Gran Premio di Monaco 1991

Monaco (bandiera) Gran Premio di Monaco 1991
504º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 4 di 16 del Campionato 1991
Data 12 maggio 1991
Luogo Circuito di Monaco
Percorso 3,328 km / 2,068 US mi
circuito cittadino
Distanza 78 giri, 259,584 km/ 161,297 US mi
Clima nuvoloso[1]
Risultati
Pole position Giro più veloce
Brasile (bandiera) Ayrton Senna Francia (bandiera) Alain Prost
McLaren - Honda in 1:20.344 Ferrari in 1:24.368
(nel giro 77)
Podio
1. Brasile (bandiera) Ayrton Senna
McLaren - Honda
2. Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell
Williams - Renault
3. Francia (bandiera) Jean Alesi
Ferrari

Il Gran Premio di Monaco 1991 è stata la quarta prova del Campionato mondiale di Formula 1 1991. Organizzato dall'Automobile Club de Monaco, la gara si è svolto il 12 maggio sul circuito cittadino di Montecarlo.

Fin dal venerdì Ayrton Senna si è imposto come il pilota più veloce del circus, riuscendo anche a marcare il nuovo record del tracciato durante le qualifiche. In gara ha ottenuto, poi, un facile successo, precedendo Nigel Mansell su Williams e Jean Alesi su Ferrari. A punti sono giunti anche il pilota della Benetton Roberto Moreno, Alain Prost ed Emanuele Pirro, quest'ultimo alla guida di una delle vetture della Scuderia Italia.

L'evento, pur con una cospicua presenza di pubblico sulle tribune, in Italia ha rappresentato uno dei punti più bassi in termini di audience della stagione televisiva di Formula 1, con ascolti inferiori ai 5 milioni di telespettatori (oltre due milioni in meno rispetto al Gran Premio precedente), dovuti agli scarsi risultati ottenuti dalla Ferrari.[2]

Organizzazione dell'evento

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Due settimane prima dell'appuntamento mondiale, l'Automobile Club di Monaco decide di fare riasfaltare larghi tratti del circuito per far sì che si trovi in perfette condizioni.[3] Viene poi presentato il programma del fine settimana, che prevede, oltre alla Formula 1, il Gran Premio di Monaco di Formula 3, il Jaguar Sport Million Dollar Intercontinental Challenge e la Renault Clio Cup come gare di contorno.[4][5]

Aspetti tecnici

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Per l'appuntamento in terra monegasca la Ferrari decide di portare un nuovo motore, costruito apposta per l'occasione.[4] L'intenzione dei tecnici della casa italiana è di avere un'accelerazione migliore nei rettilinei.[4]

Pre-qualifiche

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Pos Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 22 Finlandia (bandiera) Jyrki Järvilehto Dallara-Judd 1:23.260
2 33 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Jordan-Ford 1:23.538 +0.278
3 21 Italia (bandiera) Emanuele Pirro Dallara-Judd 1:24.421 +1.161
4 32 Belgio (bandiera) Bertrand Gachot Jordan-Ford 1:24.802 +1.542
Vetture non prequalificate
NPQ 34 Italia (bandiera) Nicola Larini Lambo-Lamborghini 1:25.893 +2.633
NPQ 35 Belgio (bandiera) Eric van de Poele Lambo-Lamborghini 1:26.282 +3.022
NPQ 31 Portogallo (bandiera) Pedro Chaves Coloni-Ford 1:27.389 +4.129
NPQ 14 Francia (bandiera) Olivier Grouillard Fondmetal-Ford 1:27.759 +4.499
Riccardo Patrese, partito terzo a Monaco. Il pilota italiano, al termine delle qualifiche, si dichiarò ottimista per la gara e speranzoso di ottenere un buon risultato.

Nella sessione di qualifiche di giovedì Ayrton Senna ottiene il miglior tempo, girando in 1:20.503, lasciando stupiti gli addetti ai lavori, in quanto il brasiliano viaggia ad una media di oltre 148 km/h, ritenuta molto alta per il tracciato monegasco.[6] Dietro di lui si piazzano Berger, staccato, però, di oltre sette decimi, Riccardo Patrese ed Alain Prost. Proprio il francese, per buona parte della sessione, è in testa, ma nei suoi ultimi tentativi si trova spesso nel traffico e non riesce ad ottenere miglioramenti apprezzabili.[6] Dichiara comunque alla stampa transalpina, visto il suo silenzio nei confronti di quella italiana, di ritenere possibile un ulteriore passo avanti al sabato, dopo che vengono eseguite regolazioni precise.[6] Meno soddisfatto il suo compagno di squadra Alesi, autore del sesto tempo, che lamenta eccessive vibrazioni sulla sua vettura.[6] Terminate le prove, però, una telefonata arrivata all'autodromo informa della presenza di una bomba nel motor home.[6] I piloti e i tecnici sono quindi fatti sgombrare, mentre circa cinquanta agenti effettuano vasti controlli, ma non viene trovato nulla.[6] L'allarme rientra e la chiamata viene attribuita ad un mitomane.[6]

Al sabato Senna mantiene la pole position, migliorandosi ulteriormente e segnando il nuovo record del circuito in 1:20.344.[7] Al suo fianco, in prima fila, si piazza Stefano Modena, seppur staccato di mezzo secondo, che è in grado di sfruttare al meglio la superiorità delle gomme Pirelli da qualifica.[7] Patrese conferma il terzo tempo, anche se può aspirare ad ottenere il miglior crono, ma viene rallentato da Maurício Gugelmin nel suo giro migliore.[7] Il padovano afferma, però, di essere molto fiducioso e di poter puntare alla vittoria della gara.[7] Dietro di loro si qualificano Piquet, Nigel Mansell e Berger, unico tra i piloti di testa a non essersi migliorato. Solamente settimo Alain Prost, che, come il compagno di squadra Alesi (qualificatosi nono) accusa problemi al cambio e sconta un'aerodinamica poco efficiente soprattutto nel secondo e terzo settore.[7] A completare lo schieramento dei primi dieci Roberto Moreno, ottavo, e De Cesaris, decimo.

Alex Caffi non prende, invece, parte alla gara dopo un violento incidente durante le prove, mentre Martin Brundle viene squalificato per aver saltato un controllo del peso della propria vettura.

Pos Pilota Costruttore Q1 Q2 Distacco
1 1 Brasile (bandiera) Ayrton Senna McLaren - Honda 1:20.508 1:20.344
2 4 Italia (bandiera) Stefano Modena Tyrrell - Honda 1:23.442 1:20.809 +0.465
3 6 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Williams - Renault 1:22.057 1:20.973 +0.629
4 20 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Benetton - Ford 1:22.816 1:21.159 +0.815
5 5 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Williams - Renault 1:23.274 1:21.205 +0.861
6 2 Austria (bandiera) Gerhard Berger McLaren - Honda 1:21.222 1:21.583 +0.878
7 27 Francia (bandiera) Alain Prost Ferrari 1:22.113 1:21.455 +1.111
8 19 Brasile (bandiera) Roberto Moreno Benetton - Ford 1:23.476 1:21.804 +1.460
9 28 Francia (bandiera) Jean Alesi Ferrari 1:22.966 1:21.910 +1.566
10 33 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Jordan - Ford 1:24.257 1:22.764 +2.420
11 3 Giappone (bandiera) Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 1:24.435 1:22.972 +2.628
12 21 Italia (bandiera) Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 1:23.311 1:23.022 +2.678
13 22 Finlandia (bandiera) Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 1:23.023 1:23.983 +2.679
14 23 Italia (bandiera) Pierluigi Martini Minardi - Ford 1:24.101 1:23.064 +2.720
15 15 Brasile (bandiera) Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 1:24.920 1:23.394 +3.050
16 25 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 1:24.728 1:23.431 +3.087
17 24 Italia (bandiera) Gianni Morbidelli Minardi - Ford 1:24.481 1:23.584 +3.240
18 16 Italia (bandiera) Ivan Capelli Leyton House - Ilmor 1:25.040 1:23.642 +3.298
19 30 Giappone (bandiera) Aguri Suzuki Larrousse - Ford 1:26.380 1:23.898 +3.554
20 17 Italia (bandiera) Gabriele Tarquini AGS - Ford 1:25.078 1:23.909 +3.565
21 29 Francia (bandiera) Éric Bernard Larrousse - Ford 1:25.370 1:24.079 +3.735
22 7 Regno Unito (bandiera) Mark Blundell Brabham - Yamaha 1:25.500 1:24.109 +3.765
23 26 Francia (bandiera) Érik Comas Ligier - Lamborghini 1:24.747 1:24.151 +3.807
24 32 Belgio (bandiera) Bertrand Gachot Jordan - Ford 1:24.540 1:24.208 +3.864
25 9 Italia (bandiera) Michele Alboreto Arrows - Porsche 1:27.843 1:24.606 +4.262
26 11 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen Lotus - Judd 1:24.868 1:24.829 +4.485
Vetture non qualificate
NQ 12 Regno Unito (bandiera) Julian Bailey Lotus - Judd 1:28.772 1:26.995 +6.651
NQ 18 Italia (bandiera) Fabrizio Barbazza AGS - Ford 1:28.060 1:27.079 +6.735
SQ 8 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Brabham - Yamaha Senza tempo[8] Senza tempo /
NQ 10 Italia (bandiera) Alex Caffi Arrows - Porsche Senza tempo Senza tempo /
Ayrton Senna su McLaren, vincitore della corsa. A Monaco segnò anche il nuovo record del circuito

Alla partenza Senna mantiene la testa della corsa nonostante l'ottimo scatto di Stefano Modena.[9] Dietro di loro seguono Riccardo Patrese, Nigel Mansell e Alain Prost. Alla prima curva Berger tampona violentemente Piquet, causandone il ritiro per la rottura di una sospensione, mentre l'austriaco riesce a continuare. Nei primi giri Modena è in grado di tenere il ritmo imposto da Senna, ma non appena iniziano i doppiaggi il brasiliano si allontana rapidamente.[10]

Al nono giro Berger, nel tentativo di pulirsi la visiera, sporcatasi a causa dell'olio lasciato da una Minardi, perde il controllo della propria vettura, incidentandosi contro le barriere.[10] Poco dopo, a Pierluigi Martini vinne inflitto uno stop&go di dieci secondi (per la prima volta nella storia della Formula 1) per aver ostacolato Stefano Modena in fase di doppiaggio nella zona delle Piscine.[9]

Nigel Mansell su Williams. Per la prima volta in stagione l'inglese giunse a punti, conquistando la seconda piazza

Al trentesimo giro Prost riesce a superare Mansell installandosi in quarta posizione. Patrese, intanto, riduce sensibilmente il suo ritardo da Stefano Modena, portandosi alle sue spalle, ma al quarantaduesimo giro il motore del pilota della Tyrrell, che fino a quel momento non dà alcun problema,[11] esplode e l'olio rilasciato da quest'ultimo fa sì che Patrese perda il controllo della propria vettura, finendo contro i guard-rail. A questo punto la classifica vede Senna, che dispone di un rassicurante vantaggio su Prost, Mansell, Alesi, Moreno e JJ Lehto. Prost, però, ha problemi con un dado della ruota anteriore destra, allentatosi, e che gli fa perdere una posizione nei confronti di Mansell.[12] A cinque giri dalla fine il pilota francese, temendo di perdere lo pneumatico, decide di rientrare ai box, ma coglie impreparati i meccanici della Ferrari.[12] A detta di Cesare Fiorio, direttore tecnico della scuderia, ciò si deve al fatto che Prost comunica troppo tardi la sua intenzione di fermarsi per una sosta, mentre quest'ultimo, in silenzio stampa nei confronti dei giornalisti italiani, si rifiuta di dare la propria versione dei fatti.[12] Guadagnano quindi una posizione sia Alesi che Moreno, autori entrambi di una corsa regolare, ma solitaria.[10] Lehto, intanto, in difficoltà col cambio,[9] deve lasciare strada al proprio compagno di squadra Emanuele Pirro, perdendo la possibilità di segnare punti.

Senna si impone quindi per la quarta volta consecutiva durante la stagione, davanti a Mansell ed Alesi. Prendono punti anche Moreno, Prost ed Emanuele Pirro. Il brasiliano ha ormai ventinove punti di vantaggio nei confronti di Prost, suo rivale più vicino nella lotta al titolo.

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Partenza Punti
1 1 Brasile (bandiera) Ayrton Senna McLaren - Honda 78 1:53:02.334 1 10
2 5 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Williams - Renault 78 + 18.348 5 6
3 28 Francia (bandiera) Jean Alesi Ferrari 78 + 47.455 9 4
4 19 Brasile (bandiera) Roberto Moreno Benetton - Ford 77 + 1 giro 8 3
5 27 Francia (bandiera) Alain Prost Ferrari 77 + 1 giro 7 2
6 21 Italia (bandiera) Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 77 + 1 giro 12 1
7 25 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 76 + 2 giri 16
8 32 Belgio (bandiera) Bertrand Gachot Jordan - Ford 76 + 2 giri 23
9 29 Francia (bandiera) Éric Bernard Larrousse - Ford 76 + 2 giri 13
10 26 Francia (bandiera) Érik Comas Ligier - Lamborghini 76 +2 giri 26
11 22 Finlandia (bandiera) Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 75 + 3 giri 21
12 23 Italia (bandiera) Pierluigi Martini Minardi - Ferrari 72 + 6 giri 14
Rit 11 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen Lotus - Judd 64 Perdita d'olio 25
Rit 24 Italia (bandiera) Gianni Morbidelli Minardi - Ferrari 49 Cambio 17
Rit 15 Brasile (bandiera) Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 43 Acceleratore 15
Rit 4 Italia (bandiera) Stefano Modena Tyrrell - Honda 42 Motore 2
Rit 6 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Williams - Renault 42 Incidente 3
Rit 8 Regno Unito (bandiera) Mark Blundell Brabham - Yamaha 41 Incidente 19
Rit 9 Italia (bandiera) Michele Alboreto Footwork - Porsche 39 Motore 22
Rit 3 Giappone (bandiera) Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 35 Incidente 11
Rit 30 Giappone (bandiera) Aguri Suzuki Larrousse - Ford 24 Motore 20
Rit 33 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Jordan - Ford 21 Acceleratore 10
Rit 16 Italia (bandiera) Ivan Capelli Leyton House - Ilmor 12 Freni 18
Rit 17 Italia (bandiera) Gabriele Tarquini AGS - Ford 9 Cambio 24
Rit 2 Austria (bandiera) Gerhard Berger McLaren - Honda 9 Incidente 6
Rit 20 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Benetton - Ford 0 Collisione con Berger 4
NQ 12 Regno Unito (bandiera) Julian Bailey Lotus - Judd
NQ 18 Italia (bandiera) Fabrizio Barbazza AGS - Ford
NQ 10 Italia (bandiera) Alex Caffi Footwork - Porsche
SQ[8] 7 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Brabham - Yamaha
NPQ 34 Italia (bandiera) Nicola Larini Modena Team - Lamborghini
NPQ 35 Belgio (bandiera) Eric van de Poele Modena Team - Lamborghini
NPQ 31 Portogallo (bandiera) Pedro Chaves Coloni - Ford
NPQ 14 Francia (bandiera) Olivier Grouillard Fondmetal - Ford

Al termine del Gran Premio, Ayrton Senna, nelle interviste del dopo gara, si dichiara felice della sua prestazione e del largo margine che ha in classifica piloti, pur evidenziando alcuni piccoli problemi al cambio e al motore nelle fasi finali di gara.[13] Molto più delusi, invece, Stefano Modena e Riccardo Patrese.[11] Il primo perché sente di aver perso un secondo posto ormai sicuro, il secondo per il fatto che la sua Williams ha un ottimo assetto e per il non aver potuto fare niente per evitare l'incidente.[11]

Rovente è la situazione interna alla Ferrari, in particolare per l'episodio della sosta ai box improvvisa che coinvolge Alain Prost.[12] Quest'ultimo, in un'intervista rilasciata alla tv francese, lamenta l'eccessiva atmosfera di tensione creatasi attorno alla scuderia italiana, ma non riserva alcuna critica ai suoi meccanici.[12] Jean Alesi, dal canto suo, non si ritiene soddisfatto del risultato, criticando la sua squadra per avergli cambiato l'assetto la domenica mattina, senza che lui possa aver alcun riferimento concreto per la gara.[12]

  • Ultima gara: Julian Bailey
  • Nella parte iniziale di gara un commissario di gara intento a rimuovere dei detriti dalla curva Sainte Devote viene evitato per un soffio da Senna.
  1. ^ f1pulse.com. URL consultato il 9 maggio 2009.
  2. ^ Curzio Maltese, Ferrari e tv, in La Stampa, 14 maggio 1991, p. 33.
  3. ^ Andrea Munari, A Monaco è già Grand Prix, in La Stampa, 7 maggio 1991, p. 37.
  4. ^ a b c A Monaco motore speciale per la Ferrari, in La Stampa, 7 maggio 1991, p. 33.
  5. ^ Andrea Munari, Caccia all'ultimo biglietto per tifare Ferrari, in La Stampa, 10 maggio 1991, p. 42.
  6. ^ a b c d e f g Cristiano Chiavegato, Senna, lampo a Montecarlo, in La Stampa, 10 maggio 1991, p. 33.
  7. ^ a b c d e Cristiano Chiavegato, In Italia manca la Ferrari, in La Stampa, 12 maggio 1991, p. 33.
  8. ^ a b Martin Brundle viene squalificato ed escluso dalla gara dopo aver saltato le operazioni di peso della propria vettura.
  9. ^ a b c (EN) Grand Prix Results: Monaco GP, 1991, su grandprix.com. URL consultato il 24 marzo 2013.
  10. ^ a b c Cristiano Chiavegato, Senna, due passi per la città, in La Stampa, 13 maggio 1991, p. 13.
  11. ^ a b c Ercole Colombo, Modena-Patrese, che jella, in La Stampa, 13 maggio 1991, p. 13.
  12. ^ a b c d e f Curzio Maltese, Un dado blocca la Ferrari, in La Stampa, 13 maggio 1991, p. 13.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, Ma Ayrton non è contento, in La Stampa, 13 maggio 1991, p. 13.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • The Official Formula 1 website, su formula1.com. URL consultato il 9 maggio 2009.
  • GpUpdate [collegamento interrotto], su f1.gpupdate.net. URL consultato il 9 maggio 2009.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1991
 

Edizione precedente:
1990
Gran Premio di Monaco Edizione successiva:
1992
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