Citrato di sodio

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Citrato di sodio
Nomi alternativi
citrato di trisodio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H5Na3O7 · 2H2O
Massa molecolare (u)294,10 g/mol
Aspettosolido bianco
Numero CAS6132-04-3
Numero EINECS200-675-3
PubChem6224 e 59701732
DrugBankDBDB09154
SMILES
C(C(=O)[O-])C(CC(=O)[O-])(C(=O)[O-])O.[Na+].[Na+].[Na+]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,76
Solubilità in acqua425 g/l (25 °C)
Temperatura di fusione150 °C (423 K) (sost. anidra)
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---[1]

Il citrato di sodio (o citrato di trisodio) è il sale di sodio dell'acido citrico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore. Ha un sapore salino, leggermente acidulo. È lievemente basico e può essere usato insieme all'acido citrico per creare tamponi biologicamente compatibili.

Essendo la base coniugata di un acido debole, il citrato di sodio è molto utilizzato in soluzioni tampone per regolare l'acidità stabilizzando il pH.

Alimenti, bevande e integratori

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Il citrato di sodio è usato come additivo alimentare, col numero E331, sia come aromatizzante che come conservante. È frequente il suo utilizzo in bevande gassate e in energy drink. Si può trovare nella gelatina, gelati, yogurt, marmellate, dolci, latte in polvere, formaggi lavorati, bevande gassate e vino. È utilizzato per controllare l'acidità in dessert gelatinosi e può essere presente nei mini-contenitori di latte da aggiungere ai caffè. Può essere utilizzato come emulsionante durante la produzione del formaggio. Come antiacido è presente in preparazioni da sciogliere in acqua, come l'Alka-Seltzer.

Nel 2024 uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, ha rilevato che un gruppo di aditivi alimentari, complessificamente classificati come carragenine, tra cui la gomma di carragenina, fosfato di tripotassio, citrato di sodio e gomma di guar, possono aumentare il rischio di diabete di tipo 2 (T2D).[2]

Nel 1914, il medico belga Albert Hustin e il medico e ricercatore argentino Luis Agote utilizzarono con successo il citrato di sodio come anticoagulante nelle trasfusioni. Il chirurgo tedesco-americano Richard Lewisohn ne determinò la corretta concentrazione nel 1915. Il citrato di sodio continua ad essere usato in laboratorio, in soluzione al 4%, come anticoagulante, nella raccolta del sangue e per la sua conservazione nelle banche del sangue o nelle sacche per trasfusione. Lo ione citrato, come l'EDTA, chela gli ioni di calcio nel sangue formando calciocomplessi, interrompendo il meccanismo di coagulazione. Recentemente il citrato tri-sodico è stato utilizzato anche come agente bloccante nella vascatologia ed emodialisi al posto dell'eparina, perché dà minor rischio di anticoagulazione sistemica.[3]

Nel 2003, Ööpik et al. hanno mostrato che l'uso di citrato di sodio (0,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo) migliora le prestazioni della corsa.[4]

Il sodio citrato è usato per alleviare il disagio nelle infezioni del tratto urinario, come la cistite e per ridurre l'acidosi tubulare renale distale. È un componente importante della soluzione di reidratazione orale dell'OMS. Infine è anche un blando purgante osmotico.

Trova impiego come antiacido, grazie all'azione dello ione citrato il quale, derivando dall'acido debole acido citrico, bilancia il basso pH gastrico. Le caratteristiche di antiacido possono anche essere sfruttate prima dell'anestesia, per esempio durante le operazioni di taglio cesareo, per ridurre i rischi derivati dall'aspirazione dei contenuti gastrici (sindrome di Mendelson).

Decalcificazione

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Il citrato di sodio è un agente particolarmente efficace per la rimozione del carbonato dalle caldaie,[5] e per pulire i radiatori dell'automobile.

  1. ^ scheda del citrato di sodio su IFA-GESTIS (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2019).
  2. ^ Clara Salame, Guillaume Javaux, Laury Sellem, Emilie Viennois, Fabien Szabo de Edelenyi, Cédric Agaësse, Alexandre De Sa, Inge Huybrechts, Fabrice Pierre, Xavier Coumoul, Chantal Julia, Emmanuelle Kesse-Guyot, Benjamin Allès, Léopold K Fezeu, Serge Hercberg, Mélanie Deschasaux-Tanguy, Emmanuel Cosson, Sopio Tatulashvili, Benoit Chassaing, Bernard Srour e Mathilde Touvier, Food additive emulsifiers and the risk of type 2 diabetes: analysis of data from the NutriNet-Santé prospective cohort study, in The Lancet Diabetes & Endocrinology, vol. 12, n. 5, 2024, pp. 339–349, DOI:10.1016/S2213-8587(24)00086-X.
  3. ^ John E. Moran, Stephen R. Ash e ASDIN Clinical Practice Committee, Locking solutions for hemodialysis catheters; heparin and citrate--a position paper by ASDIN, in Seminars in Dialysis, vol. 21, n. 5, settembre 2008, pp. 490–492, DOI:10.1111/j.1525-139X.2008.00466.x. URL consultato il 13 marzo 2018.
  4. ^ (EN) V. Oöpik, I. Saaremets e L. Medijainen, Effects of sodium citrate ingestion before exercise on endurance performance in well trained college runners, in British Journal of Sports Medicine, vol. 37, n. 6, 1º dicembre 2003, pp. 485–489, DOI:10.1136/bjsm.37.6.485. URL consultato il 13 marzo 2018.
  5. ^ Scale removal, 21 marzo 1960. URL consultato il 13 marzo 2018.

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