Cefpirome
Cefpirome | |
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Nome IUPAC | |
(6R,7R)-7-[[(2E)-2-(2-amino-1, 3-tiazol-4-il)-2-metossiiminoacetil]amino]-3-(6, 7-diidro-5H-ciclopenta[b]piridin-1-ium-1-ilmetil)-8-osso-5-tia-1- azabiciclo[4.2.0]ott-2-ene-2-carbossilato | |
Nomi alternativi | |
CEFPIROME, HR 810[1] | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C22H22N6O5S2 |
Massa molecolare (u) | 514,58 |
Numero CAS | |
Codice ATC | J01 |
PubChem | 6917674 e 5479539 |
DrugBank | DBDB13682 |
SMILES | CON=C(C(=O)NC1C(=O)N2C(C(=O)[O-])=C(C[n+]3cccc4c3CCC4)CSC12)c1csc(N)n1 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Intramuscolare, Endovenosa |
Indicazioni di sicurezza | |
Il Cefpirome è un antibiotico appartenente alla classe delle cefalosporine di quarta generazione. Il cefpirome è molto attivo contro i batteri Gram-negativi, inclusi quelli appartenenti alla specie Pseudomonas aeruginosa, le Enterobacteriaceae e contro i batteri Gram-positivi. Il cefpirome non è presente in Italia, ma viene commercializzato in molti Paesi dalla Sanofi Aventis con il nome Cefrom, nel quale è contenuto il cefpirome solfato in flaconcini da 1 grammo.
Indicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Infezioni da moderate a gravi sostenute da batteri sensibili al cefpirome, tra cui:
- Infezioni intra-addominali complicate;
- Infezioni delle vie urinarie;
- Infezioni ostetriche e ginecologiche;
- Infezioni respiratorie complicate;
- Infezioni della cute e dei tessuti molli;
- Infezioni ossee ed articolari, osteomielite;
- Stati settici, setticemia, batteriemia, endocardite, meningite batterica e in profilassi antibiotica peri-operatoria in pazienti a rischio di sviluppare un'infezione severa.
Solitamente il cefpirome solfato viene somministrato per via endovenosa in bolo o in infusione lenta, ma è utilizzabile anche la via intramuscolare. Le dosi variano dall'infezione da trattare, dalla sua gravità, dalle condizioni cliniche del paziente e dalla sensibilità dei microrganismi; nelle infezioni lievi e moderate: 1 g intramuscolo o endovena ogni 8 o 12 ore, nelle infezioni severe: 1 o 2 g endovena ogni 8 ore, nelle infezioni gravi che mettono in pericolo la vita del paziente: 2 g o più per via endovenosa ogni 8 (6) ore.
Suscettibilità e resistenza
[modifica | modifica wikitesto]Sono resistenti al cefpirome solfato i batteri appartenenti alle specie Bacteroides fragilis, gli enterococchi, gli stafilococchi e alcune specie di Pseudomonas. Hanno sviluppato resistenza verso questo farmaco anche alcune sottospecie di batteri del genere Haemophilus e alcuni pneumococchi.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ PubChem, Cefpirome, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov.
- ^ Cefpirome Sulfate spectrum of bacterial susceptibility and Resistance (PDF), su toku-e.com. URL consultato il 10 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Altri progetti
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