Piccola rivoluzione a Busto Arsizio, diventano bustocchi gli attaccanti Francesco Pietropaolo dal Borgosesisa e Roberto Nicolini dalla Soresinese, l'interno Roberto Caremi dal Messina, l'ala Giancarlo Aliverti dal Casale ed il libero Gioacchino Vallacchi dal Legnano. Sulla panchina per la quarta stagione il confermato Adelio Crespi.
L'avvio di stagione è stentato, viene assunto nelle vesti di direttore sportivo Alberto Ballarin, il quale esonera il tecnico sostituendolo con Humberto Rosa, cede alla Salernitana Roberto Caremi e porta a Busto Giorgio Skoglund, figlio di Nacka Skoglund stella interesta degli anni Cinquanta. Il cammino della Pro Patria non migliora, a farne le spese ancora una volta il tecnico, Alberto Ballarin gestisce in proprio la squadra, aiutato da Urano Navarrini, fino al termine della stagione.
I Tigrotti raccolgono 36 punti, e raggiungono la salvezza certa, solo con la vittoria di Chioggia sulla già retrocessa Clodia (0-1) all'ultima giornata di campionato. Il torneo è stato vinto dalla Cremonese con 55 punti, che ritrova dopo 26 anni la Serie B, al secondo posto l'Udinese con 51 punti. Retrocedono in Serie D l'Albese, il Clodia ed il Venezia.
Prima del campionato la Pro Patria disputa il 4º girone della Coppa Italia di Serie C, con 6 punti pur giungendo in testa al girone, perde il passaggio ai turni ad eliminazione, per differenza reti nei confronti della Pro Sesto.