Dassault-Dornier Alpha Jet

Dassault-Dornier Alpha Jet
Un Alpha Jet in rullaggio sulla pista della base aerea di Fairford; Royal International Air Tattoo 2008.
Descrizione
Tipoaddestratore avanzato
attacco al suolo
Equipaggio2
CostruttoreFrancia (bandiera) Dassault
Germania (bandiera) Dornier
Data primo volo26 ottobre 1973[1][2]
Data entrata in servizio30 gennaio 1979[2]
Utilizzatore principaleFrancia (bandiera) ALA
Altri utilizzatoriPortogallo (bandiera) FAP
Belgio (bandiera) COMOPSAIR
Marocco (bandiera) RMAF
altri
Esemplari516[1][2]
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza13,23 m
Apertura alare9,11 m
Altezza4,19 m
Superficie alare17,5
Peso a vuoto3 515 kg
Peso carico5 000 kg
Peso max al decollo7 500 kg
Propulsione
Motore2 turboventola
SNECMA-Turbomeca
Larzac 04-C5
Spinta13,24 kN ciascuno
Prestazioni
Velocità max0,85 Ma
(1 000 km/h in quota)
Velocità di salita57 m/s
Autonomia2 900 km
Raggio di azione610 km
Tangenza14 630 m
Armamento
Cannoni1 Mauser da 27 mm
oppure
1 DEFA M553 da 30 mm
Bombecaduta libera: fino a 2 500 kg
Missiliaria aria:
AIM-9 Sidewinder
R550 Magic II
aria superficie:
AGM-65 Maverick
razzi:
36 SNEB da 68 mm
38 CRV7 da 70 mm
Piloni4 sub-alari
1 sotto la fusoliera
Notedati relativi alla versione:
Alpha Jet MS1

i dati sono tratti da:
Dassault[2]
Goebel[3]
Aviastar[4]
Jane's All The World's Aircraft 1982-83[5]
The Encyclopedia of Modern Warplanes[6]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia
Un Alpha Jet della Patrouille de France.
Un Alpha Jet E (E47) dell'Armée de l'air.
Un Alpha Jet E (E101) dell'Armée de l'air in fase di atterraggio.
Un Alpha Jet E della Composante air de l'armée belge.
Un Alpha Jet A della Força Aérea Portuguesa.
Un Alpha Jet A della Red Bull.

Il Dassault-Dornier Alpha Jet è un aereo da addestramento avanzato e da attacco al suolo leggero bireattore, di concezione franco-tedesca e prodotto dalla Dassault Aviation e dalla Dornier-Werke GmbH tra gli anni settanta e gli anni ottanta.

Caratterizzato dall'aspetto compatto e dall'adozione di un'ala a freccia, soluzione tecnica che garantisce elevate prestazioni, l'Alpha Jet viene tuttora utilizzato nelle versioni più recenti da un buon numero di aeronautiche militari e principalmente dalla francese Armée de l'air e dalla sua pattuglia acrobatica nazionale, la Patrouille de France, mentre è stato ritirato dal servizio dalla tedesca Luftwaffe nella versione d'attacco al suolo.

Storia del progetto

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Nei primi anni sessanta venne avviato un programma di sviluppo in risposta alla specifica (AST 362) emessa dal governo britannico per un addestratore avanzato supersonico a getto per sostituire il Folland Gnat T.1 e l'Hawker Hunter T.7. Allo stesso tempo lo studio forniva la risposta ad una contemporanea esigenza francese per un velivolo economico, utilizzabile sia come addestratore subsonico che come cacciabombardiere leggero (denominato ECAT= École de Combat et d'Appui Tactique), con buone prestazioni di decollo e atterraggio da piste corte ed in grado di sostituire il Fouga CM-170 Magister, il Lockheed T-33 Shooting Star e il Dassault MD 454 Mystère IV.[7]

Dopo l'avvio del progetto, entrambi i requisiti per l'addestratore francese e britannico vennero cambiati così radicalmente da ritenere necessario uno sviluppo separato e le nuove specifiche daranno in seguito origine al programma anglo-francese dal quale verrà sviluppato il SEPECAT Jaguar. La Dassault e la Breguet stipularono quindi un accordo di collaborazione con la tedesca Dornier, la quale doveva rispondere ad un simile requisito emesso per la Luftwaffe e, mentre i britannici, dopo le valutazioni comparative, preferirono la proposta della Hawker Siddeley (l'Hawk), la sinergia franco-tedesca stabilì una specifica comune nel 1968, dando origine al programma Alpha Jet.

Nel luglio 1969 un ulteriore accordo venne stipulato tra il governo francese e quello tedesco, prevedendo l'acquisto di 200 esemplari da utilizzare nelle rispettive forze aeree.

Per soddisfare la specifica vennero presentate tre proposte da altrettante aziende:

  • Dassault, Breguet e Dornier con il "TA501", uno sviluppo derivato dai progetti del Breguet 126 e del Dornier P.375;
  • SNIAS/MBB con l'"E.650 Eurotrainer";
  • VFW-Fokker con il "VFT-291".

Tutti i velivoli avrebbero dovuto essere equipaggiati con due turboventole SNECMA-Turbomeca Larzac 04C6. La configurazione bimotore venne fortemente voluta dalla Luftwaffe in quanto aveva subito forti pressioni dopo i ripetuti incidenti occorsi al monogetto Lockheed F-104 Starfighter.

Il Breguet-Dassault-Dornier TA501 venne dichiarato vincitore del concorso nel luglio 1970, con il pieno sviluppo approvato nel febbraio 1972. Due prototipi dovevano essere realizzati dalla Dassault in Francia (la quale aveva nel frattempo acquisito la Breguet) ed altri due dalla Dornier in Germania. Il primo prototipo francese venne portato in volo per la prima volta ad Istres il 26 ottobre 1973.[1] Il primo prototipo tedesco effettuò il suo primo volo ad Oberpfaffenhofen il 9 gennaio 1974. I successivi due prototipi vennero a loro volta collaudati in volo entro la fine del 1974.

Impiego operativo

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L'Armée de l'air decise di utilizzare l'Alpha Jet principalmente come addestratore. Il primo esemplare di produzione in serie francese effettuò il primo volo il 4 novembre 1978. La variante francese era nota come Alpha Jet E (la "E" sta per "Ecole", in francese "Scuola") o Alpha Jet addestratore avanzato/d'attacco leggero. Le prime consegne in Francia per i test in servizio operativo sono state effettuate nel 1978, portando all'introduzione in servizio permanente nel maggio 1979, sostituendo il T-33 Canadair come addestratore basico ed il Mystère IV A come addestratore armato. La Patrouille de France, il team acrobatico dell'aeronautica militare francese, acquisì gli Alpha Jet per sostituire i Fouga CM-170 Magister precedentemente usati. Al termine della produzione furono 176 gli esemplari di Alpha Jet E consegnati fino al 1985, mentre l'ordine iniziale prevedeva una consegna di 200 velivoli.

Il totale degli Alpha Jet prodotti è di 512 esemplari, di cui 329 esportati, per le aeronautiche militari di dieci nazioni (8 prototipi, 175 aerei destinati alla Francia e 329 esportati in nove paesi: Germania Ovest, Belgio, Egitto, Marocco, Togo, Camerun, Qatar, Nigeria e Gabon).[2]

L'Alpha Jet non ha avuto lo stesso successo del rivale BAe Hawk a causa del suo costo elevato, ma con un raggio d'azione di 425-550 km con 1.000 kg di carico bellico si è dimostrato oltre che come addestratore anche un potente aereo d'attacco, e come tale è stato prevalentemente usato dalla Luftwaffe, la beneficiaria di 175 Alpha Jet A ("Appui", "attacco"), i quali hanno sostituito addirittura macchine di prima linea come i Fiat G-91R.

Successivamente è stata creata la nuova versione NG (Nouvelle Generation) con avionica aggiornata.


Alpha Jet A
versione da attacco al suolo leggero, originariamente destinata alla tedesca Luftwaffe, caratterizzata dalla maggior potenza del propulsore e da un'avionica dedicata, prodotta in 175 esemplari.
Alpha Jet E
versione da addestramento, originariamente utilizzata dalla francese Armée de l'air e da altre aeronautiche militari, prodotta in 277 esemplari.
Alpha Jet E+
versione dell'Alpha Jet E con avionica migliorata, 29 unità convertite in Belgio.
Alpha Jet MS1 e MS2
versione con capacità di supporto aereo ravvicinato con nuova avionica migliorata per l'Egitto e il Camerun, prodotta rispettivamente in 30 e 22 esemplari.
Le projet VTX pour l'US Navy (1977-1983)
Le projet d'Alpha Jet 2 NGEA
sviluppo della versione Alpha Jet E ottimizzata per l'attacco al suolo, originariamente era stata designata Alpha Jet NGAE (Nouvelle Generation Appui/Ecole, "Nuova Generazione da Attacco/Scuola").
Le projet d'Alpha Jet 3 Lancier (1989)
versione da addestramento avanzato (ATS - Advanced Training System) equipaggiata con controlli multifunzionali e glass cockpit per la formazione dei piloti nell'uso dei sistemi di navigazione e di attacco in uso nelle ultime e future generazioni di caccia.
Le projet d'Alpha Jet M pour la Marine nationale française (1990-1994)
Belgio (bandiera) Belgio
33 Alpha Jet E Mod.1B ricevuti.[1] 25 Alpha Jet E Mod.1B+ superstiti operavano dalla Base aerea di Cazaux in Francia effettuando addestramento congiunto con l'Armée de l'air, ma dal dicembre 2019 sono stati ritirati e messi in vendita.[1][8][9] A luglio 2020 sono stati ceduti alla società canadese Top Aces.[1][10]
Camerun (bandiera) Camerun
6 Alpha Jet MS2 ricevuti nel 1984, più ulteriori 2 ricevuti successivamente per ripianare le perdite.[11][1][12]
Costa d'Avorio (bandiera) Costa d'Avorio
7 Alpha Jet E consegnati, non si conosce, al gennaio 2019, il numero degli esemplari residui (forse 5).[1][13]
Egitto (bandiera) Egitto
54 tra Alpha Jet MS2 ed E consegnati.[1] 40 in servizio al giugno 2019.[14]
Francia (bandiera) Francia
175 Alpha Jet E consegnati, 96 in servizio all'aprile 2020 compresi quelli della Patrouille de France.[1][15][16]
Germania (bandiera) Germania
175 Alpha Jet A ricevuti, 19 dei quali ceduti alla Reale Aeronautica thailandese, 50 alla Força Aérea Portuguesa e 12 alla società privata britannica QinetiQ.[1][17]
Marocco (bandiera) Marocco
24 Alpha Jet E ricevuti tra il 1979 ed il 1981.[1][18][19] 22 Alpha Jet E aggiornati tra il 2009 ed il 2012 e tutti in servizio al marzo 2019.[18][20][19]
Nigeria (bandiera) Nigeria
12 Alpha Jet E consegnati nel 1981-1982, 12 Alpha Jet A consegnati nel 1985-1986.[1][21][22] Nel 2011 i residui 13 esemplari sono stati sottoposti ad un programma di aggiornamento, mentre 4 velivoli di seconda mano acquistati dalla statunitense Air USA inc. vengono impiegati per l'addestramento, per un totale di 17 esemplari in servizio all'ottobre 2018.[21][22]
Portogallo (bandiera) Portogallo
50 Alpha Jet A ex-Luftwaffe consegnati a partire dal 1993, con gli ultimi 6 esemplari ritirati il 16 gennaio 2018.[23][17][24] Venivano utilizzati anche dalla pattuglia acrobatica Asas de Portugal.[1][24][25]
Qatar (bandiera) Qatar
6 Alpha Jet E ordinati a partire dal 1979.[26][27] Tutti in servizio al giugno 2018.[1][28]
Thailandia (bandiera) Thailandia
19 Alpha Jet A ex Luftwaffe consegnati.[1]
Togo (bandiera) Togo
12 Alpha Jet E consegnati.[1]
Canada (bandiera) Canada
20 Alpha Jet A in organico a luglio 2019, si tratta di esemplari ex Luftwaffe.[1][29] Ulteriori 20 Alpha Jet E ex Componente aerea dell'armata belga sono stati acquistati a luglio 2020.[1][10]
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
7 Alpha Jet A, più 5 di riserva ex Luftwaffe.[1]
Alpha Jet A ex Luftwaffe.

Velivoli comparabili

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Giappone (bandiera) Giappone
Italia (bandiera) Italia

Cultura di massa

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L'Alpha Jet compare nel film del 2005, Sky Fighters diretto da Gérard Pirès.

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t "Il lungo tramonto dell'Alpha Jet" - "Aeronautica & Difesa" N. 414 - 04/2021 pp. 60-63
  2. ^ a b c d e (FR) Alpha Jet, su Dassault Aviation, http://www.dassault-aviation.com. URL consultato il 6 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2010).
  3. ^ (EN) Greg Goebel, The Dassault-Dornier Alpha Jet & FMA Pampa, su AirVectors, http://www.airvectors.net, 1º ottobre 2008. URL consultato il 6 maggio 2010.
  4. ^ (EN) Maksim Starostin, Dassault-Breguet / Dornier Alpha Jet, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 6 maggio 2010.
  5. ^ Taylor 1982, pp. 105–106.
  6. ^ (EN) Guston, Bill. The Encyclopedia of Modern Warplanes. Blitz Editions (1995). ISBN 1-85605-290-7.
  7. ^ (EN) Military Dassault aircraft: Jaguar, su dassault-aviation.com, www.dassault-aviation.com. URL consultato il 25 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2008).
  8. ^ "Il Belgio lascia la base francese di Cazaux" - "Aeronautica & Difesa" N. 386 - 12/2018 pag. 75
  9. ^ "Le forze aeree del mondo, Belgio" - "Aeronautica & Difesa" N. 357 - 07/2016 pag. 68
  10. ^ a b "LA EMPRESA TOP ACES COMPRA LOS 25 ALPHA JET DE BÉLGICA", su defensa.com, 14 luglio 2020, URL consultato il 4 agosto 2020.
  11. ^ "GUERREROS DE ÁFRICA CENTRAL: LA FUERZA AÉREA DE CAMERÚN", su infodefensa.com, 21 gennaio 2024, URL consultato il 26 gennaio 2024.
  12. ^ "Le forze aeree del mondo. Camerun" - "Aeronautica & Difesa" N. 372 - 10/2017 pag. 68
  13. ^ "Le forze aeree del mondo. Costa D'Avorio" - "Aeronautica & Difesa" N. 387 - 01/2019 pag. 72
  14. ^ "L’INVENTAIRE DE L’AL-QŪWĀT AL-GAWWIYÄ AL-MIṢRIYA EN 2019 ET EN IMAGES", su avionslegendaires.net, 16 giugno 2019, URL consultato il 16 luglio 2019.
  15. ^ "Le forze aeree del mondo. Francia" - "Aeronautica & Difesa" N. 402 - 04/2020 pag. 70
  16. ^ "L'Armée de l'Air francese sceglie il trainer svizzero Pilatus PC-21" - "Aeronautica & Difesa" N. 365 - 03/2017 pag. 71
  17. ^ a b "L'ALPHA JET DELLA FORÇA AÉREA PORTOGUESA VOLA PER L’ULTIMA VOLTA", su aviation-report.com, 18 gennaio 2018, URL consultato il 12 novembre 2022.
  18. ^ a b "LA REAL FUERZA AÉREA DE MARRUECOS CAMBIA AVIÓN DE ENTRENAMIENTO" su defensa.com, 5 marzo 2019, URL consultato il 8 marzo 2019.
  19. ^ a b "Le forze aeree del mondo. Marocco" - "Aeronautica & Difesa" N. 445 - 11/2023 pag. 68
  20. ^ "Le Forze Armate del Marocco" - "Rivista italiana difesa" N. 3 - 03/2017 pp. 64-75
  21. ^ a b "Le Forze Armate della Nigeria" - "Rivista italiana difesa" N. 10 - 10/2018 pp. 66-77
  22. ^ a b "Si torna a parlare dell'interesse della forza aerea della Nigeria per gli M-346 di Leonardo" - "Aeronautica & Difesa" N. 434 - 12/2022 pag. 17
  23. ^ "Portogallo. In pensione gli Alpha Jet" - "Aeronautica & Difesa" N. 379 - 05/2018 pag. 75
  24. ^ a b "I piloti portoghesi si addestrano sugli Alpha Jet" - "Aeronautica & Difesa" N. 371 - 09/2017 pp. 56-58
  25. ^ "PORTUGAL TO PHASE OUT ALPHA JET A" Archiviato il 3 febbraio 2018 in Internet Archive., su janes.com, 20 novembre 2017, URL consultato il 20 novembre 2017.
  26. ^ "L'Aeronautica del Qatar" - "Rivista italiana difesa" N. 9 - 09/2021 pp. 56-66
  27. ^ "Qatar Emiri Air Force", su aresdifesa.it, 1º giugno 2019, URL consultato il 2 giugno 2019.
  28. ^ "QATAR SIGNS FOR HAWK JET TRAINERS" Archiviato il 5 luglio 2018 in Internet Archive., su janes.com, 3 luglio 2018, URL consultato il 5 luglio 2018.
  29. ^ "Canada. Gli Alpha Jet di Top Aces" - "Aeronautica & Difesa" N. 395 - 09/2019 pag. 70

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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