), New Chapter Press, New York, 2010, p. 215-217
- ^ Edward Potter, World Tennis. Vol. 6, n. 6. New York, p. 11
- ^ Edward Potter, World Tennis. Vol. 7, n. 6. New York, p. 30,
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 131 e ss.
- ^ Lea Pericoli, cit., p. 133
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lea Pericoli, C'era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli, Rizzoli, Milano, 2007
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Nicola Pietrangeli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nicola Pietrangeli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pietràngeli, Nicòla, su sapere.it, De Agostini.
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- (EN) Nicola Pietrangeli, su IMDb, IMDb.com.
- Incontro tra Gianni Clerici e Nicola Pietrangeli