2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"

2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"
Stemma della 2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"
Descrizione generale
Attiva1º gennaio 1934 - 12 settembre 1943
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Regio Esercito
TipoDivisione Celere
Dimensione~7.310 uomini (1940)
~5.730 uomini (1942)
Guarnigione/QGFerrara
Equipaggiamento16 × 20/65
8 × 47/32 Mod. 1935
24 × 75/27
Battaglie/guerreOccupazione dell'Albania
Invasione della Jugoslavia
Occupazione della Francia meridionale
Parte di
1940-1941: Corpo d'armata celere
1942: XXII Corpo d'armata
1943: Comando difesa territoriale di Torino
Reparti dipendenti
1940:
1º Rgt. bersaglieri
1º Rgt. "Nizza Cavalleria"
2º Rgt. "Piemonte Reale Cavalleria"
II Btg. carri leggeri "San Marco"
134º Rgt. artiglieria
XXXV Btg. genio
72ª Sez. Sanità
41° Gr. mitraglieri
92ª Sez. Sussistenza
262ª Sez. Sussistenza
240ª Sez. CC.RR.
350ª Sez. CC.RR.
Comandanti
Degni di notaVittorio Ambrosio
[1]
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La 2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" fu una grande unità del Regio Esercito, operante durante l'occupazione italiana dell'Albania e la seconda guerra mondiale. Era una delle tre divisioni celeri, ovvero divisioni ibride inizialmente composte da due reggimenti di cavalleria (ognuno su due gruppi squadroni montati ed uno squadrone mitraglieri, sempre montato), da un reggimento di bersaglieri ciclisti (poi autocarrati), da un reggimento di artiglieria su un gruppo ippotrainato da 75/27 Mod. 1912 e due gruppi motorizzati da 75/27 Mod. 1911, e da un gruppo corazzato su 61 carri del tipo CV33 e L6/40. L'organico al 10 giugno 1940 era di 7310 uomini, con 2154 cavalli, 418 veicoli a motore, 24 trattori di artiglieria, 539 motocicli e 2500 biciclette. Le dotazioni, oltre ai già citati carri leggeri, comprendevano 48 cannoni (16 antiaerei da 20/65, 8 anticarro da 47/32 Mod. 1935 e 24 pezzi campali da 75/27 Mod. 1912), 249 mitragliatrici pesanti e 172 leggere. Prive di una effettiva capacità operativa nel contesto di una guerra meccanizzata, le divisioni celeri videro un limitatissimo impiego operativo e vennero largamente riutilizzate per la costituzione di unità di altro tipo.

Per le divisioni celeri furono scelti i nomi dei migliori condottieri di Casa Savoia; in particolare questa divisione ebbe il nome del duca di Savoia Emanuele Filiberto.

Erede ideale della 2ª Divisione di cavalleria del Veneto, le origini della divisione si possono far risalire alla costituzione, il 17 aprile 1930 a Bologna, della 2ª Divisione celere e del II Comando superiore di cavalleria, che inquadrava i reggimenti Cavalleggeri d'Aosta, Cavalleggeri Guide e Genova Cavalleria.

Il 15 giugno dello stesso anno, i reggimenti di cavalleria formano la II Brigata di Cavalleria, inserita nella suddetta divisione celere, alla quale nel 1931 viene assegnato il 2º Reggimento artiglieria celere E.F.T.F., su un gruppo (il I) ippotrainato e due gruppi (II ed il III) motorizzati.

Dal 1º gennaio 1934 la 2ª Divisione celere viene ridenominata "2ª Divisione celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro" (E.F.T.F.), nominativo esteso anche alla brigata che ne costituisce la pedina operativa e che diventa così II Brigata celere E.F.T.F.. Dal punto di vista dell'organico, dopo la ristrutturazione, la divisione risulta costituita dal 10º Reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele II", dal 5º Reggimento "Lancieri di Novara", dal 9º Reggimento "Lancieri di Firenze", dal 6º Reggimento bersaglieri ciclisti e II Gruppo carri leggeri San Marco; nel novembre del 1934 il Reggimento cavalleggeri di Novara viene scorporato per costituire la 3ª Divisione celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta".

Il 1º febbraio 1938 vengono soppressi tutti i comandi di brigata indivisionati, cosicché anche il Comando della II Brigata celere E.F.T.F. scompare ed i reggimenti ed il gruppo carri passano sotto le dirette dipendenze del Comando di Divisione. Nel marzo del 1938 la divisione riceve il Reggimento Piemonte Reale Cavalleria ed il Genova Cavalleria. Quest'ultimo viene ceduto il 31 luglio.

La divisione partecipa all'occupazione dell'Albania con il VI Battaglione del 6º Reggimento bersaglieri, che il 7 aprile del 1939 partecipa allo sbarco a San Giovanni di Medua ed all'occupazione, nei giorni seguenti, della zona di Beltoya e della città di Tirana.

Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, la divisione è inserita nella 6ª Armata ed schierata fino al dicembre del 1940 sul confine con la Jugoslavia, tra Tricesimo-San Daniele del Friuli. Nel marzo del 1941 la divisione perde il Comando ed il II e III Gruppo motorizzato del 2º Reggimento artiglieria celere, che vengono inviati in Africa Settentrionale; alla divisione rimane in forza quindi il solo I Gruppo ippotrainato. Dal 6 aprile la grande unità partecipa all'invasione della Jugoslavia, raggiungendo Delnice, Ogulin e, il giorno 21, Korenica. Nei mesi successivi è impegnata in attività di rastrellamento e lotta antipartigiani in Croazia e Bosnia contro guerriglieri cetnici e serbi. Rientrata in patria a luglio e dislocata nella zona di Villa del Nevoso, la divisione perde anche il I Gruppo artiglieria a cavallo, seguito poi il 20 gennaio 1942 dal 6º Reggimento bersaglieri, trasferito alla 3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", e, il 10 marzo successivo, dal Lancieri di Firenze, che viene inviato in Albania. Tra ottobre e novembre è impegnata in un secondo ciclo di operazioni antipartigiane in territorio jugoslavo, nelle zone di Ogulin, Ripac, Slunj, per ritornare di nuovo in patria, prima a Ferrara, poi nella zona di Mondovì-Saluzzo.

La 134ª Divisione corazzata "Freccia"

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Le divisioni celeri si dimostrarono prive di una effettiva capacità operativa nel contesto di una guerra meccanizzata, trovando un limitatissimo impiego operativo e vedendo i propri reparti largamente riutilizzati per la costituzione di unità di altro tipo. Nel maggio del 1942 venne quindi avviato il progetto di trasformazione della 2ª Divisione celere in 134ª Divisione Corazzata "Freccia".

Il nuovo organico comprendeva il 10º Reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele II" trasformato in Reggimento Corazzato, il 1º Reggimento bersaglieri e il 121º Reggimento artiglieria corazzata. La conversione non ebbe però seguito.

Ritorno alla denominazione originale e scioglimento

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Il 1º agosto 1942 l'unità riassume il nominativo di 2ª Divisione Celere E.F.T.F., ricevendo il 1º Reggimento "Nizza Cavalleria", il "Genova Cavalleria" ed il "Piemonte Reale Cavalleria", mentre il reggimento di artiglieria corazzato si trasforma in 134º Reggimento artiglieria motorizzato E.F.T.F. Il Reggimento corazzato "Lancieri di Vittorio Emanuele II", equipaggiato con gli M14/41, passerà alla 135ª Divisione corazzata "Ariete II".

Il 13 novembre 1942 la divisione parte per il territorio d'occupazione in Francia, dove viene assegnata al presidio della zona di Nizza e poi del settore Mentone-Draguignan e della costa tra Antibes e Saint-Tropez, sostituendo infine in dicembre la 58ª Divisione fanteria "Legnano" sulla fascia costiera tra Mentone ed Antibes.

Il 9 settembre 1943, in seguito all'Armistizio di Cassibile, per impedire i movimenti tedeschi verso Torino, si dispone a difesa della città e delle valli Maira e Varaita, per permettere il rientro dalla Francia delle altre unità del Regio Esercito.

Infine, il 12 settembre 1943 la 2ª Divisione celere viene sciolta, nella zona tra Cuneo e il confine italo-francese.

Ordine di battaglia: 1940/43

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Comandanti (1930-1943)

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Collegamenti esterni

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