Niðavellir
Niðavellir (niðr - "tramonto" + vellir - "campi" = "I campi del tramonto" in Lingua norrena), anche chiamato Myrkheimr (myrkr - "oscurità" + heimr - "casa" = "Terra dell'Oscurità")[1][2], è il regno dei nani nella mitologia norrena.
Etimologia:
Niðavellir, letteralmente «pianure, campi della luna nuova».
La parola nið in norreno sta per «luna nuova», come nel verso «luna piena e luna nuova | crearono gli dèi propizi | per segnare agli uomini il tempo» [ný ok nið | skópo nýt regin | öldom at ártali] (Discorso di Vafþrúðnir [25]). Si noti che Nýi e Níði sono anche i nomi di due nani, allitterati nella formula «Nýi ok Níði», che nel complesso significa «luna piena e luna nuova» (Profezia della Veggente [11] | L'inganno di Gylfi [14: xvii]).
Vellir è plurale di völlr «pianura, campo».
L'espressione Niðavellir può essere dunque interpretato come «pianure oscure», forse perché sotterranee. O forse perché, essendo rivolte a nord, si trovano in direzione opposta alla luce del sole.
Letteratura:
Delle distese di Niðavellir si fa riferimento in un'unica fonte, la Profezia della Veggente. Qui, nell'ambito di una serie di strofe dedicate a una vivida e lugubre descrizione delle regioni infere, compare questa semistrofa:
Stóð fyr norðan á Niðavöllum salr ór golli Sindra ættar..
Sta verso nord nelle Niðavellir la corte d'oro della stirpe di Sindri ...
Edda poetica > Profezia della Veggente [37]
Snorri effettua una riscrittura in prosa di questo passo, ma localizza questo mitico luogo nel futuro escatologico dopo il ragnarök:
Sá er ok góðr salr er stendr á Niðafjöllum, görr af rauðu gulli, sá heitir Sindri. Í þessum sölum skulu byggja góðir menn ok siðlátir. Sarà un buon luogo quello che si trova nei Níðafjöll, fatto con oro rosso e che si chiama Sindri. In quella dimora vivranno gli uomini buoni e i giusti.
Snorri Sturluson: Edda in prosa > L'inganno di Gylfi [52]
Snorri mostra tuttavia di confondere le Níðavellir con i Níðafjöll, che costituiscono la regione infernale da cui emerge il serpente Níðhöggr alla fine del poema (Profezia della Veggente [66]). Inoltre fraintende il nome della dimora con quello del nano, Sindri, la cui stirpe - secondo la Profezia - dimorava appunto nelle Níðavellir.
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